25 Aprile: Anniversario della Liberazione Italiana, come lavorare in classe.

L’Anniversario della Liberazione Italiana fa parte di quelle Giornate che ricordano eventi importanti per il Paese. Rappresenta un anello fondamentale della storia di ognuno di noi, perché ci ricorda che siamo liberi grazie a ciò che accadde nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale.

 Il 25 aprile del 1945 le città di Milano e Torino furono finalmente liberate dall’occupazione. Ma da chi erano occupate? Che cosa era accaduto? Prima di allora, l’Italia era governata da un re; nel 1922, il re incaricò Benito Mussolini, il capo del partito fascista, di formare il governo. Mussolini instaurò una dittatura. Anche in Germania si era instaurata una dittatura, il nazismo, che aveva tra gli obiettivi la conquista degli Stati europei: per questo nel 1939 ebbe inizio la Seconda guerra mondiale. L’anno successivo l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania e per il nostro Paese, e per tutti quelli coinvolti nel conflitto, furono anni tragici: milioni di persone persero la vita, le città vennero ridotte in macerie, moltissime persone soffrirono la fame. Contro l’Italia e la Germania scesero in campo diversi Paesi, tra cui il Regno Unito e gli Usa. A partire dal 1943 sbarcarono in Italia truppe americane e inglesi e cominciarono a liberarla dall’esercito nazista che aveva occupato il territorio. Molti uomini e donne italiani decisero allora di diventare partigiani: aderirono a un movimento, detto Resistenza, che si stava organizzando in tutti i Paesi per combattere l’occupazione nazista. Iniziò un lungo periodo di combattimenti che in Italia si concluse il 25 aprile 1945. Dall’anno successivo fu istituita la Festa Nazionale della Liberazione Italiana.

Chi  erano  i  partigiani  I partigiani non erano dei soldati ma persone comuni: contadini, contadine, operai, operaie, studenti, studentesse e persino parroci. Si nascondevano fra i monti, nei casolari, nelle chiese; ognuno aveva un compito e un nome di battaglia, cioè un soprannome che usava per non farsi scoprire dai soldati nemici. I partigiani erano organizzati in brigate, gruppi di persone che avevano scelto di partecipare ai combattimenti armati. Per mantenere i contatti fra le brigate, i messaggi venivano portati in bici o a piedi dalle staffette, che molto spesso erano ragazze.

 Tina Anselmi (1927-2016) a 16 anni assiste all’uccisione di alcune persone a opera di soldati nazisti. Decide perciò di unirsi alla lotta partigiana per impegnarsi in prima persona.
Il suo nome di battaglia diventa Gabriella e per molti mesi percorre in bicicletta un centinaio di chilometri al giorno trasportando stampa clandestina, armi, messaggi, per mantenere i collegamenti tra le formazioni partigiane.

Conclusa la guerra, continua a lottare per la difesa della libertà e, nel 1976, è la prima donna a diventare Ministro in Italia.

Secondo te, che cosa significa l’espressione “stampa clandestina”?
Colora di verde il quadratino corrispondente all’affermazione che ti sembra più corretta.

La stampa clandestina è…

  • un insieme di riviste, giornali, libri non autorizzati da chi governa.
  • un insieme di riviste, giornali, libri autorizzati.
  • un insieme di riviste, giornali, libri scritti male.

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Impostazione grafica by: Alessio M. ed Elisabeth B. classe V U

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario dei linguaggi Finestre sul Mondo della Cetem.

27 settembre: Giornata del Turismo. Come lavorare in classe.

Il percorso che proponiamo può essere presentato sia in classe quarta, sia in classe quinta. Potrebbe rappresentare una lezione introduttiva al viaggio in Italia che i ragazzi e le ragazze stanno per affrontare. I temi trattati si focalizzano non solo sull’importanza del turismo, anche su quanto sia utile viaggiare preparati.

  1. Perchè viaggiare
    Il turismo è una bellissima attività. Permette di conoscere il proprio Paese e il mondo al di fuori dell’ambiente in cui viviamo. Viaggiare come turisti ci permette di incontrare una natura diversa, popoli con stili di vita differenti dai nostri e la sorpresa di colori, profumi e sapori che forse nemmeno immaginavamo.
    Il turismo può essere un’occasione di crescita per i giovani e anche per gli adulti. Nei viaggi si ha anche la possibilità di conoscere nuovi modi di cucinare, di coltivare la campagna, di abitare le città e i villaggi. Se si viaggia all’estero entrano nell’orecchio nuove lingue, ma anche in Italia è bellissimo scoprire i dialetti e gli accenti diversi nel parlare l’italiano.

    Avete avuto la fortuna di fare un bel viaggio? Dove siete stati, cosa ricordate con piacere? C’è stato qualcosa vi ha messo in difficoltà? Confrontatevi tra di voi.
  1. In giro per il pianeta
    Per tutto questo e anche perché è un’importante attività economica, dal 1980 si celebra la Giornata Mondiale del Turismo. Ogni anno i festeggiamenti principali si svolgono in un Paese diverso, proprio perché si vuole far capire che ogni parte del nostro bellissimo pianeta merita di essere conosciuta e visitata.
    Ci sono mete che richiamano turisti per le bellezze naturali: paesaggi costieri con rocce e spiagge, valli di montagna, fiumi e laghi, boschi, zone collinari.
    Altre mete sono di tipo culturale: le città, con i loro centri storici, i palazzi, le chiese e altri templi, i musei ricchi di opere d’arte; ci sono poi i siti archeologici, i castelli e altre testimonianze della storia e della creatività degli esseri umani.

    Se dovessi organizzare una gita o un viaggio, ti attirerebbe di più una meta

    che ha grandi bellezze naturali
    d’importanza culturale
    che ha entrambe le motivazioni turistiche
    Motiva la tua scelta…………………………………………………………………………..…

Spiega perché il turismo rappresenta un’occasione di crescita:

  • Mi permette di approfondire le mie conoscenze.
  • L’aria pura delle località che visito mi fa diventare più alto/a.
  • Posso gustare cibi diversi da quelli a cui sono abituato.
  • Non conosco nessuno, tanto mi bastano i miei amici.
  • Imparo qualche parola in un’altra lingua o dialetto.
  1. Il turismo sostenibile

Che cosa significa questa definizione?

Come altre attività umane, il turismo trasforma un territorio e ne utilizza le risorse. Si costruiscono alberghi e case di vacanza, piste da sci, spiagge attrezzate e porti turistici, solo per fare qualche esempio. In alcuni periodi dell’anno la concentrazione di turisti è altissima e possono esserci problemi nel rifornimento di acqua e nella gestione dei rifiuti.

Il turismo sostenibile si preoccupa di conservare il patrimonio naturale: per controllare l’inquinamento e la cementificazione utilizza il più possibile edifici e vie di comunicazione già esistenti, riducendo così al minimo il “consumo” di territorio. Fa attenzione al risparmio energetico, all’uso di mezzi di trasporto poco inquinanti e alla protezione di piante e animali.

  1. Vacanze verdi
    Ci sono alcune forme di turismo più sostenibili di altre.  
    Per esempio, l’agriturismo, cioè il soggiorno in fattorie, avvicina i turisti alla natura e li coinvolge nelle attività agricole, condividendo lavoro e stili di vita della famiglia di contadini.
    C’è poi l’ecoturismo, chiamato anche turismo ecologico o verde, che viene svolto nei parchi e in altre aree protette: si praticano attività sportive, come le escursioni a piedi lungo i sentieri o in canoa in torrenti e fiumi, oppure il birdwatching, cioè l’osservazione degli uccelli. Questo tipo di turismo non modifica l’ambiente naturale, ma si adatta ai suoi ritmi, senza disturbare la crescita delle piante e la vita della fauna selvatica.
  1. Il codice per il viaggiatore
    Oltre a proteggere l’ambiente, un turista attento alla sostenibilità considera se stesso come un ospite: rispetta perciò anche la cultura e le tradizioni delle persone che lo accolgono. Ecco i punti di un codice etico (cioè di comportamento corretto) per i viaggiatori.

Codice etico per i viaggiatori e viaggiatrici
1 Viaggia con desiderio di incontrare la gente del luogo
2 Evita comportamenti offensivi
3 Chiedi il permesso di fotografare le persone
4 Abituati ad ascoltare e a osservare
5 Rispetta i modi di pensare differenti
6 Scopri la ricchezza di un altro modo di vivere
7 Alla sera rifletti sulle esperienze fatte durante la giornata

  1. Che cosa possiamo fare noi
    Anche in vacanza dobbiamo portare con noi le buone pratiche che seguiamo a casa:  non abbandoniamo rifiuti e facciamo la raccolta differenziata, risparmiamo acqua ed energia, viaggiamo il più possibile in bici o sui mezzi pubblici, oppure spostiamoci a piedi, sostituiamo la plastica con una borraccia per l’acqua, una borsa di stoffa per la spesa, piatti di carta per il pic nic.
    E poi consumiamo con entusiasmo quello che si mangia nel posto che ci ospita
    parliamo, giochiamo, scambiamo esperienze con ragazzi e ragazze del luogo.

CITTADINANZA DIGITALE
La rete Web ci può aiutare moltissimo nel programmare i nostri viaggi e le nostre vacanze. Possiamo utilizzare:

  • Google Maps per individuare sulla mappa i luoghi da visitare;
  • Wikipedia per scoprire notizie e informazioni;
  • i blog di viaggi per saperne di più basandoci sulle esperienze di chi ha già visitato quegli stessi luoghi;
  • le piattaforme turistiche per trovare alberghi, campeggi, bed and breakfast, case in affitto …
  • siti di musei, dei parchi e di altre attrattive per approfondire la loro conoscenza e avere preise informazioni.

Prepariamoci per un viaggio

Cosa mi metto?

Leggi con attenzione il testo e completa con le parole corrette: guanti –passamontagna – poco – catarifrangenti – meteo – impermeabile – stagioni -giacca

Si possono organizzare gite in bicicletta in tutte le ………. , ma è importante sapere come vestirsi.
D’estate, per evitare di sudare troppo copriti …….: alla prima pedalata ti sarai subito scaldato.
In primavera e in autunno non partire senza informarti sulle condizioni……..: in ogni caso una leggera giacca ………. ti aiuterà in caso di pioggia improvvisa.
D’inverno il vero nemico non è il freddo, ma il vento: la tua ……. dovrà quindi essere fatta di un tessuto-barriera.
Inoltre, metti sempre dei ……., leggeri o pesanti a seconda della stagione.
Sotto il caschetto indossa un ……….. (o un fazzoletto) che assorbe il sudore e protegge dal freddo anche il collo.
Ricorda poi che è importantissimo farsi vedere: gli indumenti ………. sono obbligatori di sera, ma utili anche di giorno.

Viaggiare con rispetto

Travel Kid è un bambino della tua età e sta partendo per una breve vacanza al mare. Osserva e leggi come si comporta nelle varie situazioni; faresti così anche tu?

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Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

Laboratorio sulla scrittura: dal cuneiforme agli ideogrammi di oggi.

La parola Preistoria deriva dal greco e significa “prima della storia”, perché le popolazioni antiche non hanno lasciato memoria di sé attraverso documenti scritti.

I primi graffiti incisi sulle rocce  risalgono a più di 35.000 anni fa. Erano opere artistiche, ma non erano un testo composto da parole:  quindi, non erano una forma di scrittura.

Durante il Paleolitico gli esseri umani annotavano il passare dei giorni e delle stagioni con piccoli tratti sulle pareti delle caverne. Inoltre,  dipingevano scene di caccia e la strada per arrivare ai branchi di animali.

Durante il periodo del Neolitico gli esseri umani diventarono sedentari: vivevano in gruppi sempre più numerosi e si stabilirono in villaggi circondati da campi coltivati e recinti per il bestiame. Dipinti e graffiti rupestri documentano la loro vita di agricoltori e allevatori. Alcuni villaggi iniziarono a ingrandirsi e si trasformarono in città. L’aumento della produzione e degli scambi commerciali rese necessario registrare le attività di lavoro: nacque così la scrittura, un’invenzione che segnò il passaggio dalla preistoria alla storia, perché le tracce scritte permettono di datare con maggior precisione gli avvenimenti.
I Sumeri furono il primo popolo che usò  la scrittura.

L’evoluzione della scrittura

Il passaggio dal disegno alle parole avvenne attraverso tre fasi fondamentali:

I pittogrammi

Le prime forme di scrittura furono piccoli disegni che raffiguravano degli oggetti: per esempio una casa indicava un’abitazione. Questi segni sono chiamati pittogrammi.

Osserva la tavoletta. Riesci a indivuduare alcuni degli oggetti rappresentati con i pittogrammi?
Scrivi i loro nomi
…………………………………………………….
……………………………………………………..

Gli ideogrammi

In seguito i segni furono tracciati in modo più semplice ed erano usati anche per esprimere idee: per esempio una casa poteva significare “abitare”. Così sono nati gli ideogrammi.

I fonogrammi

Col passare del tempo la scrittura venne semplificata, sulle tavolette erano incisi piccoli segni, che non indicavano più un oggetto o un’idea, ma un suono. L’associazione tra segno e suono avvenne nella scrittura cuneiforme e nei geroglifici dell’Egitto, anche se suoni, pittogrammi e ideogrammi compariranno ancora insieme per diverso tempo.

Scrittura cuneiforme

L’alfabeto

Il passaggio più importante per lo sviluppo della scrittura è rappresentato dall’invenzione dell’alfabeto. I primi a diffonderlo furono i Fenici.
E’ curioso notare che, inizialmente, l’alfabeto non comprendeva tutti i suoni. L’alfabeto fenicio, infatti, non aveva vocali. La conseguenza? Era impossibile leggere ad alta voce uno scritto fenicio senza conoscere la lingua, sapendo quindi quali vocali inserire tra le consonanti del testo.
Per quanto possa sembrare scontato al giorno d’oggi, l’introduzione delle vocali nell’alfabeto fu una fantastica intuizione.

Alfabeto fenicio

Dall’alfabeto fenicio derivò quello greco che possedeva anche le vocali. I Fenici scrivevano da destra a sinistra come fanno ancora oggi gli Arabi, ma quando i Greci cominciarono a usare le lettere fenicie, le girarono al contrario perché scrivevano da sinistra a destra come noi. Anche la parola alfabeto è di origine greca e deriva dal nome delle prime due lettere, alfa e beta, cioè A e B.

Alfabeto greco

L’alfabeto latino deriva da quello greco delle colonie del sud della penisola. A causa dell’espansione romana si arrivò presto all’unificazione linguistica dei popoli conquistati. L’alfabeto latino è ancora oggi il più diffuso al mondo.

Ideogrammi moderni

Oggi, la maggior parte dei popoli del mondo usa la scrittura alfabetica, ma sono diventati di uso comune anche altri tipi di ‘segno’. 

Gli emoticon (le ‘faccine’), sono espressioni che permettono di comunicare molto rapidamente.

Conosci altri ideogrammi?

Come gli antichi mercanti

Immagina di essere  un antico funzionario che deve registrare  il cibo proveniente dalle campagne (7 sacchi di grano, 5 sacchi di lenticchie…)
Quali simboli potresti usare per  i numeri ? Quali per i prodotti? Quali simboli sono più facili da ripetere?

Disegna

Prova tu

Procurati un pezzo di argilla, modella una piccola tavoletta e prova a incidere i tuoi pittogrammi

Lavorare in classe per la Giornata dell’Alimentazione (16 ottobre)

Cibarsi è un bisogno primario: ogni essere umano ha il diritto di alimentarsi in modo sufficiente per poter vivere. E’ quindi importante che la distribuzione del cibo avvenga in modo giusto ed equilibrato, perchè tutti abbiano la possibilità di accedere a questa risorsa fondamentale.

Leggi il post sull’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030, poi insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne approfondisci la tua conoscenza sull’argomento attraverso varie attività.

1 Ho capito il testo
Per essere sicuro e sicura di aver capito bene i temi fondamentali di questo obiettivo, prova a rispondere alle domande:

  • Quali problemi crea un’alimentazione insufficiente?
    ………………………………………………………………………………………
  • Quali sono le cause di una produzione agricola insufficiente?
    …………………………………………………………………………………………………..
  • Che cosa significa malnutrizione?
    …………………………………………………………………………………………………..

2 Che cosa possiamo fare noi contro lo spreco alimentare?

Leggi questi consigli e completa le frasi con le parole:

ambiente • trasporto • vitamine

In famiglia acquistate se possibile:
– prodotti a chilometro zero, cioè coltivati vicino: sono più freschi e si consuma meno
energia per il ……………………………………………………………………..;
– prodotti di stagione: sono più ricchi di ……………………………………………………………… e, siccome non necessitano di essere conservati o prodotti in serra, permettono di risparmiare energia;
– prodotti biologici: sono più sani e meno inquinanti per l’……………………………………. .

3 A ogni stagione il suo prodotto

Conosci la stagione di ognuno di questi prodotti? Scrivila.

Zucca: ……………………………………………………………………..
Fragole: ……………………………………………………………………..
Agrumi: ……………………………………………………………………..
Uva: ……………………………………………………………………..

Zucchine: ……………………………………………………………………..
Piselli: ……………………………………………………………………..
Anguria: ……………………………………………………………………..
Kiwi: ……………………………………………………………………..

4 Abitudini alimentari

Una buona conservazione del cibo aiuta a ridurre lo spreco alimentare.
Indica con una crocetta le azioni più giuste nell’elenco.

  • Fai la spesa tutte le settimane senza controllare che cosa c’è nel frigorifero.
  • Utilizza gli avanzi per la preparazione di altre ricette.
  • Conserva la frutta e la verdura nel frigorifero su un qualunque ripiano.
  • Tieni controllato frigorifero e dispensa per consumare prima i cibi vicini alla scadenza.
  • Surgela il pane avanzato.
  • Non conservare nel frigorifero il latte aperto.
  • Cerca e raccogli tante ricette: ne avrai sempre una pronta per utilizzare meglio i tuoi cibi e scoprire nuovi sapori.

5 Il problema del cibo sprecato

Prendete 23 milioni di camion, caricateli di 40 tonnellate di cibo e metteteli intorno all’Equatore. La fila è talmente lunga da riuscire a fare il giro del mondo 7 volte.
È lo sforzo d’immaginazione richiesto dagli esperti dell’UNEnvironment Programme (UNEP) per visualizzare la quantità di cibo che viene sprecato ogni anno nel mondo.
Sapresti calcolare quanti milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate?

Osserva i dati e prova a rispondere alla domanda. Ricorda: 1 tonnellata = 1 000 chili

Scrivi le tue osservazioni, poi rifletti.

……………………………………………………………………………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………………………………………………….

Quanto contribuite a questo spreco? ………………………………………………………………………..
Provate a osservare quanto cibo avanza ogni giorno in mensa.
Oltre alla raccolta differenziata si potrebbe pensare a un altro modo per non buttarlo via? …………………………………………………………………………………………………………………

6 L’importanza delle mense scolastiche

Nel mondo ci sono bambini che, ogni giorno, vanno a scuola a stomaco vuoto; in queste condizioni, è difficile concentrarsi sulle lezioni. Quindi, per loro ricevere un pasto scuola fa una grande differenza:  non soltanto per la loro salute, ma anche per ottenere migliori risultati scolastici.

Regno Unito

Nel Regno Unito non mancano mai il pesce con le patatine fritte (fish and chips), poi carote e fagiolini, frutta, wafer con il cioccolato.

Turchia

Il cibo di solito viene portato da casa: pane di segale, noci, uva, mele, melograno e il kefir, una bevanda a base di latte. Un tipo di alimentazione che aiuta a mantenere la concentrazione a scuola.

Francia

Il pranzo inizia con le verdure crude, poi c’è il piatto principale composto da carne o pesce oppure uova con verdure, accompagnati da riso o pasta. Alla fine un pezzetto di formaggio.

Paesi Bassi

Come in tutto il nord Europa, il pranzo olandese è a base di panini, con salumi, formaggio e qualche verdura. In questi Paesi sono più importanti la colazione e la cena.

Corea del Sud

Nelle mense c’è sempre una grande varietà. I piatti più popolari sono: foglie di sesamo ripiene di riso e ricoperte di salsa al miele, zuppa di patate e zucca, polpo, e insalata di carote e cetrioli,  kimchi, che sono delle verdure fermentate.

Cina

Ci sono sempre riso, zuppe calde e una pietanza che abbia come ingrediente un uovo, considerato importantissimo per la crescita. Anche a mensa si abituano i bambini ad apprezzare i cinque sapori: salato, amaro, dolce, piccante e acido.

Iran

Il pasto portato da casa è riso, pomodori e kebab di agnello, a cui la scuola aggiunge una tazza di latte, pistacchi, frutta fresca e biscotti.

Quale di questi pasti ti sembra più adatto a una giornata scolastica?
………………………………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………….

7 I nostri gusti alimentari

Pensa alle tue abitudini alimentari e scrivi un elenco degli alimenti che non gradisci molto. Confrontati con i compagni e le compagne e create una classifica dei cibi
che non mangiate volentieri. Quali altri alimenti “sani” potreste consumare in alternativa? ………………………………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Per gli e le insegnanti:

Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.

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I disegni del post sono tratti da Calendario per l’Educazione Civica, Cetem, allegato al sussidiario Mondo 2030.

La foto di copertina è di Paolo Sacchi.

Nuvole di amicizia

E anche per quest’anno le vacanze sono finite!

È arrivato il momento di pianificare le nostre attività da svolgere in classe. Il primo pensiero è certamente rivolto all’accoglienza: come organizzare il primo giorno di scuola? Parliamo delle vacanze? In che modo? Un consiglio iniziale è quello di evitare di focalizzare l’attenzione sulle esperienze o sui viaggi, perché non è detto che tutti abbiano avuto la possibilità di spostarsi da casa.

Introduzione

Invitiamo la classe a riflettere sul perché tutti, in un certo periodo dell’anno, abbiano bisogno di una pausa dal lavoro.
Lasciamo che siano i bambini e le bambine a rispondere a questa semplice domanda, magari prendendo nota delle loro osservazioni. Emergerà che il riposo è importante per tutti, soprattutto per rigenerare la mente e il corpo e tornare un po’ più carichi di energie ai propri impegni.

Il rientro a scuola

A questo punto domandiamo ai nostri ragazzi e ragazze se sono carichi, cioè pronti a ricominciare la scuola. La risposta credo sia già nota a tutti noi… e cioè: “Si stava molto meglio in vacanza!”

Continuiamo a stimolare la classe con un altro quesito: Come state oggi? Perchè il primo giorno di scuola è sempre un po’ emozionante?

Gli amici e le amiche

In genere ritrovare i compagni e le compagne è la motivazione che rende questo giorno un po’ speciale. Chiediamo allora quanto e perché sia importante ritrovare i propri amici e amiche di classe.
Come? Facciamo scrivere a ciascuno su un foglietto anonimo alcune parole che esprimano il significato di amicizia. Raccogliamo i biglietti e leggiamo insieme inserendo in una “nuvola” tutte le parole scritte. Possono andare bene anche definizioni di più parole, come “andare d’accordo”. Ma possiamo anche aiutare i ragazzi a trasformare espressioni complesse in un singolo termine, introducendo una prima attività di vocabolario. Un esempio può essere “scambiare o prestare le cose” che significa “condividere”.

Possiamo anche riflettere su comportamenti che tra amici non dovrebbero nascere ad esempio l’invidia, oppure come altri apparentemente negativi, possano invece essere utili per la costruzione di una solida amicizia come un litigio, se conduce a un confronto leale e sincero.

Per questo lavoro di sintesi può essere utile Wordart, un’applicazione gratuita che consente di realizzare nuvole di parole, utile per visualizzare attività di brainstorming. Il suo utilizzo è semplice e permette di scegliere la forma, il carattere e i colori del nostro”cluod”. Una volta inserite le parole, potete mettere al primo posto la definizione più condivisa, in modo che sia il termine in evidenza. Tutta l’operazione può essere svolta in modo collettivo, alla LIM.

Esempio di “nuvola di amicizia”

Il poster

Una volta creata la nuvola potrebbe essere utilizzata come poster da appendere fuori dalla classe. In questo caso potete utilizzare Blockposter, un’applicazione che permette di stampare disegni in grande formato utilizzando una stampante domestica. Scompone infatti l’immagine che avete caricato in tanti fogli in formato A4, che andranno poi messi insieme per formare l’immagine di partenza.

Coinvolgete la classe in questa operazione: distribuite i vari fogli in modo che i bambini e le bambine possono utilizzarli come tessere di un puzzle per ricostruire il poster. Appendetelo fuori dalla porta o su una parete dell’aula e trattatelo con cura, perchè tornerà utile alla fine dell’anno.

Primo Maggio. Come lavorare in classe.

Leggi il post sulla Festa dei Lavoratori. Poi, insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne, approfondisci la tua conoscenza sull’argomento attraverso varie attività.

  1. Debate
    Secondo voi, è giusta la proposta delle otto ore, oppure cambiereste qualcosa?  Provate ad aprire un dibattito sull’argomento.
    Dividetevi in due gruppi: il primo pensa che  potrebbe essere giusto lavorare di meno e avere più tempo libero, anche guadagnando un po’ di meno. Il secondo, invece, crede sia giusto  lavorare di più per avere degli stipendi più alti e potersi permettere più esperienze.
    Avete individuato quale gruppo ha ragione?

2. Lavorare in sicurezza
Come avrete capito leggendo il post, in passato non si faceva molta attenzione alla sicurezza del lavoratore.
Trovate una relazione tra le condizioni dei lavoratori del passato con le possibili conseguenze sulla loro salute.

Oggi la situazione è diversa, soprattutto nei Paesi più avanzati: in ogni ambiente di lavoro devono essere rispettate delle precise norme di sicurezza.
a. Osservate con attenzione i dispositivi di sicurezza sul lavoro: sapete spiegare a che cosa serve ognuno di loro?

b. Purtroppo però, ancora oggi, sono molti i casi in cui le norme non vengono seguite. Trovate in rete degli esempi di incidenti sul lavoro avvenuti nell’ultimo periodo e parlatene in classe.

3. I mestieri del passato

Osserva questa illustrazione e indica quali mestieri conoscevi già, quali hai potuto osservare di persona e di quali invece hai scoperto solo adesso l’esistenza.

4. Lavorare in rete
Quando sarete grandi, è possibile che per svolgere il vostro lavoro  non abbiate bisogno di muoverti da casa perché ci sono nuovi modi di lavorare. Avete sentito parlare di smart working, telelavoro, lavoro da remoto?
Sicuramente sì, perché è probabile che qualcuno che conoscete (per esempio in famiglia) abbia lavorato in questo modo a causa della pandemia da Covid 19. In queste forme di lavoro, infatti, si può lavorare a distanza grazie a computer o tablet e ai loro accessori, come stampante, mouse o webcam.
Anche se utilizzano strumenti simili, però, tra i tre modi di lavorare ci sono delle differenze. Osservate la tabella:

5. Tanti mestieri
Conoscete chi fa questi mestieri? Mettetevi alla prova risolvendo il cruciverba.

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Per le/gli insegnanti:

Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.

Scarica qui la scheda in formato PDF, pronta per la stampa.

I disegni del post sono tratti da Calendario per l’Educazione Civica, Cetem, allegato al sussidiario Mondo 2030, e da Questo è un giorno speciale, Mondadori, che parla anche della giornata del 1° Maggio.

Questo è un giorno speciale

In questo post parliamo del libro “Questo è un giorno speciale”, scritto da Rossella Köhler, con la collaborazione di Rosanna Imbrogno e Gladis Capponi, e illustrato da Ilaria Zanellato, edito da Mondadori ragazzi.

Le Giornate Mondiali e le ricorrenze nazionali sono infatti un’ottima occasione per presentare gli argomenti di Educazione Civica, da quelli legati alla sostenibilità ambientale a quelli che affrontano i problemi delle relazioni interpersonali o presentano importanti eventi storici che hanno contribuito alla costruzione della nostra democrazia, ecc.

Le Giornate Mondiali

Oggi le Giornate Mondiali sono oltre 160 e il loro numero è in continuo aumento. Ogni anno ne vengono proposte di nuove da organizzazioni internazionali, singoli Paesi oppure associazioni di vario genere. Ma per diventare Giornate Mondiali da celebrare ufficialmente devono essere approvate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Le Giornate Mondiali si possono svolgere in tutti Paesi del mondo e quelle più famose coinvolgono milioni di persone ogni anno. L’interesse può cambiare con il passare del tempo: per esempio, le giornate legate alle trasformazioni climatiche e degli ambienti naturali in questi ultimi anni sono molto partecipate perché, purtroppo, i problemi che sollevano sono diventati delle vere emergenze.

Ognuna di esse mira a sensibilizzare i governi, le comunità e i singoli individui nel compiere scelte più etiche, solidali, sostenibili. Privati cittadini, associazioni, aziende, scuole: tutti sono incoraggiati a organizzare liberamente un evento in occasione di una Giornata Mondiale.  Le Giornate Mondiali sono infatti giornate di tutta la popolazione, in cui ognuno di noi può fare del suo meglio, utilizzando tutta la sua creatività, per diffondere il messaggio della giornata.

Ecco perché le Giornate  Mondiali possono fornire ottimi spunti per approfondire tematiche di Educazione Civica, che possono anche diramarsi in direzioni differenti, in una modalità interdisciplinare.

Le ricorrenze nazionali

Ci sono poi le Giornate Nazionali oppure quelle che coinvolgono solo un gruppo di Paesi, come le Giornate Europee che coinvolgono i Paesi appartenenti all’Unione Europea. Celebrano soprattutto eventi della nostra Storia o sono testimoni della lotta per un mondo migliore, fondamentali per la costruzione della nostra società. Queste giornate parlano di importanti argomenti del pilastro Costituzione all’interno dell’insegnamento dell’Educazione Civica.

2 giugno: la nascita della Repubblica Italiana

Questo è un giorno speciale

Ma come è strutturato il libro sulle Giornate? Per chi ha già avuto in mano Possiamo cambiare il mondo la cosa è semplice da capire, perché il nuovo libro ripropone la composizione varia e l’impostazione di linguaggio che hanno caratterizzato il libro sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

L’indice è in realtà un calendario con 20 Giornate scelte per la loro importanza. Molte di queste trattano temi ‘difficili’, ma non per questo devono essere ignorati da bambini e bambine: pensiamo infatti che ogni argomento possa essere spiegato in modo semplice e facilmente comprensibile, legandolo alla realtà quotidiana e alle esperienze di vita che anche i più giovani devono affrontare.

Ogni Giornata viene introdotta da quattro pagine nelle quali si spiega di che cosa tratta: qui si evidenziano le motivazioni che hanno portato a decidere la sua istituzione. Si parla diffusamente e in modo semplice dei problemi che stanno alla base, delle questioni da risolvere, dei periodi storici, di tutto quanto, insomma, riguarda l’argomento su cui pone attenzione la Giornata.

Le pagine introduttive alla Giornata Mondiale della Terra

All’interno di una pagina (“Che cosa puoi fare tu?”) sono proposti i comportamenti personali positivi da incoraggiare perché la Giornata non sia solo un evento istituzionale, ma un affare in cui tutti noi siamo coinvolti, bambini e bambine compresi.

Che cosa puoi fare tu per

Una doppia pagina molto illustrata (“Approfondiamo un po’”) presenta una delle sfaccettature che riguardano la Giornata. Si tratta di un approfondimento, ma anche di un approccio differente, una piacevole lettura di immagine che riporta alcuni dei temi fondamentali dell’argomento.

La doppia pagina per la Giornata del 25 aprile, che racconta il contenuto dello zaino di un partigiano.

Ogni Giornata prosegue con uno storytelling: sono storie di bambini e bambine in varie parti del mondo, che prendono spunto da un progetto concreto (di un’associazione, un’organizzazione internazionale, ecc.) in stretta relazione all’argomento trattato o da un’esperienza di vita. In molti casi sono stati i protagonisti stessi a raccontare le storie narrate nel libro.

Una storia per la Giornata contro l’Omofobia

Il progetto o l’esperienza sono poi descritti alla fine di ogni capitolo del libro.

Giornata Mondiale della Terra: Fridays for Future, un movimento attivo per la salvaguardia del pianeta.

Alla fine del libro un piccolo dizionario spiega i termini più complessi e difficili, mentre un elenco delle fonti indica i siti web e i libri che hanno costituito un’ispirazione.

Questo è il link al post del blog che presenta un calendario (selezionato per l’attività scolastica) delle Giornate speciali.

Lavorare in classe per la Giornata Mondiale della Terra (22 Aprile)

Leggi il post sulla Giornata Mondiale delle Terra, poi mettiti alla prova per vedere se hai capito il testo e, in particolare, i rischi che corre il nostro meraviglioso pianeta.

1 . Facciamo il punto

Quali sono i problemi del nostro pianeta? Elencali insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne sotto forma di brainstorming.

2. I movimenti ambientalisti

Che cos’è un movimento ambientalista? Scegli la risposta giusta.

  • Un insieme di persone che cammina nei boschi.
  • Un insieme di persone attente alla conservazione della Terra.
  • Un insieme di persone che sfrutta le risorse del pianeta.

Quali sono i temi principali di cui si occupano i movimenti ambientalisti?
Elencali.
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Qual è stato l’avvenimento che nel 1969 ha dato luogo alle prime proteste ambientaliste?
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3. Cosa possiamo fare noi

Rileggi nel post l’elenco delle azioni che ognuno di noi potrebbe fare per aiutare la Terra, poi rifletti e rispondi.

Quali tra le azioni elencate compi quotidianamente?

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Quali una volta alla settimana?

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Quali non hai mai messo in pratica, ma ti impegnerai a farlo prossimamente?

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4. Difendiamo il Pianeta

a. Osserva questa fotografia.

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Che cosa rappresenta?

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Pensi che le conseguenze dell’azione dell’uomo su flora e fauna riguardino solo una determinata zona o coinvolgano tutto il mondo? Discutine in classe con i tuoi compagni e le tue compagne.

b. Uno scienziato americano, Boris Worm, ha detto:

Leggi il brano con attenzione e individua la frase che spiega che cosa significa.

  • La natura ha sempre qualcosa da insegnarci
  • Molte specie si estingueranno prima che noi possiamo conoscerle
  • Ormai sappiamo tutto sul mondo naturale

c. Completa la catena di parole scrivendo al posto giusto, negli spazi vuoti, le seguenti parole:
tutela – 22 aprile, – salvaguardare

d. Questi sono alcuni versi di una famosa canzone scritta tanti anni fa.

Prova ad ascoltarla
https://video.link/w/ABPmd

Poi prova a leggere e a tradurre il testo con l’aiuto dei tuoi insegnanti. I disegni accanto ad alcune parole potranno facilitare il compito.

Ora rifletti.

Pensi che questa sia una canzone ancora attuale?

No
Potrebbe andare bene per celebrare la Giornata della Terra?

No
Perché? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Pensi anche tu che per creare un mondo meraviglioso sia importante che le persone
vadano d’accordo? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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Per gli insegnanti:

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

In questo post si parla del libro “Questo è un giorno speciale”, che racconta 20 giornate importanti da ricordare, tra le quali la Giornata Mondiale della Terra.

Lavorare in classe per la Giornata Mondiale delle Foreste (21 marzo)

Leggi il post sulla Giornata Mondiale delle Foreste, poi mettiti alla prova per vedere se hai capito il testo e, in particolare, i rischi che corrono questi importantissimi ambienti del pianeta.

1- Utilizza il vocabolario

Trova il significato di queste parole-chiave legate alle foreste:
combustibile ……………….
ecosistema …………………
inquinamento ………………..
desertificazione ……………..

2- Rifletti
Per capire se hai capito l’argomento, prima rifletti sulle domande e poi rispondi.

Quali sono le importanti funzioni delle foreste?

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Che cosa mette in pericolo la biodiversità?

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3- Approfondisci le tue conoscenze
Il testo parla anche di un grande progetto dell’associazione Plant-for-the-Planet.

Leggi il brano “L’idea di Felix” tratto dal libro “Possiamo cambiare il mondo”, Mondadori, poi rispondi alle domande.

Clicca sull’immagine per ingrandirla
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Sicuramente quella di Felix è stata una bella idea, ma pensi che sia stato facile realizzarla?………………………………………………………………..

Prova, confrontandoti con i tuoi compagni e le tue compagne, a ipotizzare quali difficoltà potrebbe avere incontrato.
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Pensi che potresti proporla anche alla tua scuola? Se sì, dove pianteresti il primo albero?

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4- Divertiti un po’

Prova a risolvere il cruciverba: ricorda che puoi sempre trovare le parole giuste rileggendo il post sulla Giornata delle Foreste.

Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.

21 marzo: Giornata Mondiale delle Foreste

Quando beviamo un bicchiere d’acqua o scriviamo su un foglio di carta è ovvio che non pensiamo subito a una foresta: ma in realtà sono moltissime le attività degli esseri umani che, in un modo o nell’altro, hanno uno stretto collegamento con boschi e foreste.

L’importanza delle foreste per le comunità

Innanzitutto, circa 2000 popoli indigeni vivono proprio nelle zone di foresta e da questo ambiente traggono ogni tipo di sostentamento. Ma in realtà oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo dipende direttamente dalle foreste per la sua sopravvivenza, ricavandone cibo, riparo, energia, medicinali.

In ogni parte del mondo, infatti, il legname è sempre stato una importantissima materia prima per la produzione di carta e di oggetti di uso quotidiano, oltre che per la costruzione di abitazioni e mezzi di trasporto.

Il legname è anche una fonte di energia, perché viene utilizzato come combustibile. Inoltre, le foreste forniscono selvaggina, frutti, bacche, miele, funghi e molte piante curative, usate nella medicina tradizionale, ma studiate anche dalla moderna ricerca scientifica.

L’importanza delle foreste per l’ecosistema terrestre

Le foreste non rispondono solo ai bisogni dell’uomo, ma sono ambienti indispensabili per la vita e la buona salute della Terra. Per esempio, sono uno strumento fondamentale per la lotta all’inquinamento e per la regolazione del clima, contro il riscaldamento globale e la desertificazione.

Le foreste assorbono infatti anidride carbonica e producono l’ossigeno che respiriamo: nella foresta equatoriale ogni albero adulto può produrre dai 20 ai 30 litri di ossigeno al giorno.  Le foreste, inoltre, creano vapore acqueo: aumentano così l’umidità presente nell’atmosfera e favoriscono le precipitazioni e l’accumulo di acqua nel sottosuolo.

Le radici degli alberi mantengono compatto il terreno e le chiome proteggono il suolo dalle aggressioni del vento e delle piogge, evitando erosione e frane.  

Le foreste ospitano poi la più grande biodiversità del pianeta. La foresta equatoriale, in particolare, possiede un immenso patrimonio vegetale e animale che comprende oltre due terzi delle specie terrestri di alberi, fiori, insetti, uccelli, rettili, mammiferi. Molti di questi non sono ancora stati catalogati dagli scienziati, ma la deforestazione può portare alla loro estinzione prima ancora che noi possiamo conoscerli: si è calcolato che scompaiano più di 50 specie vegetali o animali ogni giorno. 

Attacco alla foresta

In molte parti del mondo, purtroppo, la maggior parte delle antiche foreste non esiste più.  Nel corso dei millenni, gli esseri umani hanno diboscato grandi parti di territorio per far posto a città, strade e campi coltivabili oppure per ricavarne legname. Il problema si è aggravato soprattutto dalla metà del secolo scorso. In passato sono state distrutte le foreste delle zone temperate (per esempio, in Europa), oggi vengono invece abbattuti soprattutto gli alberi delle foreste equatoriali, in Asia, Africa e America meridionale: si è calcolato che ogni anno si perde una superficie verde grande circa 100 000 chilometri quadrati, l’equivalente di quattro grandi regioni italiane. Difficilmente poi altri alberi ricrescono in queste zone: il terreno, non più protetto dalle fronde degli alberi, viene colpito continuamente sia dalla pioggia sia dai raggi del sole, perdendo così la sua fertilità.

L’esempio di Wangari

Wangari Maathai è stata una biologa africana. Dopo aver studiato all’estero, è tornata nel suo Paese, il Kenya: qui ha trovato un territorio molto più spoglio e diboscato di quando l’aveva lasciato. Così, insieme ad altre donne, ha creato il Green Belt Movement (Movimento della Cintura Verde) per fermare il taglio degli alberi e cominciare a riforestare, piantando milioni di giovani alberelli. A Wangari e al suo movimento è stato assegnato nel 2004 il Premio Nobel per la Pace, perché la protezione dell’ambiente è fondamentale per portare la pace in tutto il pianeta.  

Oggi, sempre più persone pensano che piantare nuovi alberi sia uno strumento efficace ed economico per ripulire l’aria e fermare il riscaldamento globale. In molte parti del mondo nascono perciò progetti per la riforestazione sull’esempio dell’impresa di Wangari Maathai. Per esempio:

Plant-for-the-Planet è un’associazione creata da un bambino tedesco, Felix, che raccoglie oltre settantamila ragazzi e ragazze e sta piantando miliardi di alberi in tutto il mondo. Il loro motto è “Stop Talking. Start Planting”, cioè “Basta parlare, cominciate a piantare”.
Due Grandi Muraglie Verde stanno sorgendo nel Sahel, a sud del deserto del Sahara, e in Cina, ai margini del deserto del Gobi.
Con il progetto ForestaMi, la città di Milano ha in programma di piantare 3 milioni di alberi entro il 2030.

In difesa delle foreste

Nel 2012 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di proclamare il 21 marzo Giornata Internazionale delle Foreste proprio per far conoscere l’importanza degli alberi e dei vari tipi di foreste nell’equilibrio del nostro pianeta.

Dato che una delle maggiori responsabili della deforestazione è l’industria del legno, è stato creato il marchio FSC che permette ai consumatori di riconoscere i prodotti realizzati con legname certificato e sostenibile, cioè ottenuto facendo attenzione alla conservazione della biodiversità e portando ricchezza alle comunità locali. Oggi sono certificati FSC 2 milioni di chilometri quadrati di foreste in 81 Paesi del mondo. Quindi, ora che lo sappiamo, quando acquistiamo un prodotto di legno facciamo attenzione che sia contrassegnato con il marchio FSC.

In questo post alcune proposte operative per la Giornata Mondiale delle Foreste.

Di foreste si occupa l’Obiettivo 15 dell’Agenda 2030 (conservare la biodiversità terrestre): qui puoi leggere il post sull’obiettivo nel nostro blog.

Della Giornata Mondiale delle Foreste, come di molte altre giornate speciali, si parla nel volume “Un calendario per l’educazione civica“, allegato al sussidiario delle discipine Mondo 2030, della Cetem.