25 Aprile: Anniversario della Liberazione Italiana, come lavorare in classe.

L’Anniversario della Liberazione Italiana fa parte di quelle Giornate che ricordano eventi importanti per il Paese. Rappresenta un anello fondamentale della storia di ognuno di noi, perché ci ricorda che siamo liberi grazie a ciò che accadde nel 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale.

 Il 25 aprile del 1945 le città di Milano e Torino furono finalmente liberate dall’occupazione. Ma da chi erano occupate? Che cosa era accaduto? Prima di allora, l’Italia era governata da un re; nel 1922, il re incaricò Benito Mussolini, il capo del partito fascista, di formare il governo. Mussolini instaurò una dittatura. Anche in Germania si era instaurata una dittatura, il nazismo, che aveva tra gli obiettivi la conquista degli Stati europei: per questo nel 1939 ebbe inizio la Seconda guerra mondiale. L’anno successivo l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania e per il nostro Paese, e per tutti quelli coinvolti nel conflitto, furono anni tragici: milioni di persone persero la vita, le città vennero ridotte in macerie, moltissime persone soffrirono la fame. Contro l’Italia e la Germania scesero in campo diversi Paesi, tra cui il Regno Unito e gli Usa. A partire dal 1943 sbarcarono in Italia truppe americane e inglesi e cominciarono a liberarla dall’esercito nazista che aveva occupato il territorio. Molti uomini e donne italiani decisero allora di diventare partigiani: aderirono a un movimento, detto Resistenza, che si stava organizzando in tutti i Paesi per combattere l’occupazione nazista. Iniziò un lungo periodo di combattimenti che in Italia si concluse il 25 aprile 1945. Dall’anno successivo fu istituita la Festa Nazionale della Liberazione Italiana.

Chi  erano  i  partigiani  I partigiani non erano dei soldati ma persone comuni: contadini, contadine, operai, operaie, studenti, studentesse e persino parroci. Si nascondevano fra i monti, nei casolari, nelle chiese; ognuno aveva un compito e un nome di battaglia, cioè un soprannome che usava per non farsi scoprire dai soldati nemici. I partigiani erano organizzati in brigate, gruppi di persone che avevano scelto di partecipare ai combattimenti armati. Per mantenere i contatti fra le brigate, i messaggi venivano portati in bici o a piedi dalle staffette, che molto spesso erano ragazze.

 Tina Anselmi (1927-2016) a 16 anni assiste all’uccisione di alcune persone a opera di soldati nazisti. Decide perciò di unirsi alla lotta partigiana per impegnarsi in prima persona.
Il suo nome di battaglia diventa Gabriella e per molti mesi percorre in bicicletta un centinaio di chilometri al giorno trasportando stampa clandestina, armi, messaggi, per mantenere i collegamenti tra le formazioni partigiane.

Conclusa la guerra, continua a lottare per la difesa della libertà e, nel 1976, è la prima donna a diventare Ministro in Italia.

Secondo te, che cosa significa l’espressione “stampa clandestina”?
Colora di verde il quadratino corrispondente all’affermazione che ti sembra più corretta.

La stampa clandestina è…

  • un insieme di riviste, giornali, libri non autorizzati da chi governa.
  • un insieme di riviste, giornali, libri autorizzati.
  • un insieme di riviste, giornali, libri scritti male.

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Impostazione grafica by: Alessio M. ed Elisabeth B. classe V U

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario dei linguaggi Finestre sul Mondo della Cetem.

22 marzo: Giornata Mondiale dell’acqua

22 marzo: Giornata dell’acqua

L’acqua è un bene di tutti: degli esseri umani, della Terra, delle piante, degli animali… Senza l’acqua non ci sarebbe vita e questa Giornata ci ricorda che è un bene prezioso e che dobbiamo difenderla.

Giornata dell’Acqua

La Giornata Mondiale dell’Acqua è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 per ricordare alle persone la necessità di salvaguardare questa risorsa fondamentale per la vita e per chiedere alle Nazioni di impegnarsi a non sprecarla.

Acqua per tutti?

L’acqua è dappertutto. Ci basta aprire un rubinetto e possiamo bere, innaffiare, cucinare, lavarci e anche giocare! Ma non per tutti è così.

Ogni anno milioni di persone soffrono per la mancanza di acqua potabile, cioè non inquinata.

Ci sono anche zone delle Terra diventate aride e altre dove si sono scatenate guerre proprio per il possesso dell’acqua.

Questa Giornata serve a ricordarci che l’acqua non è una risorsa infinita e deve essere disponibile per tutti gli abitanti della Terra.

Ho capito il TESTO

  • Indica con una crocetta le affermazioni che si riferiscono al brano letto.
  • La Giornata Mondiale dell’Acqua è stata istituita dall’ONU.
  • Ci sono ancora zone in cui manca acqua potabile.
  • La mancanza di acqua potabile è causa di sofferenza per milioni di persone.
  • Il fiume Po è lungo circa 652 km.
  • Gli Stati devono impegnarsi per non sprecare l’acqua.

Un bene da proteggere

Per te è facile trovare l’acqua di cui hai bisogno, ma ci sono più di 663 milioni le persone nel mondo costrette a trascorrere ore in coda o in cammino per raggiungere una sorgente d’acqua non contaminata.

Queste frasi le ha pronunciate Autumn Peltier “la guerriera dell’acqua”, una ragazza che, all’età di 8 anni, chiese al Governo canadese di impedire la costruzione delle condutture inquinavano l’acqua dei Grandi Laghi causando malattie alle persone che la bevevano.

È nata in Canada e fa parte delle antiche popolazioni, come gli Inuit e i Métis, che vivevano nell’America del Nord. Per il suo impegno è stata nominata Water Defender (difensore dell’acqua).

Nessuno dovrebbe preoccuparsi se l’acqua è pulita o se finirà. Nessun bambino dovrebbe crescere senza sapere cos’è l’acqua pulita o corrente. Tutti abbiamo diritto a quest’acqua quando ne abbiamo bisogno….”

Se manca l’acqua

“Quando una grande massa di terra si staccò dalla collina e precipitò nel fiume, l’intera zona fu colpita da un’improvvisa alluvione che provocò danni incalcolabili.

Per evitare il ripetersi di simili calamità si decise di deviare il letto del fiume.

Il corso d’acqua fu incanalato molto più a nord e alimentò un moderno sistema di laghi artificiali.

L’intera zona di conseguenza rimase priva di acque vive.

In seguito vennero tagliati anche gli ultimi alberi e gli uccelli migratori, che in precedenza sceglievano il bosco per nidificare, non tornarono più.

Allo stesso modo scomparve la ricca fauna che un tempo popolava i boschi e i loro dintorni.

Il paesaggio assunse cosı` un aspetto sempre più desertico.

Un territorio un tempo famoso per le sue foreste, per la fauna e per la pesca divenne infine un’area completamente priva di vita spontanea vegetale e animale.”

Aquilino, N. Cinquetti, Lettera dal deserto futuro, Paravia

Come immagini la vita senza acqua sul nostro Pianeta? Prova a descriverla. Poi disegnalo sul quaderno e confronta le tue impressioni con quelle dei compagni e delle compagne.

Osserva le immagini realizzate per ricordare la Giornata Mondiale dell’Acqua. Poi rispondi

Che cosa hanno in comune queste immagini?

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Secondo te, quale immagine esprime con maggior forza il valore dell’acqua?

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Perché hai fatto questa scelta?

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Realizza un disegno per ricordare alle persone che conosci quanto sia importante proteggere l’acqua. Appendilo in bagno, vicino al lavello in cucina o in un altro luogo dove credi ci sia il rischio di sprecarla.

.

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

27 settembre: Giornata del Turismo. Come lavorare in classe.

Il percorso che proponiamo può essere presentato sia in classe quarta, sia in classe quinta. Potrebbe rappresentare una lezione introduttiva al viaggio in Italia che i ragazzi e le ragazze stanno per affrontare. I temi trattati si focalizzano non solo sull’importanza del turismo, anche su quanto sia utile viaggiare preparati.

  1. Perchè viaggiare
    Il turismo è una bellissima attività. Permette di conoscere il proprio Paese e il mondo al di fuori dell’ambiente in cui viviamo. Viaggiare come turisti ci permette di incontrare una natura diversa, popoli con stili di vita differenti dai nostri e la sorpresa di colori, profumi e sapori che forse nemmeno immaginavamo.
    Il turismo può essere un’occasione di crescita per i giovani e anche per gli adulti. Nei viaggi si ha anche la possibilità di conoscere nuovi modi di cucinare, di coltivare la campagna, di abitare le città e i villaggi. Se si viaggia all’estero entrano nell’orecchio nuove lingue, ma anche in Italia è bellissimo scoprire i dialetti e gli accenti diversi nel parlare l’italiano.

    Avete avuto la fortuna di fare un bel viaggio? Dove siete stati, cosa ricordate con piacere? C’è stato qualcosa vi ha messo in difficoltà? Confrontatevi tra di voi.
  1. In giro per il pianeta
    Per tutto questo e anche perché è un’importante attività economica, dal 1980 si celebra la Giornata Mondiale del Turismo. Ogni anno i festeggiamenti principali si svolgono in un Paese diverso, proprio perché si vuole far capire che ogni parte del nostro bellissimo pianeta merita di essere conosciuta e visitata.
    Ci sono mete che richiamano turisti per le bellezze naturali: paesaggi costieri con rocce e spiagge, valli di montagna, fiumi e laghi, boschi, zone collinari.
    Altre mete sono di tipo culturale: le città, con i loro centri storici, i palazzi, le chiese e altri templi, i musei ricchi di opere d’arte; ci sono poi i siti archeologici, i castelli e altre testimonianze della storia e della creatività degli esseri umani.

    Se dovessi organizzare una gita o un viaggio, ti attirerebbe di più una meta

    che ha grandi bellezze naturali
    d’importanza culturale
    che ha entrambe le motivazioni turistiche
    Motiva la tua scelta…………………………………………………………………………..…

Spiega perché il turismo rappresenta un’occasione di crescita:

  • Mi permette di approfondire le mie conoscenze.
  • L’aria pura delle località che visito mi fa diventare più alto/a.
  • Posso gustare cibi diversi da quelli a cui sono abituato.
  • Non conosco nessuno, tanto mi bastano i miei amici.
  • Imparo qualche parola in un’altra lingua o dialetto.
  1. Il turismo sostenibile

Che cosa significa questa definizione?

Come altre attività umane, il turismo trasforma un territorio e ne utilizza le risorse. Si costruiscono alberghi e case di vacanza, piste da sci, spiagge attrezzate e porti turistici, solo per fare qualche esempio. In alcuni periodi dell’anno la concentrazione di turisti è altissima e possono esserci problemi nel rifornimento di acqua e nella gestione dei rifiuti.

Il turismo sostenibile si preoccupa di conservare il patrimonio naturale: per controllare l’inquinamento e la cementificazione utilizza il più possibile edifici e vie di comunicazione già esistenti, riducendo così al minimo il “consumo” di territorio. Fa attenzione al risparmio energetico, all’uso di mezzi di trasporto poco inquinanti e alla protezione di piante e animali.

  1. Vacanze verdi
    Ci sono alcune forme di turismo più sostenibili di altre.  
    Per esempio, l’agriturismo, cioè il soggiorno in fattorie, avvicina i turisti alla natura e li coinvolge nelle attività agricole, condividendo lavoro e stili di vita della famiglia di contadini.
    C’è poi l’ecoturismo, chiamato anche turismo ecologico o verde, che viene svolto nei parchi e in altre aree protette: si praticano attività sportive, come le escursioni a piedi lungo i sentieri o in canoa in torrenti e fiumi, oppure il birdwatching, cioè l’osservazione degli uccelli. Questo tipo di turismo non modifica l’ambiente naturale, ma si adatta ai suoi ritmi, senza disturbare la crescita delle piante e la vita della fauna selvatica.
  1. Il codice per il viaggiatore
    Oltre a proteggere l’ambiente, un turista attento alla sostenibilità considera se stesso come un ospite: rispetta perciò anche la cultura e le tradizioni delle persone che lo accolgono. Ecco i punti di un codice etico (cioè di comportamento corretto) per i viaggiatori.

Codice etico per i viaggiatori e viaggiatrici
1 Viaggia con desiderio di incontrare la gente del luogo
2 Evita comportamenti offensivi
3 Chiedi il permesso di fotografare le persone
4 Abituati ad ascoltare e a osservare
5 Rispetta i modi di pensare differenti
6 Scopri la ricchezza di un altro modo di vivere
7 Alla sera rifletti sulle esperienze fatte durante la giornata

  1. Che cosa possiamo fare noi
    Anche in vacanza dobbiamo portare con noi le buone pratiche che seguiamo a casa:  non abbandoniamo rifiuti e facciamo la raccolta differenziata, risparmiamo acqua ed energia, viaggiamo il più possibile in bici o sui mezzi pubblici, oppure spostiamoci a piedi, sostituiamo la plastica con una borraccia per l’acqua, una borsa di stoffa per la spesa, piatti di carta per il pic nic.
    E poi consumiamo con entusiasmo quello che si mangia nel posto che ci ospita
    parliamo, giochiamo, scambiamo esperienze con ragazzi e ragazze del luogo.

CITTADINANZA DIGITALE
La rete Web ci può aiutare moltissimo nel programmare i nostri viaggi e le nostre vacanze. Possiamo utilizzare:

  • Google Maps per individuare sulla mappa i luoghi da visitare;
  • Wikipedia per scoprire notizie e informazioni;
  • i blog di viaggi per saperne di più basandoci sulle esperienze di chi ha già visitato quegli stessi luoghi;
  • le piattaforme turistiche per trovare alberghi, campeggi, bed and breakfast, case in affitto …
  • siti di musei, dei parchi e di altre attrattive per approfondire la loro conoscenza e avere preise informazioni.

Prepariamoci per un viaggio

Cosa mi metto?

Leggi con attenzione il testo e completa con le parole corrette: guanti –passamontagna – poco – catarifrangenti – meteo – impermeabile – stagioni -giacca

Si possono organizzare gite in bicicletta in tutte le ………. , ma è importante sapere come vestirsi.
D’estate, per evitare di sudare troppo copriti …….: alla prima pedalata ti sarai subito scaldato.
In primavera e in autunno non partire senza informarti sulle condizioni……..: in ogni caso una leggera giacca ………. ti aiuterà in caso di pioggia improvvisa.
D’inverno il vero nemico non è il freddo, ma il vento: la tua ……. dovrà quindi essere fatta di un tessuto-barriera.
Inoltre, metti sempre dei ……., leggeri o pesanti a seconda della stagione.
Sotto il caschetto indossa un ……….. (o un fazzoletto) che assorbe il sudore e protegge dal freddo anche il collo.
Ricorda poi che è importantissimo farsi vedere: gli indumenti ………. sono obbligatori di sera, ma utili anche di giorno.

Viaggiare con rispetto

Travel Kid è un bambino della tua età e sta partendo per una breve vacanza al mare. Osserva e leggi come si comporta nelle varie situazioni; faresti così anche tu?

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

Il Ramadan spiegato ai bambini e alle bambine

Il Ramadan è un periodo molto importante per i musulmani di tutto il mondo. Durante questo mese le persone di religione islamica digiunano dall’alba fino al tramonto. Questo significa che non mangiano né bevono durante le ore di luce del giorno.

Il Ramadan è però anche il periodo dell’anno che è più dedicato alla preghiera e alla riflessione. In questo mese tutti i fedeli sono invitati a essere più generosi e fare del bene agli altri. Devono cercare di non litigare e non lasciarsi andare alla rabbia e ad altre manifestazioni offensive, per vivere serenamente in famiglia e nella comunità.

Alla fine del Ramadan, si celebra una grande festa chiamata Eid al-Fitr. Durante questa festa ci si riunisce con amici e familiari, si scambiano regali e si mangia insieme del cibo preparato con cura. Si fanno anche feste all’aperto, a volte con luci e fuochi artificiali. Ma, naturalmente, ogni Paese ha le sue tradizioni.

Quando si celebra il Ramadan?

Il Ramadan è il nono mese del calendario lunare islamico e le date esatte del suo inizio e della sua fine variano ogni anno a causa delle differenze tra questo calendario e il calendario solare gregoriano, quello più diffuso nel mondo.

Quindi può essere in qualsiasi stagione. Come è facile immaginare, la pratica del digiuno è più semplice da seguire durante i mesi invernali, quando le giornate sono più corte e fa meno caldo. E’ invece più difficile d’estate, quando bisogna aspettare il tramonto che arriva molto tardi, ed è una vera prova non bere per tutta la giornata.

Chi deve seguire le regole del Ramadan?

Il Ramadan è uno dei fondamenti dell’Islam ed è obbligatorio per tutti i musulmani. Questo vale per la maggioranza degli adulti, ma non per i bambini e le bambine, che devono crescere. Sono poi esentati dal digiuno le donne che aspettano un bambino, le persone anziane, chi ha problemi di salute, i viaggiatori e le persone impegnate in attività che richiedono un grande sforzo fisico o mentale. Anche chi è esentato dal digiuno è però incoraggiato a partecipare alle attività religiose del Ramadan.

Nei Paesi a maggioranza musulmana le persone di altre religioni non devono seguire il digiuno, ma sono invitati a rispettare le tradizioni locali legate al Ramadan.

Come partecipano i bambini e le bambine?

Durante il Ramadan le famiglie islamiche coinvolgono anche i più piccoli facendoli partecipare ai vari riti, un po’ come nel periodo di Natale per i cristiani.

Stanno insieme alla famiglia e aiutano a preparare il cibo e le decorazioni per la casa. Partecipano alle preghiere e alle letture. Aiutano genitori e fratelli in opere di volontariato. Spuntano i giorni del Calendario delle Preghiere, come fanno i bambini cristiani nel Calendario dell’Avvento che porta al Natale.

Nei tre giorni di festa alla conclusione del Ramadan bambini e bambine ricevono regali e dolci.

Qual è l’origine del Ramadan?

La tradizione del Ramadan ha le sue origini nella vita del profeta Maometto. Secondo la tradizione islamica, il Ramadan è il mese in cui il profeta Maometto ricevette la prima rivelazione del Corano, il libro sacro dell’Islam.

La tradizione del Ramadan è quindi una parte fondamentale della pratica religiosa dell’Islam e ha un’importanza spirituale profonda per i musulmani di tutto il mondo.

Quali sono i Paesi a maggioranza musulmana?

I Paesi che hanno la più numerosa popolazione musulmana sono:

  • Indonesia
  • Pakistan
  • Bangladesh
  • Nigeria
  • Egitto
  • Turchia
  • Iran
  • Algeria
  • Marocco

Ma ci sono molti altri Paesi in Asia e in Africa dove i musulmani sono la maggioranza. Anche in America e in Europa le comunità musulmane, anche se in minoranza, sono numerose: in moltissime città si trovano le moschee, i luoghi di culto della religione islamica.

15 marzo: la Giornata Mondiale dei Consumatori spiegata ai bambini e alle bambine

Dal 1983, e cioè da ben 40 anni, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori.

Qual è il significato di questa giornata? Questa giornata vuole sottolineare il fatto che ogni consumatore e ogni consumatrice, cioè ogni persona che acquista e consuma un prodotto (cibo, vestiario, oggetti per la casa, elettronica, ecc.), sia che compri in un negozio sia che compri online, deve essere protetto e aiutato nelle sue scelte.

Ma da chi deve essere protetto? Dalle produzioni di bassa qualità o addirittura nocive, cioè che fanno male, per esempio per l’uso di materie prime scadenti. Dalla pubblicità ingannevole, che dice cose non vere per spingere a comprare. Dalle tariffe (bollette) troppo alte dei servizi. Dalle produzioni che sfruttano il lavoro, in particolare di donne e bambini. Dai prodotti che devono fare troppi chilometri per arrivare da noi, diventando più costosi e spesso anche meno sani. Dalle etichette che non spiegano bene gli ingredienti. E così via.

Lo Stato e le organizzazioni di Stati, come l’Unione Europea, devono fare delle regole perché i consumatori, anche i meno attenti, non si sentano soli e vengano tutelati da tutto ciò.

Però la Giornata del 15 marzo non si occupa solo dei diritti dei consumatori, ma anche dei loro doveri. Noi sappiamo infatti che le scelte dei consumatori sono importantissime per indirizzare quelle delle aziende: ce lo dice anche l’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030, forse l’obiettivo di sviluppo sostenibile che più di altri ci mostra il potere di ogni singolo individuo.

Facciamo un esempio: quando andiamo a fare la spesa noi possiamo comprare un prodotto biologico oppure no, possiamo scegliere se consumare carne o verdura, possiamo acquistare un prodotto a chilometro 0 oppure che proviene da Paesi lontani, decidere se preferire un prodotto che è confezionato nella plastica oppure nella carta, ecc.

Le nostre scelte di singoli consumatori possono perciò spingere le scelte delle aziende produttrici ad andare nella direzione della sostenibilità, perché a loro interessa soprattutto accontentare i compratori per aumentare le vendite. Quindi, ad esempio, se un alimento biologico è molto richiesto, anche le altre aziende agricole saranno invogliate a coltivare in modo sostenibile, senza l’uso di prodotti chimici.

Un altro importante argomento è quello delle decisioni dei consumatori nel campo dell’energia. Le nostre scelte sono importanti per portare all’abbandono dei combustibili fossili (petrolio, gas, carbone) e spingere invece verso l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Vediamo quindi come è importante nella società e nell’economia il nostro ruolo di consumatori e di consumatrici. Celebrare la Giornata Mondiale per i Diritti dei Consumatori è perciò un piccolo ma importante mattoncino nella crescita di tutti e tutte noi come cittadini e cittadine responsabili.


In questo post una classe capovolta sui consumi consapevoli e responsabili.

Qui il calendario delle Giornate Mondiali e Ricorrenze Nazionali interessanti per la didattica dell’Educazione civica.

Marie Sklodowska Curie, donna e scienziata

Maria Sklodowska era nata a Varsavia il 7 novembre del 1867. I suoi grandi amori erano la lettura, lo studio, la scienza, fin da quando era piccolissima. Ma vivere nella Polonia di quegli anni non era facile per una ragazza che voleva proseguire gli studi, anche per una geniale come lei: le donne, infatti, non erano nemmeno ammesse all’università.

Non si era persa d’animo, però, Maria, perché credeva in una filosofia positivista e nel progresso intellettuale degli individui, per un inarrestabile miglioramento del mondo. Aveva perciò aderito a un gruppo formato da studenti che volevano alfabetizzare gli operai delle fabbriche e organizzare biblioteche popolari in tutto il Paese. Ma queste attività tanto ‘rivoluzionarie’ non piacevano al governo polacco e Maria fu costretta a trasferirsi in campagna, in esilio, dove trovò impiego in una famiglia come istitutrice.

Gli studi, la ricerca, il primo Nobel

I suoi orizzonti sono però più ampi, non possono fermarsi a una vita nella campagna profonda.  Stringe un patto con l’amata sorella Bronya: con il suo lavoro Maria avrebbe permesso di laurearsi in medicina a Parigi, e dopo la laurea Bronya avrebbe fatto altrettanto per lei. E così accade. Ha ormai 24 anni, Maria, per quei tempi praticamente una zitella, quando prepara le valigie e si trasferisce a Parigi. Iniziano finalmente i suoi agognati studi di scienze alla Sorbona.

All’università incontra anche suo marito, Pierre Curie: si innamorano e insieme avviano la loro totalizzante ricerca sulle sostanze radioattive. Grazie al loro intenso e geniale lavoro, nel 1903 i coniugi Curie ricevono il Premio Nobel per la fisica. Marie (il suo nome è ormai francesizzato) Curie è così la prima donna a ricevere un Premio Nobel; è vero che il premio è stato istituito solo due anni prima, ma in ogni caso le donne, in tutti i campi, saranno una decisa minoranza anche negli anni successivi.

La famiglia cresce

Con Pierre, Marie ha due bambine. E’ una madre affettuosa, per lei la famiglia è molto importante, ma in realtà poco presente: l’attività scientifica la occupa tantissimo e passa la maggior parte del suo tempo in laboratorio.

Questo suo essere una madre anticonvenzionale, soprattutto per l’epoca, non ha certo avuto effetti negativi sull’evoluzione delle sue figlie. Eve, la più piccola, oltre che biografa della madre, diviene scrittrice, pianista e importante ambasciatrice dell’UNICEF. Irene, la maggiore, segue la strada dei genitori e ottiene anch’essa il Premio Nobel per la chimica nel 1935. Forse questo ci riporta all’annosa questione: val più la quantità o la qualità del tempo che si dedica ai propri figli?

Un altro Nobel, ma discusso

Alla morte del marito a causa di un assurdo incidente (investito da una carrozza), Marie prende il suo posto come docente alla Sorbona. Sono passati 15 anni da quando è entrata in quella università da povera ragazza polacca, la più attempata di tutti i suoi compagni di corso.

Naturalmente, in parallelo all’attività di insegnante continua i suoi studi sul radio e sul polonio, il minerale radioattivo che ha appena scoperto: gli dà il nome della sua nazione di origine, quella terra da cui ha dovuto fuggire, ma che le è rimasta nel cuore.

illustrazione Marie Curie in laboratorio di Ilaria Zanellato per il libro Possiamo cambiare il mondo, ed. Mondadori

Nel 1911 ottiene il secondo Premio Nobel, questa volta per la chimica. Ancora una volta, Marie è la prima: la prima persona, uomo o donna, a ricevere due Nobel (fino a oggi, l’hanno ottenuto solo in 4). Sono stati lì lì per non darglielo, però: perché la ‘scandalosa’ Marie, a pochi anni dalla morte del marito, ha intrapreso una relazione con un altro ricercatore, Langevin, più giovane di lei e pure sposato. E sono cose che non si perdonano facilmente all’inizio secolo scorso, anche in Svezia.

Comunque, l’Accademia svedese alla fine le assegna il Nobel, ma le impedisce di andarlo a ritirare personalmente a Stoccolma.

Nonna Marie

A sessant’anni Marie diventa nonna: sono i figli di Irene, maschio e femmina, entrambi eredi del ‘destino’ scientifico di famiglia. Helène ha insegnato fino a poco tempo fa fisica nucleare all’Università di Parigi e, frequentando l’ambiente scientifico della città, ha sposato proprio il nipote dell’uomo con cui sua nonna ha avuto una relazione.

Per Helène sua nonna è solo Mamie, come affettuosamente chiamano la grand-mère i bambini francesi. Come c’era da aspettarsi, non certo una nonna-babysitter: è una nonna amorevole, ma sempre indaffarata.

Helène la ricorda quando spesso diceva: “Non penso proprio di aver sacrificato la mia vita alla scienza. Ricercare e studiare è ciò che mi piace fare, ma ho avuto anche una vita piena di affetti, con voi, la mia famiglia, e tanti amici”.

Ragazze, seguite i vostri amori!

Nel cuore di ognuna di noi c’è tanto, tanto posto!

Sì, innamoratevi di una persona, curate i vostri figli, se deciderete di averne, poi i vostri nipoti, ma seguite anche le vostre passioni nel lavoro: che amiate la letteratura, la scienza, l‘arte, lo sport non fatevi fermare dal fatto che siete ragazze o da quello che la società si aspetta da voi.

L’11 febbraio è la Giornata Mondiale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. Perché c’è bisogno di una giornata in cui si parli di questo?

Perché nel mondo sono donne meno del 30% dei ricercatori. Ma le donne sono la metà dell’umanità!  Sembra proprio che, a un certo punto, per molte donne che vogliono lavorare nella scienza si creino degli ostacoli invisibili, ma certamente reali. A volte, sono le ragazze stesse che si convincono di non essere portate per gli studi scientifici, oppure cercano occupazioni più attraenti e ‘femminili’.

Molte donne pensano poi che il lavoro scientifico sia inconciliabile con il fatto di creare una famiglia. Eppure, ecco a voi due esempi che vanno nella direzione contraria: AstroSamantha, l’astronauta Samantha Cristoforetti che naviga nei cieli, è mamma di una bambina e di un bambino, mentre Amalia Ercoli Finzi, ingegnera aerospaziale, soprannominata ‘la Signora delle Comete’, ha ben cinque figli e sei nipoti. E’ ovvio, però, che in famiglia sia necessaria la collaborazione di tutti e tutte: ma non solo in quelle delle scienziate!

Che cosa possiamo fare noi?

Ce lo dice anche l’Agenda 2030, Obiettivo 5: bisogna aiutare le ragazze ad avere fiducia in se stesse e rimuovere ogni ostacolo (sociale, legislativo, di consuetudini) alla parità di diritti tra uomini e donne.

Quali consigli possiamo dare alle bambine che si affacciano al futuro?

  • Nella tua lista dei desideri scegli liberamente i tuoi giocattoli: non ci sono solo le bambole.
  • Usa tutti i colori dell’arcobaleno, non fermarti al colore rosa.
  • Lascia completa libertà ai tuoi sogni: se vuoi fare da grande un lavoro ‘da maschi’ non ascoltare chi ti consiglia di lasciar perdere.
  • Scegli lo sport che più ti piace.
  • Fatti raccontare storie di donne della tua famiglia
  • Leggi avventure di donne che hanno cambiato il mondo.
  • Visita i musei scientifici e tecnologici.
  • Sperimenta, sperimenta, sperimenta!
  • E se sei una ragazza, mettiti in prima fila!

Ma per cambiare la società veramente bisogna educare anche i bambini E allora qualche consiglio anche a loro:

  • Rispetta sempre le scelte delle tue sorelle e delle tue amiche.
  • Coinvolgile nei tuoi giochi.
  • Aiutale a difendersi dai bulli.
  • Non esistono lavori, sport o altre attività ‘da femmine’: progetta liberamente il tuo futuro!

______________________________________________________________________________________

Qui la storia di Marie Curie scritta per bambini e bambine.

La storia di Marie Curie è raccontata anche nel numero 1 di Biro, un bel magazine per bambini, bambine e le loro famiglie.

Foto di copertina di OpenClipart-Vectors da Pixabay, le altre foto da Wikipedia, i disegni sono di Ilaria Zanellato per i libri Possiamo cambiare il mondo e Questo è un giorno speciale.

27 gennaio: Giorno della Memoria. Come lavorare in classe.

Il ricordo ci porta alla mente qualcosa che è stato. Ma quando parliamo di memoria vogliamo far tornare alla mente un evento che rappresenta un messaggio: la memoria è la base su cui si costruisce il futuro.

Leggi il post sul Giorno della Memoria, poi insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne rifletti sull’importanza dell’argomento attraverso varie attività.

  1. Parole e significati importanti

Secondo te, perché questa giornata è stata chiamata “Giorno della Memoria?” Scegli le risposte giuste (può essere più di una):

  • Per imparare parole nuove
  • Per non ripetere gli stessi errori fatti in passato
  • Per non dimenticare dei fatti storici che sono successi
  • Per esercitare la memoria
  • Per ricordare qualche cosa di bello

    2. Le parole della libertà

a. Spiega con le tue parole il significato delle seguenti espressioni:

Libertà di parola……………………………………..

Libertà di stampa ……………………………………

Libertà di pensiero …………………………………

b. Collega ogni parola al suo contrario.

3. Sciogli il filo del rispetto

Risolvi gli anagrammi delle parole della tolleranza e del rispetto degli altri.
Se vuoi divertirti prepara un filo di spago con tanti nodi quanti sono gli anagrammi.
Ogni volta che ne risolvi uno sciogli il nodo e al suo posto attacca un cartellino con la parola trovata. Ripeti l’operazione per ogni nodo e alla fine avrai sciolto e composto il “filo del rispetto”.

Esempio di lavoro eseguito in classe

4. Ricordare per vivere insieme

Colora di rosso solo gli spazi in cui trovi le parole del vivere insieme senza pregiudizi e prevaricazioni,

Che cosa hai ottenuto?………………………..

5. Che cosa possiamo fare noi?

E’ sempre molto importante riflettere sui nostri comportamenti quotidiani.
Ad esempio: che cosa fai se un tuo compagno o una tua compagna viene allontanato/a dal gruppo?
E se qualcuno si comporta da prepotente con qualcun altro?

Insieme alla tua classe scrivi le risposte su un foglietto in forma anonima. Raccoglietele in un contenitore con quelle dei tuoi compagni e delle tue compagne, poi tutti insieme leggetele e confrontatevi tra di voi. Infine, prova a scrivere la tua definizione della parola “inclusione”.


………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Per l’insegnante:

L’Educazione Civica, come tutte le altre discipline, necessita di “allenamento”.
Un ottimo esercizio è rappresentato dal lavoro di gruppo e dal confronto di idee. Le attività proposte in questo post possono essere svolte individualmente, ma l’ideale sarebbe suddividere la classe in piccoli gruppi, in modo da ottenere molte più riflessioni su cui i bambini e le bambine potranno confrontarsi prima nel proprio gruppo, e quindi aprire un dibattito tutti insieme.

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

In questo post si parla del libro “Questo è un giorno speciale”, che racconta 20 giornate importanti da ricordare, tra le quali la Giornata Mondiale della Memoria.

20 novembre: Giornata Mondiale dell’Infanzia. Come lavorare in classe.

Anche a voi, ragazze e ragazzi, è stata dedicata una Giornata Mondiale, lo sapevate? Le nuove generazioni rappresentano infatti il futuro del mondo ed è quindi molto importante che i giovani vivano la loro infanzia e la loro adolescenza nel rispetto dei loro diritti.

Nel 1989 l’Assemblea generale dell’ONU ha approvato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia.
Questo accordo è formato da 54 articoli che riguardano tutte le possibili situazioni in cui a ciascun bambino o bambina, ragazzo o ragazza sotto i diciotto anni devono
essere garantiti dei diritti.
Questa Convenzione è diventata legge dello Stato italiano nel 1991: anche il nostro governo, perciò, deve assicurare i diritti scritti nella Convenzione.
Per ricordare questi diritti, il 20 novembre di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Che cos’è un diritto?

I diritti sono esigenze a cui non si può rinunciare. Il loro rispetto permette di crescere sani e sicuri, istruiti, ascoltati, accolti e dà la possibilità di diventare dei cittadini responsabili e liberi.
Ogni diritto stabilisce che cosa deve fare chi si occupa di te. Ma fai molta attenzione a non trasformare un tuo diritto in una pretesa: anche tu hai delle responsabilità nei confronti degli altri bambini e della società.
Insieme ai diritti esistono, infatti, anche i doveri, cioè le regole che ognuno di noi deve rispettare per poter vivere e crescere in armonia.

1. Ho capito il testo

Scrivi accanto a ogni data l’evento legato alla Giornata Mondiale dell’Infanzia.
1989 …………………………………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………
1991 ………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………
20 novembre di ogni anno ………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………….

I diritti fondamentali

Ecco un elenco di alcuni dei diritti più importanti. Leggendoli ti sembreranno naturali, ma non è sempre così in ogni parte del mondo.

  • Diritto di essere un bambino. Ogni bambino e bambina deve essere
    rispettato/a per quello che è. Deve vivere in base all’età che ha, non si deve pretendere che faccia cose “da grandi”. Ha diritto di sbagliare, di avere paura senza vergognarsi, di giocare, fantasticare, di essere libero/a di piangere, di ridere, di esprimere le proprie emozioni.
  • Diritto a un nome. Al momento della nascita a ogni bambino e a ogni bambina deve essere attribuito un nome e deve essere registrato insieme ai suoi genitori. Serve a essere riconosciuti come persona unica e irripetibile con le proprie caratteristiche e capacità personali.
  • Diritto ad avere una famiglia. Ogni bambino e bambina, per il pieno sviluppo della personalità, ha bisogno di amore e comprensione. Deve crescere sotto la responsabilità dei genitori e in un’atmosfera di affetto e sicurezza.
  • Diritto di ricevere una buona educazione. Ogni bambino e bambina ha il diritto di andare a scuola e di ricevere un’istruzione. L’istruzione e l’educazione sono indispensabili per garantire una vita migliore.
  • Diritto alla protezione. Ogni bambino e bambina deve essere protetto da ogni forma di sfruttamento. Non deve essere permesso di lavorare prima di un’età minima appropriata.

2. Spiega brevemente con le tue parole i seguenti diritti:

Diritto a una casa ………………………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………….

Diritto a una sana alimentazione ………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………..

Diritto alla salute ……………………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………..

Diritto al gioco ………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………

Educare con la fantasia

Forse ti sarà capitato di leggere qualche storia, qualche filastrocca o addirittura un libro di Gianni Rodari. Sai chi era e perché è famoso? Sicuramente i tuoi insegnanti saprebbero darti una risposta, perché era, come loro, un maestro di scuola.
È stato un maestro speciale che ha sempre messo al centro della sua attenzione i bambini e le bambine. Ha scritto per loro tanti racconti che li aiutano a imparare senza fatica e divertendosi.
L’idea di Rodari non era solo quella di avvicinare i bambini e le bambine alla lettura: voleva anche educarli, spingerli con la gentilezza, la fantasia e la semplicità a diventare dei bravi cittadini che avessero a cuore gli altri e tutto il mondo.

3. Leggi questo pensiero di Gianni Rodari:


“Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la Terra”.

Che cosa ne pensi?
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………

A quali diritti collegheresti questa frase?
…………………………………………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………

I diritti dei bambini nel mondo

Sul nostro pianeta sono ancora molti i bambini e le bambine che vivono in condizioni non accettabili. Pensa ai Paesi più poveri del mondo o a quelli in guerra: quali diritti che riguardano l’infanzia non sono rispettati?
In queste situazioni, spesso i bambini e le bambine vivono in condizioni disagiate, in case non adeguate, magari senza acqua potabile, a volte in zone dove non c’è un medico e nemmeno la farmacia.
I bambini e le bambine spesso sono costretti a lavorare e a rinunciare così alla scuola e al gioco. Inoltre, in alcuni Paesi la vita delle bambine è molto più dura
di quella dei loro fratelli maschi.

4. Riordina le parole delle frasi e scrivi a quale diritto si riferiscono.


5. Per ogni diritto scrivi un dovere.

———————————————————————————————————————————-

Per le/gli insegnanti

Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.

Scarica qui la scheda in formato PDF, pronta per la stampa.

I disegni del post sono tratti da Calendario per l’Educazione Civica, Cetem, allegato al sussidiario Mondo 2030, e da Questo è un giorno speciale, Mondadori.

13 novembre: Giornata della Gentilezza. Come lavorare in classe.

C’è bisogno di una giornata mondiale per ricordarsi di essere gentili? Forse no, ma può essere un’occasione utile per riflettere sui comportamenti tra le persone. Bisogna però essere gentili solo verso le persone? Proprio no, i comportamenti gentili devono essere messi in atto anche nei confronti degli animali e di tutta la natura.

Questa insolita ricorrenza è stata istituita nel 1998 dal World Kindness Movement (Movimento Mondiale della Gentilezza), un’organizzazione che si propone appunto di promuovere gentilezza e gesti di generosità.
La sua storia ha origine nel marzo 1963 dal discorso di addio fatto da Seiji Kaya, preside di un’università giapponese, agli studenti il giorno della laurea.

“Voglio che tutti voi siate coraggiosi nel praticare la ‘piccola gentilezza’, creando così un’ondata di gentilezza che un giorno investirà tutta la società giapponese”.

Che cosa significano queste parole? Significano che se ognuno di noi mettesse in atto ogni giorno anche un solo piccolo gesto gentile il mondo sarebbe decisamente migliore.

Il Decalogo della gentilezza

Ecco un decalogo (dieci regole) scritto dal Movimento della Gentilezza.

  • Vivi bene insieme agli altri.
  • Sii aperto/a verso tutti: saluta, ringrazia e sorridi.
  • Lascia scivolare le sgarberie e abbandona l’aggressività.
  • Rispetta e valorizza le diversità, grande fonte di ricchezza.
  • Non essere geloso/a di ciò che sai: comunica, trasmetti e condividi.
  • Il pianeta è uno solo: non inquinare e non sporcare.
  • Riduci gli sprechi: ricicla, riutilizza e ripara.
  • Segui le stagionalità e scegli i prodotti locali.
  • Proteggi gli animali: non sfruttarli, non maltrattarli, non abbandonarli.
  • Alleva gli animali in modo etico, non infliggere loro sofferenze inutili.

Ho capito il testo

Rileggendo le parole del preside dell’università giapponese, saresti d’accordo nell’affermare che una gentilezza può provocare un effetto a catena?

  • No

Prova a spiegare con le tue parole perché.

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Il decalogo della gentilezza ti sembra completo?

Che cosa aggiungeresti?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

La gentilezza in rete

Hanno taggato Biancaneve

“La stanza era rischiarata dalla luce tremolante di dodici candele, che spuntavano dritte e delicate da un enorme candelabro di cristallo, appoggiato su un piccolo tavolo di legno. Con le gambe incrociate, adagiata su un grande cuscino verde che occupava tutta la sedia, Biancaneve stava chattando con la sua amica Cindy. Ogni volta che schiacciava il tasto invio, il candelabro tremava un poco.

Snowy97: Cioè, hai capito che sbattimento? Non ne posso più di quella strega!

Cindy: Eddai, Bianca è pur sempre tua madre!

Snowy97: No, non lo è! La mia vera madre è … è …non c’è più e mio padre, cavolo, proprio di questa strega doveva innamorarsi? (…)

Cindy: Ehi Bianca, ho un’idea grandiosa! Perché settimana prossima non vieni a stare un po’ da me? Dai, i miei stanno per organizzare una festa per il compleanno di mia madre, sarà divertente!

Snowy97: Ma ci saranno un sacco di vecchi!

Cindy: Sì, ma i vecchi portano i loro figli e sono sicura che fra loro ci sarà qualcuno di simpatico!

Snowy97: Non è una cattiva idea. Tanto il mio tutore ha finito di rompermi le scatole con il francese, l’insegnante di musica è malato e quell’assurda donna che sta tentando di insegnarmi a ricamare è partita e chissà quando tornerà. Spero se la mangi un drago. Insomma direi no prob.”

tratto da Monica Marelli, Hanno taggato Biancaneve, Giunti Editore

Questa chat tra Biancaneve e Cindy ci ha fatto capire che è facile parlare male degli altri quando non partecipano alla conversazione.
È quindi importante che esistano regole della gentilezza anche quando si chiacchiera sul Web e suoi social: infatti esiste anche un regolamento della buona educazione online. E’ la netiquette, una parola nuova formata da net (cioè rete, in inglese) ed étiquette (cioè regole delle buone maniere, in francese).  Consiste in una serie di regole che le persone devono conoscere quando navigano e comunicano con altri in rete. Per esempio, lo sapevi che per la netiquette il maiuscolo può risultare offensivo, come se una persona si rivolgesse a te urlando?

Quando le persone scrivono “nascoste” da un computer o da uno smartphone devono fare attenzione perché può risultare più semplice rivolgerci agli altri con parole offensive che possono ferire e può sembrare più facile raccontare delle bugie. Sono comportamenti molto pericolosi perché possono causare negli altri e dare un’idea sbagliata di chi scrive.

Il Progetto Parole Ostili, è nato per far riflettere sull’uso delle parole, poiché esse hanno un enorme potere: possono arrivare al cuore e riempirlo di gioia, oppure riempirlo di tristezza.

Un documento molto importante è il Manifesto della comunicazione non ostile, le cui regole invitano ad assumere comportamenti educati e rispettosi anche in rete.

Le parole della gentilezza

Collega la parola “grazie” scritta nelle varie lingue alla bandiera corretta.

Trova nello schema le parole della gentilezza. Sono otto!

Adesso prova tu: che cosa significa per te essere gentile? Segui l’esempio.

__________________________________________________________________________________________

Per gli insegnanti

Qui un altro spunto per lavorare in classe sulla Giornata della Gentilezza.

Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.

Scarica qui la scheda in formato PDF, pronta per la stampa.

I disegni del post sono tratti da Calendario per l’Educazione Civica, Cetem, allegato al sussidiario Mondo 2030, e da Questo è un giorno speciale, Mondadori.

Questo è un giorno speciale

In questo post parliamo del libro “Questo è un giorno speciale”, scritto da Rossella Köhler, con la collaborazione di Rosanna Imbrogno e Gladis Capponi, e illustrato da Ilaria Zanellato, edito da Mondadori ragazzi.

Le Giornate Mondiali e le ricorrenze nazionali sono infatti un’ottima occasione per presentare gli argomenti di Educazione Civica, da quelli legati alla sostenibilità ambientale a quelli che affrontano i problemi delle relazioni interpersonali o presentano importanti eventi storici che hanno contribuito alla costruzione della nostra democrazia, ecc.

Le Giornate Mondiali

Oggi le Giornate Mondiali sono oltre 160 e il loro numero è in continuo aumento. Ogni anno ne vengono proposte di nuove da organizzazioni internazionali, singoli Paesi oppure associazioni di vario genere. Ma per diventare Giornate Mondiali da celebrare ufficialmente devono essere approvate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Le Giornate Mondiali si possono svolgere in tutti Paesi del mondo e quelle più famose coinvolgono milioni di persone ogni anno. L’interesse può cambiare con il passare del tempo: per esempio, le giornate legate alle trasformazioni climatiche e degli ambienti naturali in questi ultimi anni sono molto partecipate perché, purtroppo, i problemi che sollevano sono diventati delle vere emergenze.

Ognuna di esse mira a sensibilizzare i governi, le comunità e i singoli individui nel compiere scelte più etiche, solidali, sostenibili. Privati cittadini, associazioni, aziende, scuole: tutti sono incoraggiati a organizzare liberamente un evento in occasione di una Giornata Mondiale.  Le Giornate Mondiali sono infatti giornate di tutta la popolazione, in cui ognuno di noi può fare del suo meglio, utilizzando tutta la sua creatività, per diffondere il messaggio della giornata.

Ecco perché le Giornate  Mondiali possono fornire ottimi spunti per approfondire tematiche di Educazione Civica, che possono anche diramarsi in direzioni differenti, in una modalità interdisciplinare.

Le ricorrenze nazionali

Ci sono poi le Giornate Nazionali oppure quelle che coinvolgono solo un gruppo di Paesi, come le Giornate Europee che coinvolgono i Paesi appartenenti all’Unione Europea. Celebrano soprattutto eventi della nostra Storia o sono testimoni della lotta per un mondo migliore, fondamentali per la costruzione della nostra società. Queste giornate parlano di importanti argomenti del pilastro Costituzione all’interno dell’insegnamento dell’Educazione Civica.

2 giugno: la nascita della Repubblica Italiana

Questo è un giorno speciale

Ma come è strutturato il libro sulle Giornate? Per chi ha già avuto in mano Possiamo cambiare il mondo la cosa è semplice da capire, perché il nuovo libro ripropone la composizione varia e l’impostazione di linguaggio che hanno caratterizzato il libro sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

L’indice è in realtà un calendario con 20 Giornate scelte per la loro importanza. Molte di queste trattano temi ‘difficili’, ma non per questo devono essere ignorati da bambini e bambine: pensiamo infatti che ogni argomento possa essere spiegato in modo semplice e facilmente comprensibile, legandolo alla realtà quotidiana e alle esperienze di vita che anche i più giovani devono affrontare.

Ogni Giornata viene introdotta da quattro pagine nelle quali si spiega di che cosa tratta: qui si evidenziano le motivazioni che hanno portato a decidere la sua istituzione. Si parla diffusamente e in modo semplice dei problemi che stanno alla base, delle questioni da risolvere, dei periodi storici, di tutto quanto, insomma, riguarda l’argomento su cui pone attenzione la Giornata.

Le pagine introduttive alla Giornata Mondiale della Terra

All’interno di una pagina (“Che cosa puoi fare tu?”) sono proposti i comportamenti personali positivi da incoraggiare perché la Giornata non sia solo un evento istituzionale, ma un affare in cui tutti noi siamo coinvolti, bambini e bambine compresi.

Che cosa puoi fare tu per

Una doppia pagina molto illustrata (“Approfondiamo un po’”) presenta una delle sfaccettature che riguardano la Giornata. Si tratta di un approfondimento, ma anche di un approccio differente, una piacevole lettura di immagine che riporta alcuni dei temi fondamentali dell’argomento.

La doppia pagina per la Giornata del 25 aprile, che racconta il contenuto dello zaino di un partigiano.

Ogni Giornata prosegue con uno storytelling: sono storie di bambini e bambine in varie parti del mondo, che prendono spunto da un progetto concreto (di un’associazione, un’organizzazione internazionale, ecc.) in stretta relazione all’argomento trattato o da un’esperienza di vita. In molti casi sono stati i protagonisti stessi a raccontare le storie narrate nel libro.

Una storia per la Giornata contro l’Omofobia

Il progetto o l’esperienza sono poi descritti alla fine di ogni capitolo del libro.

Giornata Mondiale della Terra: Fridays for Future, un movimento attivo per la salvaguardia del pianeta.

Alla fine del libro un piccolo dizionario spiega i termini più complessi e difficili, mentre un elenco delle fonti indica i siti web e i libri che hanno costituito un’ispirazione.

Questo è il link al post del blog che presenta un calendario (selezionato per l’attività scolastica) delle Giornate speciali.