Dal 1983, e cioè da ben 40 anni, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori.
Qual è il significato di questa giornata? Questa giornata vuole sottolineare il fatto che ogni consumatore e ogni consumatrice, cioè ogni persona che acquista e consuma un prodotto (cibo, vestiario, oggetti per la casa, elettronica, ecc.), sia che compri in un negozio sia che compri online, deve essere protetto e aiutato nelle sue scelte.
Ma da chi deve essere protetto? Dalle produzioni di bassa qualità o addirittura nocive, cioè che fanno male, per esempio per l’uso di materie prime scadenti. Dalla pubblicità ingannevole, che dice cose non vere per spingere a comprare. Dalle tariffe (bollette) troppo alte dei servizi. Dalle produzioni che sfruttano il lavoro, in particolare di donne e bambini. Dai prodotti che devono fare troppi chilometri per arrivare da noi, diventando più costosi e spesso anche meno sani. Dalle etichette che non spiegano bene gli ingredienti. E così via.
Lo Stato e le organizzazioni di Stati, come l’Unione Europea, devono fare delle regole perché i consumatori, anche i meno attenti, non si sentano soli e vengano tutelati da tutto ciò.
Però la Giornata del 15 marzo non si occupa solo dei diritti dei consumatori, ma anche dei loro doveri. Noi sappiamo infatti che le scelte dei consumatori sono importantissime per indirizzare quelle delle aziende: ce lo dice anche l’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030, forse l’obiettivo di sviluppo sostenibile che più di altri ci mostra il potere di ogni singolo individuo.
Facciamo un esempio: quando andiamo a fare la spesa noi possiamo comprare un prodotto biologico oppure no, possiamo scegliere se consumare carne o verdura, possiamo acquistare un prodotto a chilometro 0 oppure che proviene da Paesi lontani, decidere se preferire un prodotto che è confezionato nella plastica oppure nella carta, ecc.
Le nostre scelte di singoli consumatori possono perciò spingere le scelte delle aziende produttrici ad andare nella direzione della sostenibilità, perché a loro interessa soprattutto accontentare i compratori per aumentare le vendite. Quindi, ad esempio, se un alimento biologico è molto richiesto, anche le altre aziende agricole saranno invogliate a coltivare in modo sostenibile, senza l’uso di prodotti chimici.
Un altro importante argomento è quello delle decisioni dei consumatori nel campo dell’energia. Le nostre scelte sono importanti per portare all’abbandono dei combustibili fossili (petrolio, gas, carbone) e spingere invece verso l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Vediamo quindi come è importante nella società e nell’economia il nostro ruolo di consumatori e di consumatrici. Celebrare la Giornata Mondiale per i Diritti dei Consumatori è perciò un piccolo ma importante mattoncino nella crescita di tutti e tutte noi come cittadini e cittadine responsabili.
In questo post una classe capovolta sui consumi consapevoli e responsabili.
Qui il calendario delle Giornate Mondiali e Ricorrenze Nazionali interessanti per la didattica dell’Educazione civica.
Maria Sklodowskaera nata aVarsavia il 7 novembre del 1867. I suoi grandi amori erano la lettura, lo studio, la scienza, fin da quando era piccolissima. Ma vivere nella Polonia di quegli anni non era facile per una ragazza che voleva proseguire gli studi, anche per una geniale come lei: le donne, infatti, non erano nemmeno ammesse all’università.
Non si era persa d’animo, però, Maria, perché credeva in unafilosofia positivista e nel progresso intellettuale degli individui, per un inarrestabile miglioramento del mondo. Aveva perciò aderito a un gruppo formato da studenti che volevano alfabetizzare gli operai delle fabbriche e organizzare biblioteche popolari in tutto il Paese. Ma queste attività tanto ‘rivoluzionarie’ non piacevano al governo polacco e Maria fu costretta a trasferirsi in campagna, in esilio, dove trovò impiego in una famiglia come istitutrice.
Gli studi, la ricerca, il primo Nobel
I suoi orizzonti sono però più ampi, non possono fermarsi a una vita nella campagna profonda. Stringe un patto con l’amata sorella Bronya: con il suo lavoro Maria avrebbe permesso di laurearsi in medicina a Parigi, e dopo la laurea Bronya avrebbe fatto altrettanto per lei. E così accade. Ha ormai 24 anni, Maria, per quei tempi praticamente una zitella, quando prepara le valigie e si trasferisce a Parigi. Iniziano finalmente i suoi agognati studi di scienze alla Sorbona.
All’università incontra anche suo marito, Pierre Curie: si innamorano e insieme avviano la loro totalizzante ricerca sullesostanze radioattive. Grazie al loro intenso e geniale lavoro, nel 1903 i coniugi Curie ricevono il Premio Nobel per la fisica. Marie (il suo nome è ormai francesizzato) Curie è così la prima donna a ricevere un Premio Nobel; è vero che il premio è stato istituito solo due anni prima, ma in ogni caso le donne, in tutti i campi, saranno una decisa minoranza anche negli anni successivi.
La famiglia cresce
Con Pierre, Marie ha due bambine. E’ una madre affettuosa, per lei la famiglia è molto importante, ma in realtà poco presente: l’attività scientifica la occupa tantissimo e passa la maggior parte del suo tempo in laboratorio.
Questo suo essere unamadre anticonvenzionale, soprattutto per l’epoca, non ha certo avuto effetti negativi sull’evoluzione delle sue figlie. Eve, la più piccola, oltre che biografa della madre, diviene scrittrice, pianista e importante ambasciatrice dell’UNICEF. Irene, la maggiore, segue la strada dei genitori e ottiene anch’essa il Premio Nobel per la chimica nel 1935. Forse questo ci riporta all’annosa questione: val più la quantità o la qualità del tempo che si dedica ai propri figli?
Un altro Nobel, ma discusso
Alla morte del marito a causa di un assurdo incidente (investito da una carrozza), Marie prende il suo posto come docente alla Sorbona. Sono passati 15 anni da quando è entrata in quella università da povera ragazza polacca, la più attempata di tutti i suoi compagni di corso.
Naturalmente, in parallelo all’attività di insegnante continua i suoi studi sul radio e sul polonio, il minerale radioattivo che ha appena scoperto: gli dà il nome della sua nazione di origine, quella terra da cui ha dovuto fuggire, ma che le è rimasta nel cuore.
Nel 1911 ottiene ilsecondo Premio Nobel, questa volta per la chimica. Ancora una volta, Marie è la prima: la prima persona, uomo o donna, a ricevere due Nobel (fino a oggi, l’hanno ottenuto solo in 4). Sono stati lì lì per non darglielo, però: perché la ‘scandalosa’ Marie, a pochi anni dalla morte del marito, ha intrapreso una relazionecon un altro ricercatore, Langevin, più giovane di lei e pure sposato. E sono cose che non si perdonano facilmente all’inizio secolo scorso, anche in Svezia.
Comunque, l’Accademia svedese alla fine le assegna il Nobel, ma le impedisce di andarlo a ritirare personalmente a Stoccolma.
Nonna Marie
A sessant’anni Marie diventa nonna: sono i figli di Irene, maschio e femmina, entrambi eredi del ‘destino’ scientifico di famiglia. Helène ha insegnato fino a poco tempo fa fisica nucleare all’Università di Parigi e, frequentando l’ambiente scientifico della città, ha sposato proprio il nipote dell’uomo con cui sua nonna ha avuto una relazione.
Per Helène sua nonna è soloMamie, come affettuosamente chiamano la grand-mère i bambini francesi. Come c’era da aspettarsi, non certo una nonna-babysitter: è una nonna amorevole, ma sempre indaffarata.
Helène la ricorda quando spesso diceva: “Non penso proprio di aver sacrificato la mia vita alla scienza. Ricercare e studiare è ciò che mi piace fare, ma ho avuto anche una vita piena di affetti, con voi, la mia famiglia, e tanti amici”.
Ragazze, seguite i vostri amori!
Nel cuore di ognuna di noi c’è tanto, tanto posto!
Sì, innamoratevi di una persona, curate i vostri figli, se deciderete di averne, poi i vostri nipoti, ma seguite anche le vostre passioni nel lavoro: che amiate la letteratura, la scienza, l‘arte, lo sport non fatevi fermare dal fatto che siete ragazze o da quello che la società si aspetta da voi.
Perché nel mondo sono donne meno del 30% dei ricercatori. Ma le donne sono la metà dell’umanità! Sembra proprio che, a un certo punto, per molte donne che vogliono lavorare nella scienza si creino degliostacoli invisibili, ma certamente reali. A volte, sono le ragazze stesse che si convincono di non essere portate per gli studi scientifici, oppure cercano occupazioni più attraenti e ‘femminili’.
Molte donne pensano poi che il lavoro scientifico sia inconciliabile con il fatto di creare una famiglia. Eppure, ecco a voi due esempi che vanno nella direzione contraria: AstroSamantha, l’astronauta Samantha Cristoforetti che naviga nei cieli, è mamma di una bambina e di un bambino, mentre Amalia Ercoli Finzi, ingegnera aerospaziale, soprannominata ‘la Signora delle Comete’, ha ben cinque figli e sei nipoti. E’ ovvio, però, che in famiglia sia necessaria la collaborazione di tutti e tutte: ma non solo in quelle delle scienziate!
Che cosa possiamo fare noi?
Ce lo dice anche l’Agenda 2030, Obiettivo 5: bisogna aiutare le ragazze ad avere fiducia in se stesse e rimuovere ogni ostacolo (sociale, legislativo, di consuetudini) alla parità di diritti tra uomini e donne.
Quali consigli possiamo dare alle bambine che si affacciano al futuro?
Nella tua lista dei desideri scegli liberamente i tuoi giocattoli: non ci sono solo le bambole.
Usa tutti i colori dell’arcobaleno, non fermarti al colore rosa.
Lascia completa libertà ai tuoi sogni: se vuoi fare da grande un lavoro ‘da maschi’ non ascoltare chi ti consiglia di lasciar perdere.
Scegli lo sport che più ti piace.
Fatti raccontare storie di donne della tua famiglia
Leggi avventure di donne che hanno cambiato il mondo.
Visita i musei scientifici e tecnologici.
Sperimenta, sperimenta, sperimenta!
E se sei una ragazza, mettiti in prima fila!
Ma per cambiare la società veramente bisogna educare anche i bambini E allora qualche consiglio anche a loro:
Rispetta sempre le scelte delle tue sorelle e delle tue amiche.
Coinvolgile nei tuoi giochi.
Aiutale a difendersi dai bulli.
Non esistono lavori, sport o altre attività ‘da femmine’: progetta liberamente il tuo futuro!
Il ricordo ci porta alla mente qualcosa che è stato. Ma quando parliamo di memoria vogliamo far tornare alla mente un evento che rappresenta un messaggio: la memoria è la base su cui si costruisce il futuro.
Leggi il post sul Giorno della Memoria, poi insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne rifletti sull’importanza dell’argomento attraverso varie attività.
Parole e significati importanti
Secondo te, perché questa giornata è stata chiamata “Giorno della Memoria?” Scegli le risposte giuste (può essere più di una):
Per imparare parole nuove
Per non ripetere gli stessi errori fatti in passato
Per non dimenticare dei fatti storici che sono successi
Per esercitare la memoria
Per ricordare qualche cosa di bello
2. Le parole della libertà
a. Spiega con le tue parole il significato delle seguenti espressioni:
Libertà di parola……………………………………..
Libertà di stampa ……………………………………
Libertà di pensiero …………………………………
b. Collega ogni parola al suo contrario.
3. Sciogli il filo del rispetto
Risolvi gli anagrammi delle parole della tolleranza e del rispetto degli altri. Se vuoi divertirti prepara un filo di spago con tanti nodi quanti sono gli anagrammi. Ogni volta che ne risolvi uno sciogli il nodo e al suo posto attacca un cartellino con la parola trovata. Ripeti l’operazione per ogni nodo e alla fine avrai sciolto e composto il “filo del rispetto”.
4. Ricordare per vivere insieme
Colora di rosso solo gli spazi in cui trovi le parole del vivere insieme senza pregiudizi e prevaricazioni,
Che cosa hai ottenuto?………………………..
5. Che cosa possiamo fare noi?
E’ sempre molto importante riflettere sui nostri comportamenti quotidiani. Ad esempio: che cosa fai se un tuo compagno o una tua compagna viene allontanato/a dal gruppo? E se qualcuno si comporta da prepotente con qualcun altro?
Insieme alla tua classe scrivi le risposte su un foglietto in forma anonima. Raccoglietele in un contenitore con quelle dei tuoi compagni e delle tue compagne, poi tutti insieme leggetele e confrontatevi tra di voi. Infine, prova a scrivere la tua definizione della parola “inclusione”.
L’Educazione Civica, come tutte le altre discipline, necessita di “allenamento”. Un ottimo esercizio è rappresentato dal lavoro di gruppo e dal confronto di idee. Le attività proposte in questo post possono essere svolte individualmente, ma l’ideale sarebbe suddividere la classe in piccoli gruppi, in modo da ottenere molte più riflessioni su cui i bambini e le bambine potranno confrontarsi prima nel proprio gruppo, e quindi aprire un dibattito tutti insieme.
Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.
Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.
In questo post si parla del libro “Questo è un giorno speciale”, che racconta 20 giornate importanti da ricordare, tra le quali la Giornata Mondiale della Memoria.
C’è bisogno di una giornata mondiale per ricordarsi di essere gentili? Forse no, ma può essere un’occasione utile per riflettere sui comportamenti tra le persone. Bisogna però essere gentili solo verso le persone? Proprio no, i comportamenti gentili devono essere messi in atto anche nei confronti degli animali e di tutta la natura.
Questa insolita ricorrenza è stata istituita nel 1998 dal World Kindness Movement (Movimento Mondiale della Gentilezza), un’organizzazione che si propone appunto di promuovere gentilezza e gesti di generosità. La sua storia ha origine nel marzo 1963 dal discorso di addio fatto da Seiji Kaya, preside di un’università giapponese, agli studenti il giorno della laurea.
“Voglio che tutti voi siate coraggiosi nel praticare la ‘piccola gentilezza’, creando così un’ondata di gentilezza che un giorno investirà tutta la società giapponese”.
Che cosa significano queste parole? Significano che se ognuno di noi mettesse in atto ogni giorno anche un solo piccolo gesto gentile il mondo sarebbe decisamente migliore.
Il Decalogo della gentilezza
Ecco un decalogo (dieci regole) scritto dal Movimento della Gentilezza.
Vivi bene insieme agli altri.
Sii aperto/a verso tutti: saluta, ringrazia e sorridi.
Lascia scivolare le sgarberie e abbandona l’aggressività.
Rispetta e valorizza le diversità, grande fonte di ricchezza.
Non essere geloso/a di ciò che sai: comunica, trasmetti e condividi.
Il pianeta è uno solo: non inquinare e non sporcare.
Riduci gli sprechi: ricicla, riutilizza e ripara.
Segui le stagionalità e scegli i prodotti locali.
Proteggi gli animali: non sfruttarli, non maltrattarli, non abbandonarli.
Alleva gli animali in modo etico, non infliggere loro sofferenze inutili.
Ho capito il testo
Rileggendo le parole del preside dell’università giapponese, saresti d’accordo nell’affermare che una gentilezza può provocare un effetto a catena?
“La stanza era rischiarata dalla luce tremolante di dodici candele, che spuntavano dritte e delicate da un enorme candelabro di cristallo, appoggiato su un piccolo tavolo di legno. Con le gambe incrociate, adagiata su un grande cuscino verde che occupava tutta la sedia, Biancaneve stava chattando con la sua amica Cindy. Ogni volta che schiacciava il tasto invio, il candelabro tremava un poco.
Snowy97: Cioè, hai capito che sbattimento? Non ne posso più di quella strega!
Cindy: Eddai, Bianca è pur sempre tua madre!
Snowy97: No, non lo è! La mia vera madre è … è …non c’è più e mio padre, cavolo, proprio di questa strega doveva innamorarsi? (…)
Cindy: Ehi Bianca, ho un’idea grandiosa! Perché settimana prossima non vieni a stare un po’ da me? Dai, i miei stanno per organizzare una festa per il compleanno di mia madre, sarà divertente!
Snowy97: Ma ci saranno un sacco di vecchi!
Cindy: Sì, ma i vecchi portano i loro figli e sono sicura che fra loro ci sarà qualcuno di simpatico!
Snowy97: Non è una cattiva idea. Tanto il mio tutore ha finito di rompermi le scatole con il francese, l’insegnante di musica è malato e quell’assurda donna che sta tentando di insegnarmi a ricamare è partita e chissà quando tornerà. Spero se la mangi un drago. Insomma direi no prob.”
tratto da Monica Marelli, Hanno taggato Biancaneve, Giunti Editore
Questa chat tra Biancaneve e Cindy ci ha fatto capire che è facile parlare male degli altri quando non partecipano alla conversazione. È quindi importante che esistano regole della gentilezza anche quando si chiacchiera sul Web e suoi social: infatti esiste anche un regolamento della buona educazione online. E’ la netiquette, una parola nuova formata da net (cioè rete, in inglese) ed étiquette (cioè regole delle buone maniere, in francese). Consiste in una serie di regole che le persone devono conoscere quando navigano e comunicano con altri in rete. Per esempio, lo sapevi che per la netiquette il maiuscolopuò risultare offensivo, come se una persona si rivolgesse a te urlando?
Quando le persone scrivono “nascoste” da un computer o da uno smartphone devono fare attenzione perché può risultare più semplice rivolgerci agli altri con parole offensive che possono ferire e può sembrare più facile raccontare delle bugie. Sono comportamenti molto pericolosi perché possono causare negli altri e dare un’idea sbagliata di chi scrive.
Il Progetto Parole Ostili, è nato per far riflettere sull’uso delle parole, poiché esse hanno un enorme potere: possono arrivare al cuore e riempirlo di gioia, oppure riempirlo di tristezza.
Qui un altro spunto per lavorare in classe sulla Giornata della Gentilezza.
Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.
Scarica qui la scheda in formato PDF, pronta per la stampa.
I disegni del post sono tratti da Calendario per l’Educazione Civica, Cetem, allegato al sussidiario Mondo 2030, e da Questo è un giorno speciale, Mondadori.
In questo post parliamo del libro “Questo è un giorno speciale”, scritto da Rossella Köhler, con la collaborazione di Rosanna Imbrogno e Gladis Capponi, e illustrato da Ilaria Zanellato, edito da Mondadori ragazzi.
Le Giornate Mondiali e le ricorrenze nazionali sono infatti un’ottima occasione per presentare gli argomenti di Educazione Civica, da quelli legati alla sostenibilità ambientale a quelli che affrontano i problemi delle relazioni interpersonali o presentano importanti eventi storici che hanno contribuito alla costruzione della nostra democrazia, ecc.
Le Giornate Mondiali
Oggi le Giornate Mondiali sono oltre 160 e il loro numero è in continuo aumento. Ogni anno ne vengono proposte di nuove da organizzazioni internazionali, singoli Paesi oppure associazioni di vario genere. Ma per diventare Giornate Mondiali da celebrare ufficialmente devono essere approvate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Le Giornate Mondiali si possono svolgere in tutti Paesi del mondo e quelle più famose coinvolgono milioni di persone ogni anno. L’interesse può cambiare con il passare del tempo: per esempio, le giornate legate alle trasformazioni climatiche e degli ambienti naturali in questi ultimi anni sono molto partecipate perché, purtroppo, i problemi che sollevano sono diventati delle vere emergenze.
Ognuna di esse mira a sensibilizzare i governi, le comunità e i singoli individui nel compiere scelte più etiche, solidali, sostenibili. Privati cittadini, associazioni, aziende, scuole: tutti sono incoraggiati a organizzare liberamente un evento in occasione di una Giornata Mondiale. Le Giornate Mondiali sono infatti giornate di tutta la popolazione, in cui ognuno di noi può fare del suo meglio, utilizzando tutta la sua creatività, per diffondere il messaggio della giornata.
Ecco perché le Giornate Mondiali possono fornire ottimi spunti per approfondire tematiche di Educazione Civica, che possono anche diramarsi in direzioni differenti, in una modalità interdisciplinare.
Le ricorrenze nazionali
Ci sono poi le Giornate Nazionali oppure quelle che coinvolgono solo un gruppo di Paesi, come le Giornate Europee che coinvolgono i Paesi appartenenti all’Unione Europea. Celebrano soprattutto eventi della nostra Storia o sono testimoni della lotta per un mondo migliore, fondamentali per la costruzione della nostra società. Queste giornate parlano di importanti argomenti del pilastro Costituzione all’interno dell’insegnamento dell’Educazione Civica.
2 giugno: la nascita della Repubblica Italiana
Questo è un giorno speciale
Ma come è strutturato il libro sulle Giornate? Per chi ha già avuto in mano Possiamo cambiare il mondo la cosa è semplice da capire, perché il nuovo libro ripropone la composizione varia e l’impostazione di linguaggio che hanno caratterizzato il libro sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030.
L’indice è in realtà un calendario con 20 Giornate scelte per la loro importanza. Molte di queste trattano temi ‘difficili’, ma non per questo devono essere ignorati da bambini e bambine: pensiamo infatti che ogni argomento possa essere spiegato in modo semplice e facilmente comprensibile, legandolo alla realtà quotidiana e alle esperienze di vita che anche i più giovani devono affrontare.
Ogni Giornata viene introdotta da quattro pagine nelle quali si spiega di che cosa tratta: qui si evidenziano le motivazioni che hanno portato a decidere la sua istituzione. Si parla diffusamente e in modo semplice dei problemi che stanno alla base, delle questioni da risolvere, dei periodi storici, di tutto quanto, insomma, riguarda l’argomento su cui pone attenzione la Giornata.
Le pagine introduttive alla Giornata Mondiale della Terra
All’interno di una pagina (“Che cosa puoi fare tu?”) sono proposti i comportamenti personali positivi da incoraggiare perché la Giornata non sia solo un evento istituzionale, ma un affare in cui tutti noi siamo coinvolti, bambini e bambine compresi.
Che cosa puoi fare tu per
Una doppia pagina molto illustrata (“Approfondiamo un po’”) presenta una delle sfaccettature che riguardano la Giornata. Si tratta di un approfondimento, ma anche di un approccio differente, una piacevole lettura di immagine che riporta alcuni dei temi fondamentali dell’argomento.
La doppia pagina per la Giornata del 25 aprile, che racconta il contenuto dello zaino di un partigiano.
Ogni Giornata prosegue con uno storytelling: sono storie di bambini e bambine in varie parti del mondo, che prendono spunto da un progetto concreto (di un’associazione, un’organizzazione internazionale, ecc.) in stretta relazione all’argomento trattato o da un’esperienza di vita. In molti casi sono stati i protagonisti stessi a raccontare le storie narrate nel libro.
Una storia per la Giornata contro l’Omofobia
Il progetto o l’esperienza sono poi descritti alla fine di ogni capitolo del libro.
Giornata Mondiale della Terra: Fridays for Future, un movimento attivo per la salvaguardia del pianeta.
Alla fine del libro unpiccolo dizionario spiega i termini più complessi e difficili, mentre un elenco delle fonti indica i siti web e i libri che hanno costituito un’ispirazione.
Questo è il link al post del blog che presenta un calendario (selezionato per l’attività scolastica) delle Giornate speciali.
Leggi il post sulla Giornata Mondiale delle Terra, poi mettiti alla prova per vedere se hai capito il testo e, in particolare, i rischi che corre il nostro meraviglioso pianeta.
1 . Facciamo il punto
Quali sono i problemi del nostro pianeta? Elencali insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne sotto forma di brainstorming.
2. I movimenti ambientalisti
Che cos’è un movimento ambientalista? Scegli la risposta giusta.
Un insieme di persone che cammina nei boschi.
Un insieme di persone attente alla conservazione della Terra.
Un insieme di persone che sfrutta le risorse del pianeta.
Quali sono i temi principali di cui si occupano i movimenti ambientalisti? Elencali. ………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………..
Qual è stato l’avvenimento che nel 1969 ha dato luogo alle prime proteste ambientaliste? ………………………………………………………………………………………………………………………….
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3. Cosa possiamo fare noi
Rileggi nel post l’elenco delle azioni che ognuno di noi potrebbe fare per aiutare la Terra, poi rifletti e rispondi.
Quali tra le azioni elencate compi quotidianamente?
………………………………………………………….
…………………………………………………………
Quali una volta alla settimana?
……………………………………………………….
Quali non hai mai messo in pratica, ma ti impegnerai a farlo prossimamente?
Pensi che le conseguenze dell’azione dell’uomo su flora e fauna riguardino solo una determinata zona o coinvolgano tutto il mondo? Discutine in classe con i tuoi compagni e le tue compagne.
b. Uno scienziato americano, Boris Worm, ha detto:
Leggi il brano con attenzione e individua la frase che spiega che cosa significa.
La natura ha sempre qualcosa da insegnarci
Molte specie si estingueranno prima che noi possiamo conoscerle
Ormai sappiamo tutto sul mondo naturale
c. Completa la catena di parole scrivendo al posto giusto, negli spazi vuoti, le seguenti parole: tutela – 22 aprile, – salvaguardare
d. Questi sono alcuni versi di una famosa canzone scritta tanti anni fa.
Poi prova a leggere e a tradurre il testo con l’aiuto dei tuoi insegnanti. I disegni accanto ad alcune parole potranno facilitare il compito.
Ora rifletti.
Pensi che questa sia una canzone ancora attuale? Sì No Potrebbe andare bene per celebrare la Giornata della Terra? Sì No Perché? ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Pensi anche tu che per creare un mondo meraviglioso sia importante che le persone vadano d’accordo? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
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Per gli insegnanti:
Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.
Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.
In questo post si parla del libro “Questo è un giorno speciale”, che racconta 20 giornate importanti da ricordare, tra le quali la Giornata Mondiale della Terra.
Leggi il post sulla Giornata Mondiale delle Foreste, poi mettiti alla prova per vedere se hai capito il testo e, in particolare, i rischi che corrono questi importantissimi ambienti del pianeta.
1- Utilizza il vocabolario
Trova il significato di queste parole-chiave legate alle foreste: combustibile ………………. ecosistema ………………… inquinamento ……………….. desertificazione ……………..
2- Rifletti Per capire se hai capito l’argomento, prima rifletti sulle domande e poi rispondi.
Quali sono le importanti funzioni delle foreste?
…………………………………………………………………………………..
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Che cosa mette in pericolo la biodiversità?
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3- Approfondisci le tue conoscenze Il testo parla anche di un grande progetto dell’associazione Plant-for-the-Planet.
Leggi il brano “L’idea di Felix” tratto dal libro “Possiamo cambiare il mondo”, Mondadori, poi rispondi alle domande.
Clicca sull’immagine per ingrandirlaClicca sull’immagine per ingrandirla
Sicuramente quella di Felix è stata una bella idea, ma pensi che sia stato facile realizzarla?………………………………………………………………..
Prova, confrontandoti con i tuoi compagni e le tue compagne, a ipotizzare quali difficoltà potrebbe avere incontrato. ………………………………………………………………………………………………………………..
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Pensi che potresti proporla anche alla tua scuola? Se sì, dove pianteresti il primo albero?
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4- Divertiti un po’
Prova a risolvere il cruciverba: ricorda che puoi sempre trovare le parole giuste rileggendo il post sulla Giornata delle Foreste.
Quando beviamo un bicchiere d’acqua o scriviamo su un foglio di carta è ovvio che non pensiamo subito a una foresta: ma in realtà sono moltissime le attività degli esseri umani che, in un modo o nell’altro, hanno uno stretto collegamento con boschi e foreste.
L’importanza delle foreste per le comunità
Innanzitutto, circa 2000 popoli indigeni vivono proprio nelle zone di foresta e da questo ambiente traggono ogni tipo di sostentamento. Ma in realtà oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo dipende direttamente dalle foreste per la sua sopravvivenza, ricavandone cibo, riparo, energia, medicinali.
In ogni parte del mondo, infatti, il legname è sempre stato una importantissima materia prima per la produzione di carta e di oggetti di uso quotidiano, oltre che per la costruzione di abitazioni e mezzi di trasporto.
Il legname è anche una fonte di energia, perché viene utilizzato come combustibile. Inoltre, le foreste forniscono selvaggina, frutti, bacche, miele, funghi e molte piante curative, usate nella medicina tradizionale, ma studiate anche dalla moderna ricerca scientifica.
L’importanza delle foreste per l’ecosistema terrestre
Le foreste non rispondono solo ai bisogni dell’uomo, ma sono ambienti indispensabili per la vita e la buona salute della Terra. Per esempio, sono uno strumento fondamentale per la lotta all’inquinamento e per la regolazione del clima, contro il riscaldamento globale e la desertificazione.
Le foreste assorbono infatti anidride carbonica e producono l’ossigeno che respiriamo: nella foresta equatoriale ogni albero adulto può produrre dai 20 ai 30 litri di ossigeno al giorno. Le foreste, inoltre, creano vapore acqueo: aumentano così l’umidità presente nell’atmosfera e favoriscono le precipitazioni e l’accumulo di acqua nel sottosuolo.
Le radici degli alberi mantengono compatto il terreno e le chiome proteggono il suolo dalle aggressioni del vento e delle piogge, evitando erosione e frane.
Le foreste ospitano poi la più grande biodiversità del pianeta. La foresta equatoriale, in particolare, possiede un immenso patrimonio vegetale e animale che comprende oltre due terzi delle specie terrestri di alberi, fiori, insetti, uccelli, rettili, mammiferi. Molti di questi non sono ancora stati catalogati dagli scienziati, ma la deforestazione può portare alla loro estinzione prima ancora che noi possiamo conoscerli: si è calcolato che scompaiano più di 50 specie vegetali o animali ogni giorno.
Attacco alla foresta
In molte parti del mondo, purtroppo, la maggior parte delle antiche foreste non esiste più. Nel corso dei millenni, gli esseri umani hanno diboscato grandi parti di territorio per far posto a città, strade e campi coltivabili oppure per ricavarne legname. Il problema si è aggravato soprattutto dalla metà del secolo scorso. In passato sono state distrutte le foreste delle zone temperate (per esempio, in Europa), oggi vengono invece abbattuti soprattutto gli alberi delle foreste equatoriali, in Asia, Africa e America meridionale: si è calcolato che ogni anno si perde una superficie verde grande circa 100 000 chilometri quadrati, l’equivalente di quattro grandi regioni italiane. Difficilmente poi altri alberi ricrescono in queste zone: il terreno, non più protetto dalle fronde degli alberi, viene colpito continuamente sia dalla pioggia sia dai raggi del sole, perdendo così la sua fertilità.
L’esempio di Wangari
Wangari Maathai è stata una biologa africana. Dopo aver studiato all’estero, è tornata nel suo Paese, il Kenya: qui ha trovato un territorio molto più spoglio e diboscato di quando l’aveva lasciato. Così, insieme ad altre donne, ha creato il Green Belt Movement (Movimento della Cintura Verde) per fermare il taglio degli alberi e cominciare a riforestare, piantando milioni di giovani alberelli. A Wangari e al suo movimento è stato assegnato nel 2004 il Premio Nobel per la Pace, perché la protezione dell’ambiente è fondamentale per portare la pace in tutto il pianeta.
Oggi, sempre più persone pensano che piantare nuovi alberi sia uno strumento efficace ed economico per ripulire l’aria e fermare il riscaldamento globale. In molte parti del mondo nascono perciò progetti per la riforestazione sull’esempio dell’impresa di Wangari Maathai. Per esempio:
Plant-for-the-Planet èun’associazione creata da un bambino tedesco, Felix, che raccoglie oltre settantamila ragazzi e ragazze e sta piantando miliardi di alberi in tutto il mondo. Il loro motto è “Stop Talking. Start Planting”, cioè “Basta parlare, cominciate a piantare”. Due Grandi Muraglie Verde stanno sorgendo nel Sahel, a sud del deserto del Sahara, e in Cina, ai margini del deserto del Gobi. Con il progetto ForestaMi, la città di Milano ha in programma di piantare 3 milioni di alberi entro il 2030.
In difesa delle foreste
Nel 2012 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di proclamare il 21 marzoGiornata Internazionale delle Foreste proprio per far conoscere l’importanza degli alberi e dei vari tipi di foreste nell’equilibrio del nostro pianeta.
Dato che una delle maggiori responsabili della deforestazione è l’industria del legno, è stato creato il marchio FSC che permette ai consumatori di riconoscere i prodotti realizzati con legname certificato e sostenibile, cioè ottenuto facendo attenzione alla conservazione della biodiversità e portando ricchezza alle comunità locali. Oggi sono certificati FSC 2 milioni di chilometri quadrati di foreste in 81 Paesi del mondo. Quindi, ora che lo sappiamo, quando acquistiamo un prodotto di legno facciamo attenzione che sia contrassegnato con il marchio FSC.
In questo post alcune proposte operative per la Giornata Mondiale delle Foreste.
Di foreste si occupa l’Obiettivo 15 dell’Agenda 2030 (conservare la biodiversità terrestre): qui puoi leggere il post sull’obiettivo nel nostro blog.
Della Giornata Mondiale delle Foreste, come di molte altre giornate speciali, si parla nel volume “Un calendario per l’educazione civica“, allegato al sussidiario delle discipine Mondo 2030, della Cetem.
Studiando la grammatica, avrai sentito spesso parlare di genere maschile e femminile in relazione ai nomi. Ma hai mai sentito parlare di disuguaglianza di genere?
Certamente non si tratta di un problema grammaticale, bensì di una questione di vita quotidiana. Infatti, tra le tante disuguaglianze che esistono sul nostro pianeta, la più diffusa nel mondo è quella trauomini e donne.
In tutti i campi della vita sociale la popolazione femminile è, dappertutto e quasi sempre, svantaggiata:
sul lavoro, perché molte donne sono costrette a non lavorare per accudire la famiglia e, comunque, per lo stesso lavoro guadagnano in genere meno di un uomo.
nelle amministrazioni, perché sia nel settore pubblico sia in quello privato le donne in posizioni di governo o a capo di un’azienda sono una piccola minoranza.
in famiglia, perché in molti Paesi una donna è sottomessa all’uomo (al padre, al marito e talvolta anche al figlio) e non può prendere decisioni autonome.
a scuola, perché alle ragazze in molte parti del mondo vengono date meno possibilità di studiare (anche se spesso sono le più brave).
nella società, perché le donne sono le prime vittime di violenza in ogni Paese.
Una giornata per tutte le donne
Proprio per porre l’attenzione su questa disparità tra uomini e donne, già dall’inizio del secolo scorso in diversi Paesi del mondo si è deciso di celebrare la Giornata Internazionale della Donna. Una giornata di festa, ma soprattutto una giornata in cui affermare i propri diritti: una delle prime richieste delle donne, nella prima metà del secolo scorso, per esempio, è stata quella di estendere alle donne la possibilità di votare. Eh sì, perché a quel tempo in moltissimi Paesi le donne non potevano eleggere i propri rappresentanti nel Parlamento e nel proprio comune.
In Italia, la Giornata della Donna viene celebrata ufficialmente dal 1946, l’anno seguente alla fine della Seconda guerra mondiale. Quell’anno è ricordato nella Storia italiana anche perchè le donne votarono per la prima volta. Si decise allora di creare un simbolo per l’8 marzo: l’UDI (Unione Donne Italiane) propose la mimosa, il fiore giallo e profumato che in tutta Italia fiorisce tra febbraio e marzo.
Parità di genere nell’Agenda 2030…
L’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 ha stabilito che entro il 2030 questa situazione deve cambiare e la situazione delle donne in tutti i Paesi del mondo deve migliorare: alcuni dovranno fare solo piccoli passi, altri dovranno cambiare le regole delle loro società. Traguardi da raggiungere non solo per garantire i diritti delle donne, ma perché una reale uguaglianza tra uomini e donne porta a un miglioramento e a un progresso di tutta la società.
…e nella Costituzione
Anche la nostra Costituzione parla di uguaglianza tra uomini e donne e lo dice proprio in uno dei primi articoli, l’Articolo 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Per arrivare a una vera uguaglianza bisogna però che cambi non solo la società, ma anche il pensiero delle persone.
Qui il link a una proposta di attività da svolgere in classe.
Qui il link a un calendario delle Giornate Mondiali e Ricorrenze Nazionali.
Queste invece sono alcune donne che sono state importanti, ognuna nel suo campo, per la storia dell’umanità, in un approfondimento del libro Possiamo cambiare il mondo.
Si può parlare dell’8 marzo anche leggendo la storia di una delle tantissime grandi donne del nostro pianeta. Per esempio, qui si racconta la storia di Marie Curie.
Come rendere operativa da un punto di vista didattico questa giornata?
Come inizio, si può introdurre l’argomento attraverso alcune semplici domande, in modalità brainstorming, per iniziare a capire cosa i ragazzi e le ragazze conoscono su questi cetacei. Ad esempio:
Dove vive una balena?
Che cosa mangia?
In che modo si occupa dell’allevamento dei cuccioli?
Quanti chilometri percorre nella sua vita?
Se nessuno fosse a conoscenza di queste informazioni si potrebbe proporre una ricerca da fare in classe, oppure come compito a casa.
Nel caso ci siano già delle risposte, si può fissarle in sintesi in un quadro sinottico per avviare un confronto.
2. Al termine di questo lavoro di presentazione si può proporre la lettura del post, che permette di mettere a fuoco le problematiche che riguardano la vita delle balene nel passato e nel presente. Per verificare la comprensione del testo si possono porre delle domande come le seguenti:
Quali sono le cause che minacciano la sopravvivenza delle balene?
Che cos’è il fitoplancton? …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Qual è il Paese che ha il maggior numero di Santuari dei Cetacei del mondo? ………………………………………………………………………………………………………………………………….
Perché il Giappone si oppone alla creazione di Santuari dei Cetacei? ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
3. Al termine di questo lavoro di conoscenza si possono proporre delle attività più “ludiche” che i ragazzi e le ragazze possono svolgere da soli oppure in gruppo.
A. In passato, alcune parti del corpo della balena si usavano per la vita di tutti i giorni.
Disegna le parti le parti del corpo e mettile in relazione con gli oggetti che si ricavavano.
B. Rispondi alle domande.
Ti piacerebbe essere un eco-pirata? …………………………………..
Quale motto adotteresti? ………………………………………………
Come sarebbe la tua bandiera? Prova a disegnarla
C. Se pensi agli obiettivi dell’Agenda 2030, La Giornata Mondiale delle Balene fa riferimento a questi obiettivi:
Secondo te questi tre obiettivi, cosa hanno a che fare con la caccia alle balene?