25 Aprile: Anniversario della Liberazione Italiana, come lavorare in classe.

L’Anniversario della Liberazione Italiana fa parte di quelle Giornate che ricordano eventi importanti per il Paese. Rappresenta un anello fondamentale della storia di ognuno di noi, perché ci ricorda che siamo liberi grazie a ciò che accadde nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale.

 Il 25 aprile del 1945 le città di Milano e Torino furono finalmente liberate dall’occupazione. Ma da chi erano occupate? Che cosa era accaduto? Prima di allora, l’Italia era governata da un re; nel 1922, il re incaricò Benito Mussolini, il capo del partito fascista, di formare il governo. Mussolini instaurò una dittatura. Anche in Germania si era instaurata una dittatura, il nazismo, che aveva tra gli obiettivi la conquista degli Stati europei: per questo nel 1939 ebbe inizio la Seconda guerra mondiale. L’anno successivo l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania e per il nostro Paese, e per tutti quelli coinvolti nel conflitto, furono anni tragici: milioni di persone persero la vita, le città vennero ridotte in macerie, moltissime persone soffrirono la fame. Contro l’Italia e la Germania scesero in campo diversi Paesi, tra cui il Regno Unito e gli Usa. A partire dal 1943 sbarcarono in Italia truppe americane e inglesi e cominciarono a liberarla dall’esercito nazista che aveva occupato il territorio. Molti uomini e donne italiani decisero allora di diventare partigiani: aderirono a un movimento, detto Resistenza, che si stava organizzando in tutti i Paesi per combattere l’occupazione nazista. Iniziò un lungo periodo di combattimenti che in Italia si concluse il 25 aprile 1945. Dall’anno successivo fu istituita la Festa Nazionale della Liberazione Italiana.

Chi  erano  i  partigiani  I partigiani non erano dei soldati ma persone comuni: contadini, contadine, operai, operaie, studenti, studentesse e persino parroci. Si nascondevano fra i monti, nei casolari, nelle chiese; ognuno aveva un compito e un nome di battaglia, cioè un soprannome che usava per non farsi scoprire dai soldati nemici. I partigiani erano organizzati in brigate, gruppi di persone che avevano scelto di partecipare ai combattimenti armati. Per mantenere i contatti fra le brigate, i messaggi venivano portati in bici o a piedi dalle staffette, che molto spesso erano ragazze.

 Tina Anselmi (1927-2016) a 16 anni assiste all’uccisione di alcune persone a opera di soldati nazisti. Decide perciò di unirsi alla lotta partigiana per impegnarsi in prima persona.
Il suo nome di battaglia diventa Gabriella e per molti mesi percorre in bicicletta un centinaio di chilometri al giorno trasportando stampa clandestina, armi, messaggi, per mantenere i collegamenti tra le formazioni partigiane.

Conclusa la guerra, continua a lottare per la difesa della libertà e, nel 1976, è la prima donna a diventare Ministro in Italia.

Secondo te, che cosa significa l’espressione “stampa clandestina”?
Colora di verde il quadratino corrispondente all’affermazione che ti sembra più corretta.

La stampa clandestina è…

  • un insieme di riviste, giornali, libri non autorizzati da chi governa.
  • un insieme di riviste, giornali, libri autorizzati.
  • un insieme di riviste, giornali, libri scritti male.

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Impostazione grafica by: Alessio M. ed Elisabeth B. classe V U

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario dei linguaggi Finestre sul Mondo della Cetem.

22 marzo: Giornata Mondiale dell’acqua

22 marzo: Giornata dell’acqua

L’acqua è un bene di tutti: degli esseri umani, della Terra, delle piante, degli animali… Senza l’acqua non ci sarebbe vita e questa Giornata ci ricorda che è un bene prezioso e che dobbiamo difenderla.

Giornata dell’Acqua

La Giornata Mondiale dell’Acqua è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per ricordare alle persone la necessità di salvaguardare questa risorsa fondamentale per la vita e per chiedere alle Nazioni di impegnarsi a non sprecarla.

Acqua per tutti?

L’acqua è dappertutto. Ci basta aprire un rubinetto e possiamo bere, innaffiare, cucinare, lavarci e anche giocare! Ma non per tutti è così.

Ogni anno milioni di persone soffrono per la mancanza di acqua potabile, cioè non inquinata.

Ci sono anche zone delle Terra diventate aride e altre dove si sono scatenate guerre proprio per il possesso dell’acqua.

Questa Giornata serve a ricordarci che l’acqua non è una risorsa infinita e deve essere disponibile per tutti gli abitanti della Terra.

Ho capito il TESTO

  • Indica con una crocetta le affermazioni che si riferiscono al brano letto.
  • La Giornata Mondiale dell’Acqua è stata istituita dall’ONU.
  • Ci sono ancora zone in cui manca acqua potabile.
  • La mancanza di acqua potabile è causa di sofferenza per milioni di persone.
  • Il fiume Po è lungo circa 652 km.
  • Gli Stati devono impegnarsi per non sprecare l’acqua.

Un bene da proteggere

Per te è facile trovare l’acqua di cui hai bisogno, ma ci sono più di 663 milioni le persone nel mondo costrette a trascorrere ore in coda o in cammino per raggiungere una sorgente d’acqua non contaminata.

Queste frasi le ha pronunciate Autumn Peltier “la guerriera dell’acqua”, una ragazza che, all’età di 8 anni, chiese al Governo canadese di impedire la costruzione delle condutture inquinavano l’acqua dei Grandi Laghi causando malattie alle persone che la bevevano.

È nata in Canada e fa parte delle antiche popolazioni, come gli Inuit e i Métis, che vivevano nell’America del Nord. Per il suo impegno è stata nominata Water Defender (difensore dell’acqua).

Nessuno dovrebbe preoccuparsi se l’acqua è pulita o se finirà. Nessun bambino dovrebbe crescere senza sapere cos’è l’acqua pulita o corrente. Tutti abbiamo diritto a quest’acqua quando ne abbiamo bisogno….”

Se manca l’acqua

“Quando una grande massa di terra si staccò dalla collina e precipitò nel fiume, l’intera zona fu colpita da un’improvvisa alluvione che provocò danni incalcolabili.

Per evitare il ripetersi di simili calamità si decise di deviare il letto del fiume.

Il corso d’acqua fu incanalato molto più a nord e alimentò un moderno sistema di laghi artificiali.

L’intera zona di conseguenza rimase priva di acque vive.

In seguito vennero tagliati anche gli ultimi alberi e gli uccelli migratori, che in precedenza sceglievano il bosco per nidificare, non tornarono più.

Allo stesso modo scomparve la ricca fauna che un tempo popolava i boschi e i loro dintorni.

Il paesaggio assunse cosı` un aspetto sempre più desertico.

Un territorio un tempo famoso per le sue foreste, per la fauna e per la pesca divenne infine un’area completamente priva di vita spontanea vegetale e animale.”

Aquilino, N. Cinquetti, Lettera dal deserto futuro, Paravia

Come immagini la vita senza acqua sul nostro Pianeta? Prova a descriverla. Poi disegnalo sul quaderno e confronta le tue impressioni con quelle dei compagni e delle compagne.

Osserva le immagini realizzate per ricordare la Giornata Mondiale dell’Acqua. Poi rispondi

Che cosa hanno in comune queste immagini?

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Secondo te, quale immagine esprime con maggior forza il valore dell’acqua?

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Perché hai fatto questa scelta?

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Realizza un disegno per ricordare alle persone che conosci quanto sia importante proteggere l’acqua. Appendilo in bagno, vicino al lavello in cucina o in un altro luogo dove credi ci sia il rischio di sprecarla.

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Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Come parlare di una giornata così importante? Sono troppo piccoli per capire i nostri ragazzi e ragazze della scuola primaria?

Dal libro “Questo è un giorno speciale” proponiamo alcuni spunti per affrontare in classe il tema della violenza contro le donne.

Una violenza di genere

In tutti i paesi del mondo si manifestano episodi di violenza di genere: questo significa che ne sono vittime le donne proprio in quanto tali.

Ne hai mai sentito parlare? Che cosa ne pensi?
Confronta le tue idee con quelle della classe

Per contrastare questi comportamenti è molto importante il ruolo della società e della comunità, infatti questi atteggiamenti sono incoraggiati se vengono approvati o tollerati.

E tu cosa puoi fare?

Leggi con attenzione questi suggerimenti, e rifletti sul loro significato.

Parla apertamente ed esprimi la tua opinione su ogni argomento: ti accorgerai che una discissione libera e civile ecslude ogni forma di violenza.

Se assisti a un episodio di violenza o a una discriminazione di genere rivolgiti a un adulto di cui ti fidi.

Se sei una ragazza non sentirti mai “sbagliata”; se sie un ragazzo non far sentire “sbagliata” una tua amica.

Ricorda sempre che chi vuole veramente bene non impone nulla alla persona che ama.

Conosci i simboli contro la violenza?

Illustrazioni di Ilaria Zanellato

Un aiuto contro la violenza

Il Telefono Rosa è un’associazione di volontariato che assiste le donne vittime di maltrattamenti, aiutandole a denunciare le violenze e a cercare un riparo sicuro. Il numero è attivo tutto il giorno e tutti i giorni per accogliere le chiamate di aiuto.

Oltre al Telefono Rosa, sono moltissimi i centri e i servizi antiviolenza in tutto il mondo. sùSolo in Italia ce ne sono oltre trecento, distribuiti in tutte le regioni.

Queste associazioni impiegano personale volontario e sono in collegamento coni servizi assistenziali pubblici presenti sul territorio. Offrono, in modo anonimo, aiuot psicologico, legale e lavorativo alle donne vittime di violenza, occupandosi anche dei loro bambini. Offrono poi ospitalità protetta in case private i cui indirizzi devono restare segreti.

Per gli insegnanti.

In questa pagina potete trovare materiale per approfondire l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030: conquistare la parità tra uomini e donne.

Nuvole di amicizia

E anche per quest’anno le vacanze sono finite!

È arrivato il momento di pianificare le nostre attività da svolgere in classe. Il primo pensiero è certamente rivolto all’accoglienza: come organizzare il primo giorno di scuola? Parliamo delle vacanze? In che modo? Un consiglio iniziale è quello di evitare di focalizzare l’attenzione sulle esperienze o sui viaggi, perché non è detto che tutti abbiano avuto la possibilità di spostarsi da casa.

Introduzione

Invitiamo la classe a riflettere sul perché tutti, in un certo periodo dell’anno, abbiano bisogno di una pausa dal lavoro.
Lasciamo che siano i bambini e le bambine a rispondere a questa semplice domanda, magari prendendo nota delle loro osservazioni. Emergerà che il riposo è importante per tutti, soprattutto per rigenerare la mente e il corpo e tornare un po’ più carichi di energie ai propri impegni.

Il rientro a scuola

A questo punto domandiamo ai nostri ragazzi e ragazze se sono carichi, cioè pronti a ricominciare la scuola. La risposta credo sia già nota a tutti noi… e cioè: “Si stava molto meglio in vacanza!”

Continuiamo a stimolare la classe con un altro quesito: Come state oggi? Perchè il primo giorno di scuola è sempre un po’ emozionante?

Gli amici e le amiche

In genere ritrovare i compagni e le compagne è la motivazione che rende questo giorno un po’ speciale. Chiediamo allora quanto e perché sia importante ritrovare i propri amici e amiche di classe.
Come? Facciamo scrivere a ciascuno su un foglietto anonimo alcune parole che esprimano il significato di amicizia. Raccogliamo i biglietti e leggiamo insieme inserendo in una “nuvola” tutte le parole scritte. Possono andare bene anche definizioni di più parole, come “andare d’accordo”. Ma possiamo anche aiutare i ragazzi a trasformare espressioni complesse in un singolo termine, introducendo una prima attività di vocabolario. Un esempio può essere “scambiare o prestare le cose” che significa “condividere”.

Possiamo anche riflettere su comportamenti che tra amici non dovrebbero nascere ad esempio l’invidia, oppure come altri apparentemente negativi, possano invece essere utili per la costruzione di una solida amicizia come un litigio, se conduce a un confronto leale e sincero.

Per questo lavoro di sintesi può essere utile Wordart, un’applicazione gratuita che consente di realizzare nuvole di parole, utile per visualizzare attività di brainstorming. Il suo utilizzo è semplice e permette di scegliere la forma, il carattere e i colori del nostro”cluod”. Una volta inserite le parole, potete mettere al primo posto la definizione più condivisa, in modo che sia il termine in evidenza. Tutta l’operazione può essere svolta in modo collettivo, alla LIM.

Esempio di “nuvola di amicizia”

Il poster

Una volta creata la nuvola potrebbe essere utilizzata come poster da appendere fuori dalla classe. In questo caso potete utilizzare Blockposter, un’applicazione che permette di stampare disegni in grande formato utilizzando una stampante domestica. Scompone infatti l’immagine che avete caricato in tanti fogli in formato A4, che andranno poi messi insieme per formare l’immagine di partenza.

Coinvolgete la classe in questa operazione: distribuite i vari fogli in modo che i bambini e le bambine possono utilizzarli come tessere di un puzzle per ricostruire il poster. Appendetelo fuori dalla porta o su una parete dell’aula e trattatelo con cura, perchè tornerà utile alla fine dell’anno.

Lavorare in classe per la Giornata Mondiale della Terra (22 Aprile)

Leggi il post sulla Giornata Mondiale delle Terra, poi mettiti alla prova per vedere se hai capito il testo e, in particolare, i rischi che corre il nostro meraviglioso pianeta.

1 . Facciamo il punto

Quali sono i problemi del nostro pianeta? Elencali insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne sotto forma di brainstorming.

2. I movimenti ambientalisti

Che cos’è un movimento ambientalista? Scegli la risposta giusta.

  • Un insieme di persone che cammina nei boschi.
  • Un insieme di persone attente alla conservazione della Terra.
  • Un insieme di persone che sfrutta le risorse del pianeta.

Quali sono i temi principali di cui si occupano i movimenti ambientalisti?
Elencali.
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Qual è stato l’avvenimento che nel 1969 ha dato luogo alle prime proteste ambientaliste?
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3. Cosa possiamo fare noi

Rileggi nel post l’elenco delle azioni che ognuno di noi potrebbe fare per aiutare la Terra, poi rifletti e rispondi.

Quali tra le azioni elencate compi quotidianamente?

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Quali una volta alla settimana?

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Quali non hai mai messo in pratica, ma ti impegnerai a farlo prossimamente?

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4. Difendiamo il Pianeta

a. Osserva questa fotografia.

deforestation-geece82606_640

Che cosa rappresenta?

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Pensi che le conseguenze dell’azione dell’uomo su flora e fauna riguardino solo una determinata zona o coinvolgano tutto il mondo? Discutine in classe con i tuoi compagni e le tue compagne.

b. Uno scienziato americano, Boris Worm, ha detto:

Leggi il brano con attenzione e individua la frase che spiega che cosa significa.

  • La natura ha sempre qualcosa da insegnarci
  • Molte specie si estingueranno prima che noi possiamo conoscerle
  • Ormai sappiamo tutto sul mondo naturale

c. Completa la catena di parole scrivendo al posto giusto, negli spazi vuoti, le seguenti parole:
tutela – 22 aprile, – salvaguardare

d. Questi sono alcuni versi di una famosa canzone scritta tanti anni fa.

Prova ad ascoltarla
https://video.link/w/ABPmd

Poi prova a leggere e a tradurre il testo con l’aiuto dei tuoi insegnanti. I disegni accanto ad alcune parole potranno facilitare il compito.

Ora rifletti.

Pensi che questa sia una canzone ancora attuale?

No
Potrebbe andare bene per celebrare la Giornata della Terra?

No
Perché? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Pensi anche tu che per creare un mondo meraviglioso sia importante che le persone
vadano d’accordo? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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Per gli insegnanti:

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

In questo post si parla del libro “Questo è un giorno speciale”, che racconta 20 giornate importanti da ricordare, tra le quali la Giornata Mondiale della Terra.

7 febbraio: la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo

Conosci l’origine della parola bullo? Pensa che deriva da un termine di un’antica lingua germanica e significava ‘amico intimo, fratello’. Quindi era una parola positiva, di pace e solidarietà. Nel tempo, però, come càpita spesso nell’evoluzione delle lingue, questo termine ha cambiato significato, arrivando addirittura al suo opposto.

Oggi parliamo di bullismo traducendo in italiano la parola inglese bullying che indica “il comportarsi con prepotenza, maltrattare, intimidire”.

Di più: il bullismo è un comportamento aggressivo che si ripete nel tempo nei confronti sempre di una stessa persona che non è in grado di difendersi.

Chi fa il bullo o la bulla (sì, ci sono anche ragazze che si comportano da bulle!) può essere violento fisicamente oppure con le parole. Sceglie la sua vittima tra le persone più miti e timide, perché pensa che non si ribellerà.  

Il suo, però, non è un comportamento solitario: ha infatti bisogno di un pubblico che, dopo aver riso e applaudito, racconti in giro la scenetta a cui ha assistito, amplificandone così l’effetto.

A volte c’è chi fa finta di non vedere o magari minimizza: “Ma dai, è uno scherzo! Era solo una piccola spinta! Non è il caso di offendersi per una parola!” Ma non è certo così: la vittima di bullismo vive una sofferenza che può avere gravi conseguenze nei suoi rapporti sociali e per la sua vita futura.

Il cyberbullismo

Attraverso Internet, gli smartphone e i social media il bullismo si è trasformato anche in cyberbullismo.

I cyberbulli agiscono online: usano le mail, le chat, i social per diffondere pettegolezzi e offese, per postare video, insultare, deridere e rivolgere anche minacce. Attraverso Internet la vittima è sempre raggiungibile e i messaggi o video offensivi restano in rete per molto tempo, visibili da chiunque, in ogni orario e in ogni luogo.

Mentre i bulli sono riconoscibili, i cyberbulli si nascondono dietro a un nickname e può essere molto difficile dare loro un’identità reale. Purtroppo chi è vittima dei cyberbulli non si sente mai al sicuro, neppure a casa propria!

Una Giornata per combattere ogni forma di bullismo

Dal 2017 ogni 7 febbraio si celebra la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo per dire “NO” a ogni forma di prepotenza.

Non è un caso che l’iniziativa sia partita dal Ministero che si occupa di scuola e di educazione. La scuola è, infatti, il luogo dove impariamo a convivere con le persone apprezzandone le diversità, rispettandone i punti di vista e le opinioni. Eppure proprio a scuola si verificano molti fenomeni di bullismo che colpiscono bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

Il simbolo della giornata è un nodo blu, che ci aiuta a ricordare che dobbiamo essere tutte e tutti uniti a occuparci di questo fenomeno, per impedire gli atti che possono ferire le persone che ci stanno vicino.

Che cosa possiamo fare noi?

I nostri comportamenti sono molto importanti: noi possiamo fare davvero la differenza. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Nel tuo gruppo non partecipare ad atti di bullismo, nemmeno come semplice spettatore.
  • Anzi: se in qualche modo vieni a conoscenza di un atto di bullismo o di cyberbullismo parlane subito ai tuoi familiari o agli insegnanti.
  • Se sei tu la vittima non pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato. Confidati invece subito con un adulto.
  • Chiedi ai tuoi insegnanti di invitare a scuola un esperto a parlare di questo problema, anche per capire come affrontare le varie situazioni.
  • Rifletti e confrontati con i tuoi prima di scrivere o pubblicare qualsiasi cosa sui social o nelle chat.
  • In rete non condividere mai le tue password e i tuoi dati personali.
  • Se ricevi un video o un messaggio che ti turba, parlane subito con la tua famiglia o con un insegnante. 
  • Se vedi un messaggio minaccioso spegni subito il computer, il tablet o lo smartphone, ma non cancellare eventuali tracce: possono servire a un adulto per rintracciare e fermare il bullo.

In questo post puoi trovare il calendario con alcune giornate speciali, molto interessanti da celebrare.

31 ottobre – La Giornata delle Città spiegata ai bambini e alle bambine

Oggi circa metà della popolazione mondiale vive nelle città. Come in passato, esse rappresentano luoghi di cultura, di progresso e di incontri sociali. Se da un lato la vita in città è ricca di possibilità, dall’altro la presenza di molte persone in uno spazio ristretto rende necessario affrontare problemi sociali, ambientali e di organizzazione dei servizi.

Il fenomeno dello spostamento dalla campagna alla città è definito inurbamento e ha avuto inizio tanto tempo fa, quando ci si spostava nei grandi centri urbani alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita. Questo numero è in continua crescita: probabilmente nel 2050 sette persone su dieci nel mondo vivranno in un centro urbano; già oggi in Italia è così.

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Un futuro di città, ma migliori

Questo dato fa capire quanto sia importante che le città possano crescere in modo ordinato e facile da vivere per tutti. Ecco perché il 31 ottobre si celebra la Giornata internazionale dedicata alle città. L’evento è stato istituito dalle Nazioni Unite nel 2014. Il suo slogan “Better City, Better Life” ovvero “Una città migliore, una vita migliore”, fa capire che lo sviluppo delle città deve essere rispettoso dell’ambiente e della salute delle persone.

Oggi si stanno progettando diverse soluzioni affinché le città non siano soffocate dallo smog, dal traffico, dalla scarsità di aree verdi, dai rifiuti, da servizi insufficienti.

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Per esempio, ci sono architetti che si occupano di progettare edifici che siano in armonia con l’ambiente.

Un edificio famoso è il Bosco Verticale, un grattacielo progettato dall’architetto Stefano Boeri a Milano, che ha vinto premi per la sua bellezza e per l’idea innovativa. Ogni balcone, infatti, ha tante piante di specie differenti e sembra proprio un bosco che cresce, un piano dopo l’altro. Gli alberi producono molto ossigeno, fondamentale per far respirare la città; inoltre si preserva la biodiversità grazie alla presenza di tante specie vegetali diverse.

Bosco Verticale – Milano – ph. Paolo Sacchi

Sempre in auto?

Quante automobili attraversano le strade delle città! Soprattutto nelle ore di punta, quando ci muoviamo tutti nello stesso momento per andare al lavoro e a scuola, si incontrano spesso auto in colonna, quasi ferme ma ugualmente inquinanti.

Come ridurre il traffico? Sicuramente la scelta di utilizzare i mezzi pubblici è ottima, ma se si vuole essere ancora più “green”, possiamo raggiungere la nostra destinazione pedalando in bicicletta, o anche usando un monopattino.

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Attenti alle regole
In questi ultimi anni, molte città italiane si stanno attrezzando e creano nuovi percorsi per le biciclette: le piste ciclabili. È fondamentale, infatti, se si usa una bici, circolare su tracciati senza pericoli.

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Non dobbiamo dimenticare però che anche su tracciati sicuri è necessario rispettare le regole e conoscere i segnali stradali più diffusi.
Ad esempio, sai che è pericolosissimo andare in bicicletta o in monopattino contromano, magari quando la via è a senso unico? Chi guida non si aspetta di vedere comparire all’improvviso un ciclista davanti al suo veicolo, ci avevi mai pensato?

Photo by Tima Miroshnichenko on Pexels.com


Anche se sei su una pista ciclabile, agli incroci guarda sempre verso entrambi i lati e parti solo se non sta arrivando nessuno.

Infine, indossa sempre il caschetto protettivo: non sembrerai ridicolo, ma attento alla tua salute.

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Per approfondire il tema delle città vai all’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030.

21 settembre: Giornata Internazionale della Pace. Come lavorare in classe.

Una delle prime Giornate Mondiali che si incontrano nell’anno scolastico è la Giornata della Pace, che si celebra il 21 settembre.

Di questa e di altre giornate da celebrare all’interno del programma di Educazione Civica parla il libro “Questo è un giorno speciale”, ed. Mondadori.

In queso periodo guerra e pace sono purtroppo argomenti che dobbiamo necessariamente affrontare nelle nostre classi. La nostra proposta si rivolge ai ragazzi e alle ragazze di quarta e quinta ma, vista l’importanza del tema, riportiamo anche una versione semplificata per una classe terza.

Possiamo introdurre l’argomento con alcune riflessioni.
Ecco alcuni spunti che permettono ai docenti di focalizzare l’attenzione su varie problematiche legate alle situazioni di guerra. Diamo spazio ai ragazzi e alle ragazze, che possono inserirsi nel dialogo riportando le loro impressioni e le eventuali conoscenze su situazioni di conflitto passate e presenti.

Presentazione del tema (classe quarta e quinta)

Tutte le organizzazioni internazionali sono d’accordo nell’affermare che la pace è indispensabile per costruire non solo delle società giuste e serene, ma anche per raggiungere uno sviluppo economico e diminuire le disuguaglianze.

Nella Storia, l’umanità non ha probabilmente mai conosciuto un periodo di pace contemporaneamente in ogni parte del pianeta. Anche in questo momento nel mondo ci sono oltre settanta situazioni di forte tensione o anche di vera e propria guerra tra Paesi. Capita anche che il conflitto si svolga all’interno di uno stesso paese: in questo caso si parla di guerra civile.

L’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 affronta questo argomento e invita tutti i paesi del mondo a combattere ogni forma di violenza. Di questo Obiettivo e degli altri dell’Agenda 2030 parla il libro “Possiamo cambiare il mondo”, ed. Mondadori.

Possiamo leggerlo insieme in classe e dopo una breve attività di analisi, possiamo riflettere su:

Quali sono i danni più evidenti di una guerra?

Lasciamo spazio alle risposte dei ragazzi e delle ragazze, che possono essere sintetizzate in una mappa

Presentazione del tema (classe terza)

Per i ragazzi e le ragazze di classe terza, possiamo proporre il tema in modo più semplice.

Nella storia non c’è mai stato un periodo di pace contemporaneamente sul nostro pianeta.
Perchè la guerra è brutta?
Apriamo il dibattito e trascriviamo le osservazioni e le risposte dei bambini. Possiamo successivamente organizzarle in una mappa.
Le riflessioni e le attività che seguono possono andare bene per bambini e bambine di classe terza, quarta e quinta. Chiaramente le risposte saranno più o meno profonde a seconda dell’età.

Come si “combattono le guerre?” I movimenti pacifisti: una risposta sempre più condivisa

In molte parti del mondo sono nati movimenti pacifisti che rifiutano la guerra come risoluzione dei problemi tra gli Stati o dei contrasti tra diverse posizioni politiche e di pensiero.

La città di Assisi, in Umbria, la città di san Francesco, è riconosciuta come capitale mondiale della pace; ogni due anni, da più di 40 anni, lungo il tratto di 24 km che separa Assisi da Perugia si svolge una Marcia per la Pace che vuole testimoniare l’opposizione a tutte le guerre.

Un famoso pacifista

Nel secolo scorso la personalità che ha rappresentato un simbolo di pace per tutto il mondo è stato il politico e filosofo indiano Gandhi.
Qui una breve presentazione in Power Point con informazioni e immagini su Gandhi.

Ma il mantenimento della pace, è solo una questione da adulti?
Qui la scheda di riflessione in formato PDF.

Rifletti
Ti capita di litigare con un tuo compagno o una tua compagna?

Come ti senti subito dopo?………………………………………………………………………

Come ti comporti?

  • Cerco di capire le sue ragioni e provo subito a fare pace.
  • So di avere ragione quindi non cedo.
  • Anche se ho torto aspetto che siano gli altri a voler fare la pace.
  • Se litigo con qualcuno non do più nessuna possibilità di essere ancora amici.
  • altro ……………………………..….

È importante secondo te, “allenarsi” ai comportamenti pacifici fin da piccoli?

perché? …………………………..

Al termine del percorso di riflessione e dibattito, possiamo proporre attività di diverso tipo da eseguire da soli o meglio ancora in gruppo.
Ecco alcuni esempi.

a. Cerchiamo insieme le parole che si riferiscono alla pace e costruiamo il VOCABOLARIO DELLA PACE. ( Le parole possono essere scritte su cartellini e incollate su un grande cartellone).

b. La parola pace nel mondo.
Collega la parola pace alla sua lingua.
Qui la scheda in formato PDF.

c. Hai mai visto questa bandiera?
Sai di cosa è simbolo?

Osserva i suoi colori e riproducila.
Qui la scheda in formato PDF.

Qui una proposta di calendario per le Giornate mondiali

Alla scoperta del nostro angolo d’Italia

Lo studio del territorio italiano (argomento di geografia per tutto il secondo biennio) può dare vita a molti collegamenti interdisciplinari: per esempio italiano, scienze, storia, arte.

Molto importante può essere anche il collegamento con Educazione Civica. La conoscenza del territorio rappresenta, infatti, uno step fondamentale per l’acquisizione di valori come il rispetto e la responsabilità individuale e collettiva, verso se stessi e gli altri, nei confronti dell’ambiente e delle istituzioni.

Il tuo territorio

La nostra proposta parte dall’analisi del luogo in cui si vive, utile anche per acquisire gradualmente gli strumenti per lo studio del territorio italiano, sotto tutti gli aspetti: morfologico, demografico, economico, culturale.

Una volta raccolte tutte le informazioni, si può pensare di organizzarle in un lapbook o un altro elaborato di presentazione dell’argomento. E’ possibile prendere spunto da quello proposto all’interno del blog nel post “Ti presento il mio luogo del cuore“. Nel caso non si possa proporre un lavoro di gruppo in classe, ogni bambino può predisporre il proprio materiale.


La realizzazione di questo lavoro mette in atto chiaramente diverse abilità. E’ un ottimo esercizio di sintesi e rielaborazione delle informazioni da un punto di vista linguistico, che richiede una buona padronanza del linguaggio descrittivo e di disciplina. Stimola abilità artistiche, sia nella fase di progettazione, per l’attenta analisi dell’organizzazione dello spazio a disposizione, sia in quella di realizzazione, nel proporre un elemento artistico del proprio territorio, con riferimento al patrimonio storico culturale, in Italia presente anche nel più piccolo borgo.

Il patrimonio culturale

Quest’ultimo argomento può essere uno spunto per avvicinarsi all’Educazione Civica con riferimento al secondo nucleo tematico “SVILUPPO SOSTENIBILE, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio”.
Qui una scheda sul Patrimonio dell’Umanità spiegato ai bambini e alle bambine.

Le osservazioni sistematiche da parte dell’insegnante e la presentazione del proprio lavoro da parte di ogni alunno possono dare ottime indicazioni per la valutazione.

Un gemellaggio

Navigando nei gruppi di insegnanti presenti sui social, si nota spesso la ricerca di classi con cui “gemellarsi”. Il lapbook di presentazione del proprio territorio può diventare, quindi, un materiale di scambio di informazioni tra ragazze e ragazzi che, mettendo in atto capacità comunicative e digitali, si conoscono individualmente, come gruppo classe, mettendo in atto competenze legate all’uso più consapevole di strumenti virtuali (“CITTADINANZA DIGITALE”).

L’attività proposta prosegue ricercando sulla carta dove si trova la scuola con cui si è in contatto, osservando prima le caratteristiche del territorio, per poi passare alle informazioni di tipo demografico, economico culturale.
Quali differenze o similitudini si riscontrano con il nostro territorio? Questa domanda dovrebbe stimolare non solo il confronto, ma anche la ricerca delle relazioni tra ambiente e intervento dell’uomo, che caratterizzano i due luoghi presi in analisi.

Ad esempio:
La scuola dei nostri amici si affaccia sul mare: quale? Quali altri mari ci sono in Italia?
Come sarà il suo clima? In cosa si differenzia dal nostro?
Quali saranno le principali attività della popolazione? Quali sono le informazioni che ci aiutano a capirlo?
Si può continuare seguendo questa traccia, in base alle informazioni scambiate legate anche all’aspetto storico/culturale.

I problemi del territorio e l’Agenda 2030

Per effettuare un ulteriore collegamento e mettere in atto nuove abilità, è utile prendere in analisi gli aspetti relativi alle criticità, messe in evidenza dalle analisi condotte.
Inquinamento? Scaristà di risorse? Strutture poco adeguate alle richieste della popolazione?
Per l’approfondimento di tali argomenti, con riferimento a un altro nucleo tematico di Educazione Civica (“AGENDA 2030”), consigliamo la lettura di alcuni obiettivi dell’Agenda 2030 presenti sul nostro blog. Ne suggeriamo alcuni, ma si può scegliere quello più adeguato al lavoro svolto o quello che interessa maggiormente:
obiettivo 7: energia pulita per tutti;
obiettivo 11: città vivibili e sicure;
obiettivo 13: fermare il surriscaldamento globale;
obiettivo 14: conservare il mare e le sue risorse;
obiettivo 15: conservare la biodiversità.

Possiamo cambiare il mondo! L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

In questo post parliamo del libro “Possiamo cambiare il mondo“, di Rossella Köhler, edito da Mondadori ragazzi.

Vediamo di che cosa si tratta. Partiamo dai due sottotitoli, che già spiegano molto:

L’educazione civica raccontata ai bambini

e

Per scoprire l’Agenda 2030

Anche se non è un libro di testo, infatti, questo libro è senz’altro molto utile per lavorare in classe sull’educazione civica (o, come preferiamo indicare con una precedente definizione, educazione alla cittadinanza globale), inserita di recente dal Ministero come disciplina trasversale e verticale, con nuova enfasi e nuove modalità.

E soprattutto è utile se si vuole conoscere, approfondire, maneggiare con sicurezza l’Agenda 2030 e i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Ogni obiettivo viene spiegato in modo discorsivo, ma in una narrazione che riconduce ai suoi punti essenziali. I titoli dei paragrafi aiutano a schematizzare e ad evidenziare le priorità. Il linguaggio è scorrevole e volutamente semplice, senza però rinunciare a introdurre talvolta termini nuovi che possono incrementare le capacità lessicali di ragazze e ragazzi.

Sono poi proposti i traguardi dell’obiettivo. Tra i numerosi traguardi individuati dall’Agenda sono scelti i fondamentali e anche quelli più facilmente comprensibili, tenendo conto del livello di conoscenze dei ragazzi.

Una pagina (“Cosa puoi fare per questo Obiettivo?”) propone delle buone pratiche, delle azioni che ognuno di noi, in famiglia, a scuola, con gli amici o individualmente, può compiere per aiutare a raggiungere l’Obiettivo in questione.

Una doppia pagina (“Approfondiamo un po’”) presenta l’approfondimento di una tematica relativa all’Obiettivo. E’ una doppia pagina illustrata, molto d’impatto, che invita a leggere le figure e le didascalie per saperne un po’ di più sull’argomento.

C’è quindi la parte forse più divertente, in cui si raccontano storie di bambini e bambine in varie parti del mondo, sempre in relazione ai diversi Obiettivi.

Spesso sono storie vere, che sono state necessariamente romanzate, ma che nascono da un progetto per migliorare il pianeta e/o la vita dei suoi abitanti. Altre volte i personaggi e il racconto sono inventati, ma comunque in relazione al progetto reale presentato al termine della storia.

Alla fine del libro un piccolo dizionario spiega i termini più complessi e difficili, mentre all’inizio i progetti sono localizzati geograficamente in un grande planisfero.

Come sempre, la pubblicazione di un libro non è mai un lavoro individuale e diverse sono le professionalità che hanno contribuito ottimamente a realizzarlo: redazione, grafica, art direction, ecc., ma soprattutto Ilaria Zanellato che lo ha animato con le sue dolci e bellissime illustrazioni.