Nuvole di amicizia

E anche per quest’anno le vacanze sono finite!

È arrivato il momento di pianificare le nostre attività da svolgere in classe. Il primo pensiero è certamente rivolto all’accoglienza: come organizzare il primo giorno di scuola? Parliamo delle vacanze? In che modo? Un consiglio iniziale è quello di evitare di focalizzare l’attenzione sulle esperienze o sui viaggi, perché non è detto che tutti abbiano avuto la possibilità di spostarsi da casa.

Introduzione

Invitiamo la classe a riflettere sul perché tutti, in un certo periodo dell’anno, abbiano bisogno di una pausa dal lavoro.
Lasciamo che siano i bambini e le bambine a rispondere a questa semplice domanda, magari prendendo nota delle loro osservazioni. Emergerà che il riposo è importante per tutti, soprattutto per rigenerare la mente e il corpo e tornare un po’ più carichi di energie ai propri impegni.

Il rientro a scuola

A questo punto domandiamo ai nostri ragazzi e ragazze se sono carichi, cioè pronti a ricominciare la scuola. La risposta credo sia già nota a tutti noi… e cioè: “Si stava molto meglio in vacanza!”

Continuiamo a stimolare la classe con un altro quesito: Come state oggi? Perchè il primo giorno di scuola è sempre un po’ emozionante?

Gli amici e le amiche

In genere ritrovare i compagni e le compagne è la motivazione che rende questo giorno un po’ speciale. Chiediamo allora quanto e perché sia importante ritrovare i propri amici e amiche di classe.
Come? Facciamo scrivere a ciascuno su un foglietto anonimo alcune parole che esprimano il significato di amicizia. Raccogliamo i biglietti e leggiamo insieme inserendo in una “nuvola” tutte le parole scritte. Possono andare bene anche definizioni di più parole, come “andare d’accordo”. Ma possiamo anche aiutare i ragazzi a trasformare espressioni complesse in un singolo termine, introducendo una prima attività di vocabolario. Un esempio può essere “scambiare o prestare le cose” che significa “condividere”.

Possiamo anche riflettere su comportamenti che tra amici non dovrebbero nascere ad esempio l’invidia, oppure come altri apparentemente negativi, possano invece essere utili per la costruzione di una solida amicizia come un litigio, se conduce a un confronto leale e sincero.

Per questo lavoro di sintesi può essere utile Wordart, un’applicazione gratuita che consente di realizzare nuvole di parole, utile per visualizzare attività di brainstorming. Il suo utilizzo è semplice e permette di scegliere la forma, il carattere e i colori del nostro”cluod”. Una volta inserite le parole, potete mettere al primo posto la definizione più condivisa, in modo che sia il termine in evidenza. Tutta l’operazione può essere svolta in modo collettivo, alla LIM.

Esempio di “nuvola di amicizia”

Il poster

Una volta creata la nuvola potrebbe essere utilizzata come poster da appendere fuori dalla classe. In questo caso potete utilizzare Blockposter, un’applicazione che permette di stampare disegni in grande formato utilizzando una stampante domestica. Scompone infatti l’immagine che avete caricato in tanti fogli in formato A4, che andranno poi messi insieme per formare l’immagine di partenza.

Coinvolgete la classe in questa operazione: distribuite i vari fogli in modo che i bambini e le bambine possono utilizzarli come tessere di un puzzle per ricostruire il poster. Appendetelo fuori dalla porta o su una parete dell’aula e trattatelo con cura, perchè tornerà utile alla fine dell’anno.

Come utilizzare il nostro blog

Sono finite le vacanze e anche quest’anno ci troviamo di fronte a una situtazione di grande incertezza: DAD, DDI, attività in presenza… Quali modalità dovremo mettere in atto nei prossimi mesi?

La finalità del nostro blog è quella di “dare una mano” ai docenti proprio in questo momento in cui la programmazione delle giornate sta diventando sempre più complessa.

Con questo post vogliamo quindi dare qualche indicazione pratica su come sono organizzati i nostri materiali, in modo da facilitare il loro utilizzo nella nostra pratica didattica, in presenza o a distanza.

Prima di tutti il nostro blog parla di storia, geografia ed educazione civica, con un ampio spazio dedicato all’Agenda 2030. Si rivolge principalmente alle classi quarte e quinte della primaria, ma diversi materiali possono essere utilizzati anche in terza o all’inizio della secondaria.

Nel menù laterale a sinistra trovate gli argomenti organizzati per disciplina. Se aprite il menù di storia e geografia trovate dei sottomenù:

  • Le proposte didattiche: raccolgono attività di lettura, dialogo, discussione sui vari argomenti, da sviluppare con con la classe. Tutte le nostre proposte sono pensate per essere svolte anche in autonomia dai ragazzi e dalle ragazze, quindi scritte con un linguaggio semplice.
  • Le letture di approfondimento: toccano temi sensibili soprattutto in relazione all’educazione civica, anche in questo caso possono essere spunto di dialogo, di approfondimento, di riflessione e sono scritte sempre con un linguaggio adatto per esere fruito direttamente dagli alunni e dalle alunne.
  • I materiali operativi: sono schede di lavoro su vari argomenti di storia e geografia. Sono presenti nella versione PDF, per la stampa, oppure in word per un eventuale adattamento da parte del docente, oppure per essere completate tramite l’uso del pc dalla classe.

Si trovano infine anche proposte di classe capovolta o compiti di realtà per rendere più partecipi i nostri alunni e le nostre alunne nella costruzione degli apprendimenti.

Buon rientro e buon lavoro a tutte e a tutti.

Ricomponiamoci

Sta per iniziare un altro anno. Domanda banale che ci staremo facendo in molti: come sarà? Risposta altrettanto banale: speriamo non sia frammentato. Ma andiamo oltre… Non vogliamo pensare troppo al passato, ma vivere il presente e prepararci al futuro.

Partiamo, quindi dal presente. Come accogliamo i nostri alunni il primo giorno di scuola?
Proprio perchè gli ultimi due anni sono stati un po’ frammentati, potrebbe essere utile ricomporci.

Vi proponiamo un’attività decisamente simbolica, ma efficace, per focalizzare la nostra attenzione e quella dei nostri alunni su come possiamo, appunto, “ricomporci” come classe.

In genere, quando pensiamo all’accoglienza, ci diamo un gran da fare ad addobbare le nostre aule, per renderle allegre e invitanti. Partiamo dalla porta di ingresso: avete già in mente qualcosa? Per esempio, vi serve un poster?

Ecco la nostra idea.

Cercate in rete un’immagine che possa far pensare a una classe: può essere un gruppo di bambini e bambine, oppure anche un’aula vuota.

Collegatevi a blockposters, un sito che permette di stampare disegni in grande formato, utlizzando però una stampante domestica. Scompone infatti l’immagine che avete caricato in tanti fogli, che andranno poi messi insieme.

L’immagine inserita qui sotto dà l’idea di come funziona questo sito.

Immagine di esempio

Una volta stampati tutti i fogli, chiedete alla classe di unirli per formare l’immagine e poi di colorarla.

Chiedete a ciascun alunno o alunna di portare un suo fotoritratto stampato: raccomandate loro che si veda bene il viso.

Fate quindi incollare le loro foto dove preferiscono: sopra al viso di un/a bambino/a nel caso dell’immagine di gruppo, o sulle sedie dell’aula nel caso di un’ambiente senza persone. Con questo lavoro molto semplice avranno, come dicevamo all’inizio, simbolicamente ricomposto la classe.

Ma quali speranze hanno per il futuro?

Consegnate a ciascun alunno e alunna un foglietto, meglio se colorato. Chiedete quindi di rispondere con una breve frase scritta alla domanda: che cosa ti aspetti da quest’anno scolastico?

Incollate intorno al poster o su di esso, i desideri dei vostri ragazzi e delle vostre ragazze. Potete anche aprire un dibattito e…

Speriamo siamo tutti pensieri positivi e che, soprattutto, si possanno avverare.

Cambiamondo, un sussidiario per cittadin* di domani

Riscaldamento globale, inquinamento, desertificazione, aumento della povertà di milioni di suoi abitanti: sono solo alcuni tra i tanti segnali che il nostro pianeta ci sta dando per manifestare il suo malessere. Le soluzioni ci sono, ma è importante che non si fermino al presente, ma che garantiscano un futuro alle prossime generazioni.

Ecco perchè Cambiamondo.
E’ un sussidiario pensato per formare i futuri cittadini del nostro pianeta.
Nella sua progettazione siamo partite dalla considerazione che per intervenire a cambiare il mondo sia importante conoscere la sua storia e le sue caratteristiche geografiche, scientifiche, anche economiche, per comprendere la vita degli uomini e delle donne nel passato e progettarne il futuro.

Filo conduttore del progetto è quindi l’Educazione civica e ambientale, con approfondimenti sulla Costituzione e sugli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, protagonisti poi del volume MISSION 2030, per formare cittadini consapevoli e responsabili.

Una scelta didattica

Il processo di insegnamento/apprendimento passa attraverso l’integrazione di diverse modalità di comunicazione e di espressione. Riflettendo su questa consapevolezza, ci siamo chieste come fosse possibile inserire questo sempre più diffuso impulso verso la multimodalità in un libro di testo. E’ certo una linea di tendenza che ormai molti sussidiari hanno: le idee circolano, il bisogno di rinnovarsi e di rispondere al meglio alle esigenze dei docenti è ben presente a tutte le case editrici, i libri sono sempre più vari, accoglienti, operativi.

Naturalmente, alla base della nostra riflessione c’è stata la scelta costante di conciliare in modo proficuo gli elementi di innovazione didattica con l’esperienza personale acquisita nel tempo da ogni insegnante. Siamo infatti consapevoli del fatto che è proprio dall’esperienza maturata da ciascun docente nel lavoro quotidiano di classe che nasce la capacità di gestire al meglio le nuove metodologie di insegnamento.

Nel pensare al progetto per un nuovo sussidiario si è posta in primo piano la correlazione docente-alunno, partendo dal presupposto che il bambino (o la bambina) è protagonista attivo del proprio sapere, ma il docente (o la docente) è la sua guida esperta, con un ruolo di regista, di facilitatore, di risorsa aggiunta.

Il nostro punto fermo di riferimento è stato quindi una scuola dell’inclusione, con proposte in grado di rimuovere la maggior parte degli ostacoli che possono frapporsi all’apprendimento e alla promozione della persona e con elementi di facilitazione che aiutino a superare difficoltà e situazioni problematiche.

Continua a leggere Cambiamondo, un sussidiario per cittadin* di domani

Possiamo cambiare il mondo! L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

In questo post parliamo del libro “Possiamo cambiare il mondo“, di Rossella Köhler, edito da Mondadori ragazzi.

Vediamo di che cosa si tratta. Partiamo dai due sottotitoli, che già spiegano molto:

L’educazione civica raccontata ai bambini

e

Per scoprire l’Agenda 2030

Anche se non è un libro di testo, infatti, questo libro è senz’altro molto utile per lavorare in classe sull’educazione civica (o, come preferiamo indicare con una precedente definizione, educazione alla cittadinanza globale), inserita di recente dal Ministero come disciplina trasversale e verticale, con nuova enfasi e nuove modalità.

E soprattutto è utile se si vuole conoscere, approfondire, maneggiare con sicurezza l’Agenda 2030 e i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Ogni obiettivo viene spiegato in modo discorsivo, ma in una narrazione che riconduce ai suoi punti essenziali. I titoli dei paragrafi aiutano a schematizzare e ad evidenziare le priorità. Il linguaggio è scorrevole e volutamente semplice, senza però rinunciare a introdurre talvolta termini nuovi che possono incrementare le capacità lessicali di ragazze e ragazzi.

Sono poi proposti i traguardi dell’obiettivo. Tra i numerosi traguardi individuati dall’Agenda sono scelti i fondamentali e anche quelli più facilmente comprensibili, tenendo conto del livello di conoscenze dei ragazzi.

Una pagina (“Cosa puoi fare per questo Obiettivo?”) propone delle buone pratiche, delle azioni che ognuno di noi, in famiglia, a scuola, con gli amici o individualmente, può compiere per aiutare a raggiungere l’Obiettivo in questione.

Una doppia pagina (“Approfondiamo un po’”) presenta l’approfondimento di una tematica relativa all’Obiettivo. E’ una doppia pagina illustrata, molto d’impatto, che invita a leggere le figure e le didascalie per saperne un po’ di più sull’argomento.

C’è quindi la parte forse più divertente, in cui si raccontano storie di bambini e bambine in varie parti del mondo, sempre in relazione ai diversi Obiettivi.

Spesso sono storie vere, che sono state necessariamente romanzate, ma che nascono da un progetto per migliorare il pianeta e/o la vita dei suoi abitanti. Altre volte i personaggi e il racconto sono inventati, ma comunque in relazione al progetto reale presentato al termine della storia.

Alla fine del libro un piccolo dizionario spiega i termini più complessi e difficili, mentre all’inizio i progetti sono localizzati geograficamente in un grande planisfero.

Come sempre, la pubblicazione di un libro non è mai un lavoro individuale e diverse sono le professionalità che hanno contribuito ottimamente a realizzarlo: redazione, grafica, art direction, ecc., ma soprattutto Ilaria Zanellato che lo ha animato con le sue dolci e bellissime illustrazioni.

La Giornata delle Ragazze nella Scienza spiegata ai bambini e alle bambine

Cari ragazzi e care ragazze, sapete che cosa vuole dire STEM?

E’ una strana parola che in realtà è formata da iniziali di altre parole: Scienza, Tecnologia, Ingegneria (c’è la E invece della I perché si riferisce a queste parole in inglese) e Matematica.

Che cos’hanno in comune? Sono tutte materie scientifiche: quando si parla di STEM si vuole parlare di queste materie nell’educazione di voi ragazzi e voi ragazze, cioè durante gli anni di tutta la vostra formazione scolastica, dalla scuola dell’infanzia all’università.

La scienza piace a tutti i bambini, maschi e femmine. E’ una vera emozione imparare il perché delle cose, l’origine degli oggetti che usiamo tutti i giorni, la vita degli animali, le possibilità che ci offre un computer, come funziona un’eruzione vulcanica, il movimento dei pianeti del cielo (tanto per fare qualche esempio).

Però, però… Alcune indagini fatte in diversi Paesi europei ci dicono che se nella scuola primaria l’interesse per la scienza è suddiviso in modo uguale tra bambini e bambine, quando crescono sono soprattutto i maschi a dire di voler diventare scienziati da grandi.

E le ragazze? Anche se di solito vanno meglio a scuola dei loro compagni (non offendetevi, ragazzi!), a un certo punto pensano di non essere capaci di approfondire uno studio scientifico.

Attenzione!: qui stiamo parlando di un’ inchiesta, naturalmente, quindi non vuol dire che sia così per ogni persona. Significa invece che la maggior parte delle ragazze intervistate ha risposto in questo modo. Una nota: anche le inchieste fanno parte di una scienza, che è chiamata statistica: questa scienza rappresenta in numeri e percentuali i fatti che avvengono e anche le opinioni delle persone.

Questa rinuncia delle ragazze a seguire degli studi scientifici ha come conseguenza che anche nel lavoro nei laboratori, nelle università scientifiche, nelle aziende tecnologiche eccetera ci sono molte meno donne che uomini. E’ un vero peccato, perché in questo modo vanno sprecate molte intelligenze…

L’ONU ha dichiarato perciò che l’11 febbraio di ogni anno deve essere la Giornata delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, per incoraggiare le studentesse a non abbandonare il sogno che magari avevano quando erano bambine.

E tu, che cosa vuoi fare da grande?

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Per l’insegnante

Il ruolo della scuola, insieme a quello della famiglia, è certamente molto importante per le scelte delle ragazze. Quindi è anche responsabilità degli adulti la situazione di disparità ed è nostro dovere spingere, invogliare, rassicurare le ragazze nell’intraprendere studi scientifici e legati all’innovazione tecnologica.

Che cosa possiamo fare in classe?

Il punto di partenza può essere proprio quello dell’ultima domanda del post, facendo raccontare a bambini e bambine i loro desideri e i loro progetti per il futuro.

Possiamo poi raccontare storie di scienziate, di oggi o del passato: di solito sono storie appassionanti, perché le loro carriere hanno dovuto superare ostacoli, pregiudizi sociali e in famiglia, e anche difficoltà del quotidiano. Nel blog trovate alcune di queste storie:

E’ utile anche proporre in classe giochi scientifici ed esercizi di abilità e di logica, coinvolgendo le bambine in giochi ed esperimenti che facciano venir voglia di porsi domande, scoprire, approfondire, verificare. 

Portiamo le nostre classi nei musei. Musei della scienza, musei della tecnologia, musei di storia naturale, acquari, planetari, quando possibile, meglio se sono musei che propongono interattività e laboratori dove allievi e allieve possono mettere la mente e le mani, sperimentando direttamente.

In classe, sollecitiamo soprattutto le ragazze a fare domande. Invitiamole, per esempio, a chiedersi come funziona una macchina o qual è il meccanismo che sta alla base di un evento naturale.

Raccontiamo a ragazzi e ragazze che esistono la geologia, la robotica, l’oceanografia, il design industriale, l’ingegneria spaziale e tante altre discipline scientifiche. Ma facciamo soprattutto con le bambine un lavoro di sostegno dell’autostima, dicendo loro: se è questo che vuoi, ce la puoi certamente fare, non ho dubbi.

Qui il link a un articolo dell’ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) su questo argomento, intitolato Meno di un terzo delle ragazze sceglie le materie scientifiche all’università.

In questo post  l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 (raggiungere la parità di genere) viene spiegato in modo semplice ai bambini e alle bambine.

In questo post, invece, potete trovare un elenco delle Giornate Mondiali che possono essere interessanti per il nostro lavoro in classe.

Un calendario per le Giornate Mondiali e le Ricorrenze Nazionali

Molte sono le occasioni per fare Educazione Civica in classe e da lì partire per affrontare argomenti diversissimi che coinvolgono le varie discipline e anche la vita quotidiana dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.

Alcune di queste occasioni ci vengono fornite dalle Giornate che, a livello nazionale o internazionale, sono state decise per ricordare importanti eventi storici o per puntare l’attenzione su fondamentali elementi sociali o ambientali.

Nell’arco dell’anno, infatti, quasi ogni giorno vi è una giornata dedicata: come le Giornate Mondiali istituite dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, dall’Unesco o da altre organizzazioni che operano a livello planetario, come la Croce Rossa, ecc. Poi ci sono le ricorrenze dello Stato italiano, dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa, oltre a quelle legate alla famiglia e ad altri ambiti sociali. In alcuni giorni può perciò verificarsi anche più di una giornata ‘speciale’.

Qui di seguito abbiamo compilato un elenco selezionato delle Giornate che possono essere di maggior interesse all’interno della nostra programmazione scolastica, offrendo validi spunti per una discussione in classe e per un lavoro di approfondimento.

In alcuni casi viene proposto il link a schede elaborate all’interno del blog: alcune sono dedicate in modo specifico alla Giornata, altre sono in relazione con gli argomenti trattati. Via via ne saranno aggiunte altre.

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

  • Festa dei Lavoratori + scheda di lavoro
  • 3 Giornata mondiale della Libertà di Stampa
  • 8 Giornata mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa
  • 9 Giornata dell’Unione Europea
  • 15 Giornata internazionale della Famiglia
  • 16 Giornata mondiale del Vivere insieme in Pace
  • 16 Giornata internazionale della Luce
  • 17 Giornata internazionale contro l’Omofobia
  • 20 Giornata mondiale delle Api
  • 21 Giornata internazionale della Diversità culturale
  • 22 Giornata internazionale della Biodiversità
  • 23 Giornata nazionale della Legalità
  • 24 Giornata europea dei Parchi
  • 25 Giornata mondiale dell’Africa
  • 31 Giornata mondiale contro il Fumo

Giugno

Luglio

  • 11 Giornata mondiale della Popolazione
  • 30 Giornata mondiale dell’Amicizia

Agosto

  • 9 Giornata internazionale dei Popoli Indigeni
  • 12 Giornata internazionale della Gioventù

Settembre

  • 8 Giornata internazionale per l’Alfabetizzazione
  • 12 Giornata delle Nazioni Unite per la cooperazione Sud-Sud
  • 15 Giornata internazionale della Democrazia
  • 21 Giornata mondiale della Pace + Obiettivo 16 Agenda 2030
  • 23 Giornata internazionale delle Lingue dei Segni
  • 26 Giornata internazionale per la completa eliminazione delle armi nucleari
  • 27 Giornata mondiale del Turismo
  • 28 Giornata internazionale dell’accesso universale all’Informazione
  • 30 Giornata internazionale della traduzione

Ottobre

Novembre

  • 10 Giornata mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo
  • 13 Giornata mondiale della Gentilezza
  • 17 Giornata internazionale degli Studenti
  • 20 Giornata mondiale dell’Infanzia
  • 21 Giornata mondiale della Televisione
  • 25 Giornata internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne

Dicembre

In questo post si parla di Questo è un giorno speciale, un libro che racconta 20 importanti Giornate Mondiali e Nazionali, con letture, immagini, approfondimenti e suggerimenti di impegno.

Rientro a scuola, oltre la mascherina.

Ci siamo! Si torna a scuola! Siamo alla fine dell’estate e come ogni anno noi insegnanti stiamo già pensando a come accogliere i bambini. Certo il rientro sarà diverso dal passato: nuove regole di convivenza, nuove procedure e tanta attenzione.

Ma una volta entrati in classe, come apriamo le porte ai nostri alunni?
Li abbiamo lasciati molto tempo fa, senza neanche un vero saluto e senza capire veramente cosa stesse succedendo. Inoltre lo stare a casa per tanto tempo e la didattica a distanza hanno dato vita, per un lungo periodo, a un rapporto del tutto virtuale con i compagni e con gli insegnanti.

L’attività che proponiamo non considera le procedure realtive alla sicurezza sanitaria, ma vuole solo essere uno spunto di riflessione su come riprendere il contatto con la scuola, partendo proprio dal lungo periodo di chiusura, per aiutare i ragazzi e le ragazze a comprendere gli aspetti positivi e negativi di una didattica diversa da quella frontale.

Si tratta di un’attività di dialogo con gli alunni per cui consigliamo di dedicare non più di h.1,30.

Partiamo da una foto di classe, scattata anche qualche anno prima, tanto per rivederci in gruppo e per far rivivere nella mente di ciascuno un ricordo personale.
Possiamo lasciare che siano gli alunni a commentare molto liberamente, oppure possiamo stimolare la conversazione attraverso qualche domanda:
In quale anno è stata scattata?
Ci siamo tutti? Si è aggiunto qualcuno?
Qual è il ricordo più bello legato a quell’anno?

Perchè non abbiamo una foto di classe dello scorso anno?
(Si può mostrare l’immagine che ha sostituito la foto, se l’avete preparata alla fine dello scorso anno, come questo esempio).


Gli ultimi giorni di scuola, eravamo a casa per il lockdown.

Proviamo a chiedere ai ragazzi e alle ragazze qual è secondo loro il significato del termine (si può chiedere anche aiuto all’insegnante di inglese).
Cosa significa lockdown?
Ascoltiamo e raccogliamo come un brainstorming le risposte degli alunni.
Ricaviamo una definizione che sia comune e condivisa.

Ora lavoriamo sul significato che il lockdown ha avuto per noi. Utilizziamo delle domande guida, come ad esempio, come abbiamo trascorso le giornate, quali delle attività che svolgevamo regolarmente ci sono mancate, se abbiamo iniziato a casa delle altre attività mai fatte prima, se abbiamo scoperto una nuova passione


Focalizziamo l’attenzione sulla scuola, dando prima spazio alla didattica a distanza poichè ognuno di noi vorrà dire la sua in merito, ma non indugiamo troppo. Poi guidiamo la conversazione verso la riflessione sui rapporti con i compagni.
Se ne abbiamo sentito la mancanza, quali mezzi di comunicazione utilizzavamo per ridurre le distanze, quali difficoltà abbiamo incontrato nei rapporti a distanza, ci è mancata la scuola, e soprattutto perché.
Registriamo le risposte a quest’ultima domanda, perchè sono quelle che ci daranno la spinta a ripartire tutti insieme, magari focalizzando l’attenzione su cosa non sarà più semplice fare.

Ad esempio possiamo riflettere sul lavoro di gruppo.

  1. Ritenete che sia importante?
  2. Perchè?
  3. Come possiamo impostarlo tenendo presente le regole del distanziamento?

In questo modo i cambiamenti nella quotidianità saranno da vivere non come una privazione, ma come uno stimolo a ricercare nuove modalità di vita comune a scuola.

Qui una lettura di approfondimento





“Sussidiario per immagini”, esempio di Comunicazione Aumentativa e Alternativa

L’importanza di comunicare

Nella scuola di oggi il “problema” della comunicazione è presente nella quotidianità della vita di una classe. Alunni stranieri che arrivano in corso d’anno, oppure bambini con grosse difficoltà a comunicare attraverso il linguaggio spingono gli insegnanti verso la ricerca di risorse e strategie per entrare in contatto con tutta la classe senza escludere nessuno.

Il progetto che presentiamo propone una modalità di lavoro che si fonda sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa (detta anche CAA) che indica un insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie atte a semplificare e incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà a usare i più comuni canali comunicativi, con particolare riguardo al linguaggio orale e alla scrittura.

Nuove strategie per più competenze

Viene definita aumentativa in quanto non si limita a sostituire o a proporre nuove modalità comunicative ma, analizzando le competenze del soggetto, indica strategie per incrementarle. Viene definita alternativa in quanto si avvale di strategie e tecniche diverse dal linguaggio parlato.

Tale approccio ha come obiettivo la creazione di opportunità di reale comunicazione e di effettivo coinvolgimento; pertanto dev’essere flessibile e su misura dello studente.

Il Sussidiario per immagini

Il  “Sussidiario per immagini” è un progetto in fase di implementazione che nasce come azione per l’inclusione e si compone di schede didattiche realizzate attraverso la CAA con  l’utilizzo di pittogrammi liberi da copyright, con applicazioni  di libero utilizzo.

pagina

Le schede possono essere scaricate e utilizzate, oppure possono essere considerate uno spunto per creare un lavoro personalizzato.

Sono realizzate  con il programa ARAWORD, un software liberamente utilizzabile che “traduce” in immagini parole e frasi.

araword

Sperimentare e personalizzare

Non dobbiamo dimenticare però, che nella CAA non esistono soluzioni universali adatte a ogni soggetto. Al contrario, per ogni soggetto è necessario creare un intervento ad hoc: ogni strumento va scelto in base alle caratteristiche della persona e al momento particolare della vita in cui si trova. Di conseguenza, va migliorato, adattato o aggiustato secondo le necessità e anche personalizzato dagli stessi studenti.

Ad esempio, la raccolta di immagini presente nel software Araword può essere arricchita con nuovi disegni, immagini, fotografie: infatti i  bambini devono avvicinarsi ai simboli attraverso l’esplorazione e l’esperienza. In questo modo possono creare un linguaggio personalizzato, fatto di simboli scelti da loro e con loro, e che possono riconoscere e memorizzare facilmente.

Il “parlare la stessa lingua” (condividendo il codice) è una delle strategie di CAA che se, da un lato, garantisce l’inclusione all’interno della classe, dall’altro stimola tutti a padroneggiare sistemi comunicativi diversi.

Qui il link al progetto Sodilinux da cui è possibile scaricare ARAWORD.
Qui un video-tutorial su come funziona ARAWORD.