L’Anniversario della Liberazione Italiana fa parte di quelle Giornate che ricordano eventi importanti per il Paese. Rappresenta un anello fondamentale della storia di ognuno di noi, perché ci ricorda che siamo liberi grazie a ciò che accadde nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale.
Il 25 aprile del 1945 le città di Milano e Torino furono finalmente liberate dall’occupazione. Ma da chi erano occupate? Che cosa era accaduto? Prima di allora, l’Italia era governata da un re; nel 1922, il re incaricò Benito Mussolini, il capo del partito fascista, di formare il governo. Mussolini instaurò una dittatura. Anche in Germania si era instaurata una dittatura, il nazismo, che aveva tra gli obiettivi la conquista degli Stati europei: per questo nel 1939 ebbe inizio la Seconda guerra mondiale. L’anno successivo l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania e per il nostro Paese, e per tutti quelli coinvolti nel conflitto, furono anni tragici: milioni di persone persero la vita, le città vennero ridotte in macerie, moltissime persone soffrirono la fame. Contro l’Italia e la Germania scesero in campo diversi Paesi, tra cui il Regno Unito e gli Usa. A partire dal 1943 sbarcarono in Italia truppe americane e inglesi e cominciarono a liberarla dall’esercito nazista che aveva occupato il territorio. Molti uomini e donne italiani decisero allora di diventare partigiani: aderirono a un movimento, detto Resistenza, che si stava organizzando in tutti i Paesi per combattere l’occupazione nazista. Iniziò un lungo periodo di combattimenti che in Italia si concluse il 25 aprile 1945. Dall’anno successivo fu istituita la Festa Nazionale della Liberazione Italiana.
Chi erano i partigiani I partigiani non erano dei soldati ma persone comuni: contadini, contadine, operai, operaie, studenti, studentesse e persino parroci. Si nascondevano fra i monti, nei casolari, nelle chiese; ognuno aveva un compito e un nome di battaglia, cioè un soprannome che usava per non farsi scoprire dai soldati nemici. I partigiani erano organizzati in brigate, gruppi di persone che avevano scelto di partecipare ai combattimenti armati. Per mantenere i contatti fra le brigate, i messaggi venivano portati in bici o a piedi dalle staffette, che molto spesso erano ragazze.
Tina Anselmi (1927-2016) a 16 anni assiste all’uccisione di alcune persone a opera di soldati nazisti. Decide perciò di unirsi alla lotta partigiana per impegnarsi in prima persona.
Il suo nome di battaglia diventa Gabriella e per molti mesi percorre in bicicletta un centinaio di chilometri al giorno trasportando stampa clandestina, armi, messaggi, per mantenere i collegamenti tra le formazioni partigiane.
Conclusa la guerra, continua a lottare per la difesa della libertà e, nel 1976, è la prima donna a diventare Ministro in Italia.
Secondo te, che cosa significa l’espressione “stampa clandestina”?
Colora di verde il quadratino corrispondente all’affermazione che ti sembra più corretta.
La stampa clandestina è…
- un insieme di riviste, giornali, libri non autorizzati da chi governa.
- un insieme di riviste, giornali, libri autorizzati.
- un insieme di riviste, giornali, libri scritti male.
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Impostazione grafica by: Alessio M. ed Elisabeth B. classe V U
Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario dei linguaggi Finestre sul Mondo della Cetem.