La parola Preistoria deriva dal greco e significa “prima della storia”, perché le popolazioni antiche non hanno lasciato memoria di sé attraverso documenti scritti.
I primi graffiti incisi sulle rocce risalgono a più di 35.000 anni fa. Erano opere artistiche, ma non erano un testo composto da parole: quindi, non erano una forma di scrittura.
Durante il Paleolitico gli esseri umani annotavano il passare dei giorni e delle stagioni con piccoli tratti sulle pareti delle caverne. Inoltre, dipingevano scene di caccia e la strada per arrivare ai branchi di animali.
Durante il periodo del Neolitico gli esseri umani diventarono sedentari: vivevano in gruppi sempre più numerosi e si stabilirono in villaggi circondati da campi coltivati e recinti per il bestiame. Dipinti e graffiti rupestri documentano la loro vita di agricoltori e allevatori. Alcuni villaggi iniziarono a ingrandirsi e si trasformarono in città. L’aumento della produzione e degli scambi commerciali rese necessario registrare le attività di lavoro: nacque così la scrittura, un’invenzione che segnò il passaggio dalla preistoria alla storia, perché le tracce scritte permettono di datare con maggior precisione gli avvenimenti.
I Sumeri furono il primo popolo che usò la scrittura.
L’evoluzione della scrittura
Il passaggio dal disegno alle parole avvenne attraverso tre fasi fondamentali:
I pittogrammi
Le prime forme di scrittura furono piccoli disegni che raffiguravano degli oggetti: per esempio una casa indicava un’abitazione. Questi segni sono chiamati pittogrammi.

Osserva la tavoletta. Riesci a indivuduare alcuni degli oggetti rappresentati con i pittogrammi?
Scrivi i loro nomi
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Gli ideogrammi
In seguito i segni furono tracciati in modo più semplice ed erano usati anche per esprimere idee: per esempio una casa poteva significare “abitare”. Così sono nati gli ideogrammi.
I fonogrammi
Col passare del tempo la scrittura venne semplificata, sulle tavolette erano incisi piccoli segni, che non indicavano più un oggetto o un’idea, ma un suono. L’associazione tra segno e suono avvenne nella scrittura cuneiforme e nei geroglifici dell’Egitto, anche se suoni, pittogrammi e ideogrammi compariranno ancora insieme per diverso tempo.


L’alfabeto
Il passaggio più importante per lo sviluppo della scrittura è rappresentato dall’invenzione dell’alfabeto. I primi a diffonderlo furono i Fenici.
E’ curioso notare che, inizialmente, l’alfabeto non comprendeva tutti i suoni. L’alfabeto fenicio, infatti, non aveva vocali. La conseguenza? Era impossibile leggere ad alta voce uno scritto fenicio senza conoscere la lingua, sapendo quindi quali vocali inserire tra le consonanti del testo.
Per quanto possa sembrare scontato al giorno d’oggi, l’introduzione delle vocali nell’alfabeto fu una fantastica intuizione.

Dall’alfabeto fenicio derivò quello greco che possedeva anche le vocali. I Fenici scrivevano da destra a sinistra come fanno ancora oggi gli Arabi, ma quando i Greci cominciarono a usare le lettere fenicie, le girarono al contrario perché scrivevano da sinistra a destra come noi. Anche la parola alfabeto è di origine greca e deriva dal nome delle prime due lettere, alfa e beta, cioè A e B.

L’alfabeto latino deriva da quello greco delle colonie del sud della penisola. A causa dell’espansione romana si arrivò presto all’unificazione linguistica dei popoli conquistati. L’alfabeto latino è ancora oggi il più diffuso al mondo.
Ideogrammi moderni
Oggi, la maggior parte dei popoli del mondo usa la scrittura alfabetica, ma sono diventati di uso comune anche altri tipi di ‘segno’.
Gli emoticon (le ‘faccine’), sono espressioni che permettono di comunicare molto rapidamente.
Conosci altri ideogrammi?
Come gli antichi mercanti
Immagina di essere un antico funzionario che deve registrare il cibo proveniente dalle campagne (7 sacchi di grano, 5 sacchi di lenticchie…)
Quali simboli potresti usare per i numeri ? Quali per i prodotti? Quali simboli sono più facili da ripetere?
Disegna

Prova tu
Procurati un pezzo di argilla, modella una piccola tavoletta e prova a incidere i tuoi pittogrammi
