Lo storytelling come strumento didattico

L’arte del narrare è certamente antica quanto l’umanità. Da sempre, molto prima della nascita della scrittura, gli uomini e le donne hanno utilizzato il racconto come strumento per trasmettere sapere e conoscenza, per avviare e coltivare relazioni, per raccontare un territorio e indicare itinerari, per educare le nuove generazioni e guidarle verso il futuro.

I miti che ogni antica cultura ha elaborato per trovare una spiegazione ai fatti della realtà sono un primo esempio di storytelling: come sappiamo, infatti, il significato del termine greco mythos è proprio parola, narrazione, racconto.

Ancora oggi, dopo migliaia di anni, continuiamo a raccontare storie. Amano le storie i più piccoli, fin dalla primissima infanzia: le fiabe, ma non solo, anche le storie di famiglia e di amici, che riguardano persone reali. Continuano ad amare le storie ragazzi e ragazze: le ascoltano a scuola, se le raccontano tra loro, le leggono nei libri, le scoprono attraverso i media. Anche noi adulti apprezziamo le storie, anzi non possiamo farne a meno: dalla cronaca quotidiana o da luoghi lontani nello spazio e nel tempo, sono un nutrimento essenziale della nostra vita cerebrale e della nostra psiche.

Ecco, allora, che lo storytelling si rivela uno strumento appropriato e perfetto, efficace e inclusivo, a cui ricorrere anche per lavorare a scuola, in qualsiasi ciclo di istruzione e tipologia di istituto.

  • Lo storytelling sollecita la curiosità. Nel trattare un argomento, presentare un tratto di vita di un personaggio, raccontare un progetto, seguire un’esperienza in contesti particolari, magari in luoghi lontani e poco conosciuti, stimola il desiderio di saperne di più, di approfondire.
  • Lo storytelling permette di mantenere l’attenzione. Se il racconto è in grado di continuare la tensione narrativa, infatti, è possibile conquistare il lettore (o l’ascoltatore) per un buon lasso di tempo, naturalmente variabile a seconda dell’età e di altri fattori interni ed esterni.
  • Lo storytelling attiva nel nostro cervello una comunicazione multisensoriale. Le parole e le frasi di un racconto permettono di esprimere sensazioni che arrivano a tutti e cinque i sensi, consentendo così una percezione completa, ‘a tutto tondo’. In pratica, quando ci viene raccontata una storia la nostra mente si attiva come se vivessimo gli eventi della storia stessa, in ogni suo aspetto. Lo storytelling porta perciò a interiorizzare il racconto, a trasformare la storia come un’esperienza personale, non di rado sollecitando il desiderio di raccontarla ad altri, in famiglia o ai coetanei. 
  • Lo storytelling aiuta a prolungare il ricordo. Più la soglia di attenzione è stata alta ed elevato l’impatto emotivo, maggiore sarà la memorizzazione nel lungo periodo.
  • Lo storytelling favorisce l’inclusione. Le storie ben narrate, infatti, arrivano a tutti e tutte, trasmettendo contenuti anche a chi presenta difficoltà più o meno gravi in alcune fasi dell’apprendimento.

In particolare, l’educazione ambientale, può avere uno splendido supporto dallo storytelling, sollecitando l’interesse di studenti e studentesse per le emergenze che l’umanità sta vivendo nel pianeta.  Attraverso storie di protagonisti (persone, organizzazioni, associazioni) dell’impegno in campo ambientale si possono evidenziare le problematiche, offrendo però anche delle prospettive per risolverle o, comunque, attenuarle.

Come è facile immaginare, lo storytelling è particolarmente indicato anche per far conoscere il rapporto tra un popolo e il suo territorio. Raccontare la cultura maori in Nuova Zelanda o quella degli inuit in Alaska, far rivivere lo stretto rapporto con la natura degli indios amazzonici o le strategie di sopravvivenza dei popoli del deserto possono aiutare ragazzi e ragazze a comprendere da un lato le diversità etniche, dall’altro la relazione tra le culture e il loro ambiente geografico.

Le storie di chi ha dovuto affrontare sfide climatiche, come una siccità o un’alluvione, ed eventi catastrofici, la fuga da una guerra, le difficoltà della migrazione possono portare a una maggior partecipazione degli studenti a questi fenomeni drammatici, invogliandoli a capirne le cause e le responsabilità.

Lo storytelling è senz’altro uno strumento molto utile per introdurre ognuno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, chiave di lettura del mondo in cui viviamo e parte fondamentale del programma di Educazione Civica. Attraverso lo storytelling si può parlare di protagonisti, di progetti ed esperienze, di interventi sul territorio che hanno costituito un tassello più o meno grande nel miglioramento di una realtà. Queste storie emblematiche invitano i nostri ragazzi e le nostre ragazze all’impegno in prima persona: constatare la gravità dei problemi che il pianeta sta affrontando non deve togliere alle giovani generazioni, anche ai più piccoli, un atteggiamento positivo e il desiderio di intervenire e lavorare per il proprio futuro.

Anche per trattare le Giornate Mondiali o le ricorrenze importanti dello Stato italiano lo storytelling può portare alla luce personaggi e situazioni non mainstream, come esempi di altre migliaia di storie che rischiano di restare misconosciute e che invece rappresentano la lotta quotidiana dell’umanità per costruire un mondo futuro. Le testimonianze sono lo spunto per esaminare i dati, affrontare vecchi e nuovi traguardi, per fare il punto sulla situazione alla luce degli eventi internazionali, veri sconvolgimenti, degli ultimi anni, ma anche per avviare buone pratiche e comportamenti individuali sostenibili e positivi.

Nuvole di amicizia

E anche per quest’anno le vacanze sono finite!

È arrivato il momento di pianificare le nostre attività da svolgere in classe. Il primo pensiero è certamente rivolto all’accoglienza: come organizzare il primo giorno di scuola? Parliamo delle vacanze? In che modo? Un consiglio iniziale è quello di evitare di focalizzare l’attenzione sulle esperienze o sui viaggi, perché non è detto che tutti abbiano avuto la possibilità di spostarsi da casa.

Introduzione

Invitiamo la classe a riflettere sul perché tutti, in un certo periodo dell’anno, abbiano bisogno di una pausa dal lavoro.
Lasciamo che siano i bambini e le bambine a rispondere a questa semplice domanda, magari prendendo nota delle loro osservazioni. Emergerà che il riposo è importante per tutti, soprattutto per rigenerare la mente e il corpo e tornare un po’ più carichi di energie ai propri impegni.

Il rientro a scuola

A questo punto domandiamo ai nostri ragazzi e ragazze se sono carichi, cioè pronti a ricominciare la scuola. La risposta credo sia già nota a tutti noi… e cioè: “Si stava molto meglio in vacanza!”

Continuiamo a stimolare la classe con un altro quesito: Come state oggi? Perchè il primo giorno di scuola è sempre un po’ emozionante?

Gli amici e le amiche

In genere ritrovare i compagni e le compagne è la motivazione che rende questo giorno un po’ speciale. Chiediamo allora quanto e perché sia importante ritrovare i propri amici e amiche di classe.
Come? Facciamo scrivere a ciascuno su un foglietto anonimo alcune parole che esprimano il significato di amicizia. Raccogliamo i biglietti e leggiamo insieme inserendo in una “nuvola” tutte le parole scritte. Possono andare bene anche definizioni di più parole, come “andare d’accordo”. Ma possiamo anche aiutare i ragazzi a trasformare espressioni complesse in un singolo termine, introducendo una prima attività di vocabolario. Un esempio può essere “scambiare o prestare le cose” che significa “condividere”.

Possiamo anche riflettere su comportamenti che tra amici non dovrebbero nascere ad esempio l’invidia, oppure come altri apparentemente negativi, possano invece essere utili per la costruzione di una solida amicizia come un litigio, se conduce a un confronto leale e sincero.

Per questo lavoro di sintesi può essere utile Wordart, un’applicazione gratuita che consente di realizzare nuvole di parole, utile per visualizzare attività di brainstorming. Il suo utilizzo è semplice e permette di scegliere la forma, il carattere e i colori del nostro”cluod”. Una volta inserite le parole, potete mettere al primo posto la definizione più condivisa, in modo che sia il termine in evidenza. Tutta l’operazione può essere svolta in modo collettivo, alla LIM.

Esempio di “nuvola di amicizia”

Il poster

Una volta creata la nuvola potrebbe essere utilizzata come poster da appendere fuori dalla classe. In questo caso potete utilizzare Blockposter, un’applicazione che permette di stampare disegni in grande formato utilizzando una stampante domestica. Scompone infatti l’immagine che avete caricato in tanti fogli in formato A4, che andranno poi messi insieme per formare l’immagine di partenza.

Coinvolgete la classe in questa operazione: distribuite i vari fogli in modo che i bambini e le bambine possono utilizzarli come tessere di un puzzle per ricostruire il poster. Appendetelo fuori dalla porta o su una parete dell’aula e trattatelo con cura, perchè tornerà utile alla fine dell’anno.

Questo è un giorno speciale

In questo post parliamo del libro “Questo è un giorno speciale”, scritto da Rossella Köhler, con la collaborazione di Rosanna Imbrogno e Gladis Capponi, e illustrato da Ilaria Zanellato, edito da Mondadori ragazzi.

Le Giornate Mondiali e le ricorrenze nazionali sono infatti un’ottima occasione per presentare gli argomenti di Educazione Civica, da quelli legati alla sostenibilità ambientale a quelli che affrontano i problemi delle relazioni interpersonali o presentano importanti eventi storici che hanno contribuito alla costruzione della nostra democrazia, ecc.

Le Giornate Mondiali

Oggi le Giornate Mondiali sono oltre 160 e il loro numero è in continuo aumento. Ogni anno ne vengono proposte di nuove da organizzazioni internazionali, singoli Paesi oppure associazioni di vario genere. Ma per diventare Giornate Mondiali da celebrare ufficialmente devono essere approvate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Le Giornate Mondiali si possono svolgere in tutti Paesi del mondo e quelle più famose coinvolgono milioni di persone ogni anno. L’interesse può cambiare con il passare del tempo: per esempio, le giornate legate alle trasformazioni climatiche e degli ambienti naturali in questi ultimi anni sono molto partecipate perché, purtroppo, i problemi che sollevano sono diventati delle vere emergenze.

Ognuna di esse mira a sensibilizzare i governi, le comunità e i singoli individui nel compiere scelte più etiche, solidali, sostenibili. Privati cittadini, associazioni, aziende, scuole: tutti sono incoraggiati a organizzare liberamente un evento in occasione di una Giornata Mondiale.  Le Giornate Mondiali sono infatti giornate di tutta la popolazione, in cui ognuno di noi può fare del suo meglio, utilizzando tutta la sua creatività, per diffondere il messaggio della giornata.

Ecco perché le Giornate  Mondiali possono fornire ottimi spunti per approfondire tematiche di Educazione Civica, che possono anche diramarsi in direzioni differenti, in una modalità interdisciplinare.

Le ricorrenze nazionali

Ci sono poi le Giornate Nazionali oppure quelle che coinvolgono solo un gruppo di Paesi, come le Giornate Europee che coinvolgono i Paesi appartenenti all’Unione Europea. Celebrano soprattutto eventi della nostra Storia o sono testimoni della lotta per un mondo migliore, fondamentali per la costruzione della nostra società. Queste giornate parlano di importanti argomenti del pilastro Costituzione all’interno dell’insegnamento dell’Educazione Civica.

2 giugno: la nascita della Repubblica Italiana

Questo è un giorno speciale

Ma come è strutturato il libro sulle Giornate? Per chi ha già avuto in mano Possiamo cambiare il mondo la cosa è semplice da capire, perché il nuovo libro ripropone la composizione varia e l’impostazione di linguaggio che hanno caratterizzato il libro sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

L’indice è in realtà un calendario con 20 Giornate scelte per la loro importanza. Molte di queste trattano temi ‘difficili’, ma non per questo devono essere ignorati da bambini e bambine: pensiamo infatti che ogni argomento possa essere spiegato in modo semplice e facilmente comprensibile, legandolo alla realtà quotidiana e alle esperienze di vita che anche i più giovani devono affrontare.

Ogni Giornata viene introdotta da quattro pagine nelle quali si spiega di che cosa tratta: qui si evidenziano le motivazioni che hanno portato a decidere la sua istituzione. Si parla diffusamente e in modo semplice dei problemi che stanno alla base, delle questioni da risolvere, dei periodi storici, di tutto quanto, insomma, riguarda l’argomento su cui pone attenzione la Giornata.

Le pagine introduttive alla Giornata Mondiale della Terra

All’interno di una pagina (“Che cosa puoi fare tu?”) sono proposti i comportamenti personali positivi da incoraggiare perché la Giornata non sia solo un evento istituzionale, ma un affare in cui tutti noi siamo coinvolti, bambini e bambine compresi.

Che cosa puoi fare tu per

Una doppia pagina molto illustrata (“Approfondiamo un po’”) presenta una delle sfaccettature che riguardano la Giornata. Si tratta di un approfondimento, ma anche di un approccio differente, una piacevole lettura di immagine che riporta alcuni dei temi fondamentali dell’argomento.

La doppia pagina per la Giornata del 25 aprile, che racconta il contenuto dello zaino di un partigiano.

Ogni Giornata prosegue con uno storytelling: sono storie di bambini e bambine in varie parti del mondo, che prendono spunto da un progetto concreto (di un’associazione, un’organizzazione internazionale, ecc.) in stretta relazione all’argomento trattato o da un’esperienza di vita. In molti casi sono stati i protagonisti stessi a raccontare le storie narrate nel libro.

Una storia per la Giornata contro l’Omofobia

Il progetto o l’esperienza sono poi descritti alla fine di ogni capitolo del libro.

Giornata Mondiale della Terra: Fridays for Future, un movimento attivo per la salvaguardia del pianeta.

Alla fine del libro un piccolo dizionario spiega i termini più complessi e difficili, mentre un elenco delle fonti indica i siti web e i libri che hanno costituito un’ispirazione.

Questo è il link al post del blog che presenta un calendario (selezionato per l’attività scolastica) delle Giornate speciali.

Come utilizzare il nostro blog

Sono finite le vacanze e anche quest’anno ci troviamo di fronte a una situtazione di grande incertezza: DAD, DDI, attività in presenza… Quali modalità dovremo mettere in atto nei prossimi mesi?

La finalità del nostro blog è quella di “dare una mano” ai docenti proprio in questo momento in cui la programmazione delle giornate sta diventando sempre più complessa.

Con questo post vogliamo quindi dare qualche indicazione pratica su come sono organizzati i nostri materiali, in modo da facilitare il loro utilizzo nella nostra pratica didattica, in presenza o a distanza.

Prima di tutti il nostro blog parla di storia, geografia ed educazione civica, con un ampio spazio dedicato all’Agenda 2030. Si rivolge principalmente alle classi quarte e quinte della primaria, ma diversi materiali possono essere utilizzati anche in terza o all’inizio della secondaria.

Nel menù laterale a sinistra trovate gli argomenti organizzati per disciplina. Se aprite il menù di storia e geografia trovate dei sottomenù:

  • Le proposte didattiche: raccolgono attività di lettura, dialogo, discussione sui vari argomenti, da sviluppare con con la classe. Tutte le nostre proposte sono pensate per essere svolte anche in autonomia dai ragazzi e dalle ragazze, quindi scritte con un linguaggio semplice.
  • Le letture di approfondimento: toccano temi sensibili soprattutto in relazione all’educazione civica, anche in questo caso possono essere spunto di dialogo, di approfondimento, di riflessione e sono scritte sempre con un linguaggio adatto per esere fruito direttamente dagli alunni e dalle alunne.
  • I materiali operativi: sono schede di lavoro su vari argomenti di storia e geografia. Sono presenti nella versione PDF, per la stampa, oppure in word per un eventuale adattamento da parte del docente, oppure per essere completate tramite l’uso del pc dalla classe.

Si trovano infine anche proposte di classe capovolta o compiti di realtà per rendere più partecipi i nostri alunni e le nostre alunne nella costruzione degli apprendimenti.

Buon rientro e buon lavoro a tutte e a tutti.

Ricomponiamoci

Sta per iniziare un altro anno. Domanda banale che ci staremo facendo in molti: come sarà? Risposta altrettanto banale: speriamo non sia frammentato. Ma andiamo oltre… Non vogliamo pensare troppo al passato, ma vivere il presente e prepararci al futuro.

Partiamo, quindi dal presente. Come accogliamo i nostri alunni il primo giorno di scuola?
Proprio perchè gli ultimi due anni sono stati un po’ frammentati, potrebbe essere utile ricomporci.

Vi proponiamo un’attività decisamente simbolica, ma efficace, per focalizzare la nostra attenzione e quella dei nostri alunni su come possiamo, appunto, “ricomporci” come classe.

In genere, quando pensiamo all’accoglienza, ci diamo un gran da fare ad addobbare le nostre aule, per renderle allegre e invitanti. Partiamo dalla porta di ingresso: avete già in mente qualcosa? Per esempio, vi serve un poster?

Ecco la nostra idea.

Cercate in rete un’immagine che possa far pensare a una classe: può essere un gruppo di bambini e bambine, oppure anche un’aula vuota.

Collegatevi a blockposters, un sito che permette di stampare disegni in grande formato, utlizzando però una stampante domestica. Scompone infatti l’immagine che avete caricato in tanti fogli, che andranno poi messi insieme.

L’immagine inserita qui sotto dà l’idea di come funziona questo sito.

Immagine di esempio

Una volta stampati tutti i fogli, chiedete alla classe di unirli per formare l’immagine e poi di colorarla.

Chiedete a ciascun alunno o alunna di portare un suo fotoritratto stampato: raccomandate loro che si veda bene il viso.

Fate quindi incollare le loro foto dove preferiscono: sopra al viso di un/a bambino/a nel caso dell’immagine di gruppo, o sulle sedie dell’aula nel caso di un’ambiente senza persone. Con questo lavoro molto semplice avranno, come dicevamo all’inizio, simbolicamente ricomposto la classe.

Ma quali speranze hanno per il futuro?

Consegnate a ciascun alunno e alunna un foglietto, meglio se colorato. Chiedete quindi di rispondere con una breve frase scritta alla domanda: che cosa ti aspetti da quest’anno scolastico?

Incollate intorno al poster o su di esso, i desideri dei vostri ragazzi e delle vostre ragazze. Potete anche aprire un dibattito e…

Speriamo siamo tutti pensieri positivi e che, soprattutto, si possanno avverare.

Cambiamondo, un sussidiario per cittadin* di domani

Riscaldamento globale, inquinamento, desertificazione, aumento della povertà di milioni di suoi abitanti: sono solo alcuni tra i tanti segnali che il nostro pianeta ci sta dando per manifestare il suo malessere. Le soluzioni ci sono, ma è importante che non si fermino al presente, ma che garantiscano un futuro alle prossime generazioni.

Ecco perchè Cambiamondo.
E’ un sussidiario pensato per formare i futuri cittadini del nostro pianeta.
Nella sua progettazione siamo partite dalla considerazione che per intervenire a cambiare il mondo sia importante conoscere la sua storia e le sue caratteristiche geografiche, scientifiche, anche economiche, per comprendere la vita degli uomini e delle donne nel passato e progettarne il futuro.

Filo conduttore del progetto è quindi l’Educazione civica e ambientale, con approfondimenti sulla Costituzione e sugli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, protagonisti poi del volume MISSION 2030, per formare cittadini consapevoli e responsabili.

Una scelta didattica

Il processo di insegnamento/apprendimento passa attraverso l’integrazione di diverse modalità di comunicazione e di espressione. Riflettendo su questa consapevolezza, ci siamo chieste come fosse possibile inserire questo sempre più diffuso impulso verso la multimodalità in un libro di testo. E’ certo una linea di tendenza che ormai molti sussidiari hanno: le idee circolano, il bisogno di rinnovarsi e di rispondere al meglio alle esigenze dei docenti è ben presente a tutte le case editrici, i libri sono sempre più vari, accoglienti, operativi.

Naturalmente, alla base della nostra riflessione c’è stata la scelta costante di conciliare in modo proficuo gli elementi di innovazione didattica con l’esperienza personale acquisita nel tempo da ogni insegnante. Siamo infatti consapevoli del fatto che è proprio dall’esperienza maturata da ciascun docente nel lavoro quotidiano di classe che nasce la capacità di gestire al meglio le nuove metodologie di insegnamento.

Nel pensare al progetto per un nuovo sussidiario si è posta in primo piano la correlazione docente-alunno, partendo dal presupposto che il bambino (o la bambina) è protagonista attivo del proprio sapere, ma il docente (o la docente) è la sua guida esperta, con un ruolo di regista, di facilitatore, di risorsa aggiunta.

Il nostro punto fermo di riferimento è stato quindi una scuola dell’inclusione, con proposte in grado di rimuovere la maggior parte degli ostacoli che possono frapporsi all’apprendimento e alla promozione della persona e con elementi di facilitazione che aiutino a superare difficoltà e situazioni problematiche.

Continua a leggere Cambiamondo, un sussidiario per cittadin* di domani

Possiamo cambiare il mondo! L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

In questo post parliamo del libro “Possiamo cambiare il mondo“, di Rossella Köhler, edito da Mondadori ragazzi.

Vediamo di che cosa si tratta. Partiamo dai due sottotitoli, che già spiegano molto:

L’educazione civica raccontata ai bambini

e

Per scoprire l’Agenda 2030

Anche se non è un libro di testo, infatti, questo libro è senz’altro molto utile per lavorare in classe sull’educazione civica (o, come preferiamo indicare con una precedente definizione, educazione alla cittadinanza globale), inserita di recente dal Ministero come disciplina trasversale e verticale, con nuova enfasi e nuove modalità.

E soprattutto è utile se si vuole conoscere, approfondire, maneggiare con sicurezza l’Agenda 2030 e i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Ogni obiettivo viene spiegato in modo discorsivo, ma in una narrazione che riconduce ai suoi punti essenziali. I titoli dei paragrafi aiutano a schematizzare e ad evidenziare le priorità. Il linguaggio è scorrevole e volutamente semplice, senza però rinunciare a introdurre talvolta termini nuovi che possono incrementare le capacità lessicali di ragazze e ragazzi.

Sono poi proposti i traguardi dell’obiettivo. Tra i numerosi traguardi individuati dall’Agenda sono scelti i fondamentali e anche quelli più facilmente comprensibili, tenendo conto del livello di conoscenze dei ragazzi.

Una pagina (“Cosa puoi fare per questo Obiettivo?”) propone delle buone pratiche, delle azioni che ognuno di noi, in famiglia, a scuola, con gli amici o individualmente, può compiere per aiutare a raggiungere l’Obiettivo in questione.

Una doppia pagina (“Approfondiamo un po’”) presenta l’approfondimento di una tematica relativa all’Obiettivo. E’ una doppia pagina illustrata, molto d’impatto, che invita a leggere le figure e le didascalie per saperne un po’ di più sull’argomento.

C’è quindi la parte forse più divertente, in cui si raccontano storie di bambini e bambine in varie parti del mondo, sempre in relazione ai diversi Obiettivi.

Spesso sono storie vere, che sono state necessariamente romanzate, ma che nascono da un progetto per migliorare il pianeta e/o la vita dei suoi abitanti. Altre volte i personaggi e il racconto sono inventati, ma comunque in relazione al progetto reale presentato al termine della storia.

Alla fine del libro un piccolo dizionario spiega i termini più complessi e difficili, mentre all’inizio i progetti sono localizzati geograficamente in un grande planisfero.

Come sempre, la pubblicazione di un libro non è mai un lavoro individuale e diverse sono le professionalità che hanno contribuito ottimamente a realizzarlo: redazione, grafica, art direction, ecc., ma soprattutto Ilaria Zanellato che lo ha animato con le sue dolci e bellissime illustrazioni.

Un calendario per le Giornate Mondiali e le Ricorrenze Nazionali

Molte sono le occasioni per fare Educazione Civica in classe e da lì partire per affrontare argomenti diversissimi che coinvolgono le varie discipline e anche la vita quotidiana dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.

Alcune di queste occasioni ci vengono fornite dalle Giornate che, a livello nazionale o internazionale, sono state decise per ricordare importanti eventi storici o per puntare l’attenzione su fondamentali elementi sociali o ambientali.

Nell’arco dell’anno, infatti, quasi ogni giorno vi è una giornata dedicata: come le Giornate Mondiali istituite dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, dall’Unesco o da altre organizzazioni che operano a livello planetario, come la Croce Rossa, ecc. Poi ci sono le ricorrenze dello Stato italiano, dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa, oltre a quelle legate alla famiglia e ad altri ambiti sociali. In alcuni giorni può perciò verificarsi anche più di una giornata ‘speciale’.

Qui di seguito abbiamo compilato un elenco selezionato delle Giornate che possono essere di maggior interesse all’interno della nostra programmazione scolastica, offrendo validi spunti per una discussione in classe e per un lavoro di approfondimento.

In alcuni casi viene proposto il link a schede elaborate all’interno del blog: alcune sono dedicate in modo specifico alla Giornata, altre sono in relazione con gli argomenti trattati. Via via ne saranno aggiunte altre.

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

  • Festa dei Lavoratori + scheda di lavoro
  • 3 Giornata mondiale della Libertà di Stampa
  • 8 Giornata mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa
  • 9 Giornata dell’Unione Europea
  • 15 Giornata internazionale della Famiglia
  • 16 Giornata mondiale del Vivere insieme in Pace
  • 16 Giornata internazionale della Luce
  • 17 Giornata internazionale contro l’Omofobia
  • 20 Giornata mondiale delle Api
  • 21 Giornata internazionale della Diversità culturale
  • 22 Giornata internazionale della Biodiversità
  • 23 Giornata nazionale della Legalità
  • 24 Giornata europea dei Parchi
  • 25 Giornata mondiale dell’Africa
  • 31 Giornata mondiale contro il Fumo

Giugno

Luglio

  • 11 Giornata mondiale della Popolazione
  • 30 Giornata mondiale dell’Amicizia

Agosto

  • 9 Giornata internazionale dei Popoli Indigeni
  • 12 Giornata internazionale della Gioventù

Settembre

  • 8 Giornata internazionale per l’Alfabetizzazione
  • 12 Giornata delle Nazioni Unite per la cooperazione Sud-Sud
  • 15 Giornata internazionale della Democrazia
  • 21 Giornata mondiale della Pace + Obiettivo 16 Agenda 2030
  • 23 Giornata internazionale delle Lingue dei Segni
  • 26 Giornata internazionale per la completa eliminazione delle armi nucleari
  • 27 Giornata mondiale del Turismo
  • 28 Giornata internazionale dell’accesso universale all’Informazione
  • 30 Giornata internazionale della traduzione

Ottobre

Novembre

  • 10 Giornata mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo
  • 13 Giornata mondiale della Gentilezza
  • 17 Giornata internazionale degli Studenti
  • 20 Giornata mondiale dell’Infanzia
  • 21 Giornata mondiale della Televisione
  • 25 Giornata internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne

Dicembre

In questo post si parla di Questo è un giorno speciale, un libro che racconta 20 importanti Giornate Mondiali e Nazionali, con letture, immagini, approfondimenti e suggerimenti di impegno.

Rientro a scuola, oltre la mascherina.

Ci siamo! Si torna a scuola! Siamo alla fine dell’estate e come ogni anno noi insegnanti stiamo già pensando a come accogliere i bambini. Certo il rientro sarà diverso dal passato: nuove regole di convivenza, nuove procedure e tanta attenzione.

Ma una volta entrati in classe, come apriamo le porte ai nostri alunni?
Li abbiamo lasciati molto tempo fa, senza neanche un vero saluto e senza capire veramente cosa stesse succedendo. Inoltre lo stare a casa per tanto tempo e la didattica a distanza hanno dato vita, per un lungo periodo, a un rapporto del tutto virtuale con i compagni e con gli insegnanti.

L’attività che proponiamo non considera le procedure realtive alla sicurezza sanitaria, ma vuole solo essere uno spunto di riflessione su come riprendere il contatto con la scuola, partendo proprio dal lungo periodo di chiusura, per aiutare i ragazzi e le ragazze a comprendere gli aspetti positivi e negativi di una didattica diversa da quella frontale.

Si tratta di un’attività di dialogo con gli alunni per cui consigliamo di dedicare non più di h.1,30.

Partiamo da una foto di classe, scattata anche qualche anno prima, tanto per rivederci in gruppo e per far rivivere nella mente di ciascuno un ricordo personale.
Possiamo lasciare che siano gli alunni a commentare molto liberamente, oppure possiamo stimolare la conversazione attraverso qualche domanda:
In quale anno è stata scattata?
Ci siamo tutti? Si è aggiunto qualcuno?
Qual è il ricordo più bello legato a quell’anno?

Perchè non abbiamo una foto di classe dello scorso anno?
(Si può mostrare l’immagine che ha sostituito la foto, se l’avete preparata alla fine dello scorso anno, come questo esempio).


Gli ultimi giorni di scuola, eravamo a casa per il lockdown.

Proviamo a chiedere ai ragazzi e alle ragazze qual è secondo loro il significato del termine (si può chiedere anche aiuto all’insegnante di inglese).
Cosa significa lockdown?
Ascoltiamo e raccogliamo come un brainstorming le risposte degli alunni.
Ricaviamo una definizione che sia comune e condivisa.

Ora lavoriamo sul significato che il lockdown ha avuto per noi. Utilizziamo delle domande guida, come ad esempio, come abbiamo trascorso le giornate, quali delle attività che svolgevamo regolarmente ci sono mancate, se abbiamo iniziato a casa delle altre attività mai fatte prima, se abbiamo scoperto una nuova passione


Focalizziamo l’attenzione sulla scuola, dando prima spazio alla didattica a distanza poichè ognuno di noi vorrà dire la sua in merito, ma non indugiamo troppo. Poi guidiamo la conversazione verso la riflessione sui rapporti con i compagni.
Se ne abbiamo sentito la mancanza, quali mezzi di comunicazione utilizzavamo per ridurre le distanze, quali difficoltà abbiamo incontrato nei rapporti a distanza, ci è mancata la scuola, e soprattutto perché.
Registriamo le risposte a quest’ultima domanda, perchè sono quelle che ci daranno la spinta a ripartire tutti insieme, magari focalizzando l’attenzione su cosa non sarà più semplice fare.

Ad esempio possiamo riflettere sul lavoro di gruppo.

  1. Ritenete che sia importante?
  2. Perchè?
  3. Come possiamo impostarlo tenendo presente le regole del distanziamento?

In questo modo i cambiamenti nella quotidianità saranno da vivere non come una privazione, ma come uno stimolo a ricercare nuove modalità di vita comune a scuola.

Qui una lettura di approfondimento





“Sussidiario per immagini”, esempio di Comunicazione Aumentativa e Alternativa

L’importanza di comunicare

Nella scuola di oggi il “problema” della comunicazione è presente nella quotidianità della vita di una classe. Alunni stranieri che arrivano in corso d’anno, oppure bambini con grosse difficoltà a comunicare attraverso il linguaggio spingono gli insegnanti verso la ricerca di risorse e strategie per entrare in contatto con tutta la classe senza escludere nessuno.

Il progetto che presentiamo propone una modalità di lavoro che si fonda sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa (detta anche CAA) che indica un insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie atte a semplificare e incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà a usare i più comuni canali comunicativi, con particolare riguardo al linguaggio orale e alla scrittura.

Nuove strategie per più competenze

Viene definita aumentativa in quanto non si limita a sostituire o a proporre nuove modalità comunicative ma, analizzando le competenze del soggetto, indica strategie per incrementarle. Viene definita alternativa in quanto si avvale di strategie e tecniche diverse dal linguaggio parlato.

Tale approccio ha come obiettivo la creazione di opportunità di reale comunicazione e di effettivo coinvolgimento; pertanto dev’essere flessibile e su misura dello studente.

Il Sussidiario per immagini

Il  “Sussidiario per immagini” è un progetto in fase di implementazione che nasce come azione per l’inclusione e si compone di schede didattiche realizzate attraverso la CAA con  l’utilizzo di pittogrammi liberi da copyright, con applicazioni  di libero utilizzo.

pagina

Le schede possono essere scaricate e utilizzate, oppure possono essere considerate uno spunto per creare un lavoro personalizzato.

Sono realizzate  con il programa ARAWORD, un software liberamente utilizzabile che “traduce” in immagini parole e frasi.

araword

Sperimentare e personalizzare

Non dobbiamo dimenticare però, che nella CAA non esistono soluzioni universali adatte a ogni soggetto. Al contrario, per ogni soggetto è necessario creare un intervento ad hoc: ogni strumento va scelto in base alle caratteristiche della persona e al momento particolare della vita in cui si trova. Di conseguenza, va migliorato, adattato o aggiustato secondo le necessità e anche personalizzato dagli stessi studenti.

Ad esempio, la raccolta di immagini presente nel software Araword può essere arricchita con nuovi disegni, immagini, fotografie: infatti i  bambini devono avvicinarsi ai simboli attraverso l’esplorazione e l’esperienza. In questo modo possono creare un linguaggio personalizzato, fatto di simboli scelti da loro e con loro, e che possono riconoscere e memorizzare facilmente.

Il “parlare la stessa lingua” (condividendo il codice) è una delle strategie di CAA che se, da un lato, garantisce l’inclusione all’interno della classe, dall’altro stimola tutti a padroneggiare sistemi comunicativi diversi.

Qui il link al progetto Sodilinux da cui è possibile scaricare ARAWORD.
Qui un video-tutorial su come funziona ARAWORD.