Il filo della storia

Per i nostri ragazzi e le nostre ragazze comprendere il significato di durata, di successione e di contemporaneità vuol dire avvicinarsi ai concetti temporali su cui si fonda lo studio della storia.
In classe si lavora su questi obiettivi già dalla prima e si approfondiscono in seconda. In entrambe le classi, però, le attività proposte si riferiscono necessariamente all’esperienza concreta.

A partire dalla terza, invece, il focus si sposta indietro nel tempo, e di molto.

Il Big Bang è un fenomeno che cattura l’interesse di tutti e di tutte. Ma di quanto dobbiamo andare indietro nel tempo? Milioni di anni…

In terza si inzia quindi a parlare di preistoria e della sua durata, poi del periodo successivo, ossia la storia. Ma quale di questi due spazi temporali è il più lungo?

E’ importante che non ci si confonda, misurando il tempo in base al numero delle pagine dedicate agli argomenti, o in base agli anni in cui si studiano questi due periodi: preistoria solo in classe terza, storia dalla quarta in avanti. Spesso, infatti, ragazzi e ragazze tendono a misurare la durata, la successione e la contemporaneità proprio in base alla presentazione degli argomenti sui testi di studio.

L’attività che proponiamo serve a dare una prima idea più corretta dei concetti temporali. Può essere organizzata all’inizio della classe terza, come presentazione e osservazione del problema, e ripresa verso la fine dell’anno, per fare il punto sugli eventi che si sono succeduti in questo lunghissimo arco temporale.

Prendete un rocchetto di spago lungo 100 metri, mettetelo sulla cattedra e sistemate vicino un filo di spago (o di lana) di un altro colore, lungo 50 centimetri. E’ molto importante che tra i due esita una notevole differenza in lunghezza.
Si prende il rocchetto di spago e, srotolandolo, ci si fa un’idea di quanto è durata la preistoria: si esce dalla classe, si attraversa il corridoio, a volte si può arrivare fino in giardino.

Srotolato tutto, lo si lascia per terra. Si ritorna quindi in classe e si pone attenzione allo spago più corto. Si invitano i ragazzi e le ragazze a osservare quanta differenza di lunghezza esiste tra i due.
Tutti noteranno, senza dubbi, che è notevole.
Per concludere si possono unire i due fili, dando così l’idea di quanto sia lunga la storia del nostro pianeta e dei suoi abitanti, inserendo il concetto di successione.

In classe quarta, quando si affronterà lo studio delle prime civiltà, la misura del tempo potrà cominciare a essere più precisa.


Qui è possibile leggere un’altra attività sui concetti di contemporaneità e successione.




21 settembre: la Giornata della Pace spiegata ai bambini e alle bambine

Una delle prime Giornate Mondiali che si incontrano nell’anno scolastico è la Giornata della Pace, che si celebra il 21 settembre.

Di questa e di altre giornate da celebrare all’interno del programma di Educazione Civica parla il libro “Questo è un giorno speciale”, ed. Mondadori.

La nostra proposta si rivolge ai ragazzi e alle ragazze di quarta e quinta ma, vista l’importanza del tema, riportiamo anche una versione semplificata per una classe terza.

Possiamo introdurre l’argomento con alcune riflessioni.
Ecco alcuni spunti che permettono ai docenti di focalizzare l’attenzione su varie problematiche legate alle situazioni di guerra. Diamo spazio ai ragazzi e alle ragazze, che possono inserirsi nel dialogo riportando le loro impressioni e le eventuali conoscenze su situazioni di conflitto passate e presenti.

Presentazione del tema (classe quarta e quinta)

Tutte le organizzazioni internazionali sono d’accordo nell’affermare che la pace è indispensabile per costruire non solo delle società giuste e serene, ma anche per raggiungere uno sviluppo economico e diminuire le disuguaglianze.

Nella Storia, l’umanità non ha probabilmente mai conosciuto un periodo di pace contemporaneamente in ogni parte del pianeta. Anche in questo momento nel mondo ci sono oltre settanta situazioni di forte tensione o anche di vera e propria guerra tra Paesi. Capita anche che il conflitto si svolga all’interno di uno stesso paese: in questo caso si parla di guerra civile.

L’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 affronta questo argomento e invita tutti i paesi del mondo a combattere ogni forma di violenza. Di questo Obiettivo e degli altri dell’Agenda 2030 parla il libro “Possiamo cambiare il mondo”, ed. Mondadori.

Possiamo leggerlo insieme in classe e dopo una breve attività di analisi, possiamo riflettere su:

Quali sono i danni più evidenti di una guerra?

Lasciamo spazio alle risposte dei ragazzi e delle ragazze, che possono essere sintetizzate in una mappa

Presentazione del tema (classe terza)

Per i ragazzi e le ragazze di classe terza, possiamo proporre il tema in modo più semplice.

Nella storia non c’è mai stato un periodo di pace contemporaneamente sul nostro pianeta.
Perchè la guerra è brutta?
Apriamo il dibattito e trascriviamo le osservazioni e le risposte dei bambini. Possiamo successivamente organizzarle in una mappa.
Le riflessioni e le attività che seguono possono andare bene per bambini e bambine di classe terza, quarta e quinta. Chiaramente le risposte saranno più o meno profonde a seconda dell’età.

Come si “combattono le guerre?” I movimenti pacifisti: una risposta sempre più condivisa

In molte parti del mondo sono nati movimenti pacifisti che rifiutano la guerra come risoluzione dei problemi tra gli Stati o dei contrasti tra diverse posizioni politiche e di pensiero.

La città di Assisi, in Umbria, la città di san Francesco, è riconosciuta come capitale mondiale della pace; ogni due anni, da più di 40 anni, lungo il tratto di 24 km che separa Assisi da Perugia si svolge una Marcia per la Pace che vuole testimoniare l’opposizione a tutte le guerre.

Un famoso pacifista

Nel secolo scorso la personalità che ha rappresentato un simbolo di pace per tutto il mondo è stato il politico e filosofo indiano Gandhi.
Qui una breve presentazione in Power Point con informazioni e immagini su Gandhi.

Ma il mantenimento della pace, è solo una questione da adulti?
Qui la scheda di riflessione in formato PDF.

Rifletti
Ti capita di litigare con un tuo compagno o una tua compagna?

Come ti senti subito dopo?………………………………………………………………………

Come ti comporti?

  • Cerco di capire le sue ragioni e provo subito a fare pace.
  • So di avere ragione quindi non cedo.
  • Anche se ho torto aspetto che siano gli altri a voler fare la pace.
  • Se litigo con qualcuno non do più nessuna possibilità di essere ancora amici.
  • altro ……………………………..….

È importante secondo te, “allenarsi” ai comportamenti pacifici fin da piccoli?

perché? …………………………..

Al termine del percorso di riflessione e dibattito, possiamo proporre attività di diverso tipo da eseguire da soli o meglio ancora in gruppo.
Ecco alcuni esempi.

a. Cerchiamo insieme le parole che si riferiscono alla pace e costruiamo il VOCABOLARIO DELLA PACE. ( Le parole possono essere scritte su cartellini e incollate su un grande cartellone).

b. La parola pace nel mondo.
Collega la parola pace alla sua lingua.
Qui la scheda in formato PDF.

c. Hai mai visto questa bandiera?
Sai di cosa è simbolo?

Osserva i suoi colori e riproducila.
Qui la scheda in formato PDF.

Qui una proposta di calendario per le Giornate mondiali

Dal villaggio alla città

 

Ecco una scheda di Storia per mettere a fuoco gli elementi fondamentali che hanno determinato il passaggio dal villaggio alla città.

È una scheda di comprensione del testo, utile per focalizzare l’argomento e, allo stesso tempo, individuare la relazione causa-effetto. Può essere proposta sia come attività di introduzione all’argomento, sia per il ripasso finale.


Dal villaggio alla città

Leggi il testo e accanto a ogni paragrafo scrivi a quale argomento si riferisce. Scegli tra le seguenti parole:
organizzazione sociale – luogo – conoscenze – tempo.

Intorno al 4000 a.C. i villaggi iniziarono a trasformarsi in città.   …………………………………..

Questo avvenne vicino ai grandi fiumi, poiché le acque rendevano fertili i campi, facilitavano gli spostamenti e il trasporto delle merci.  …………………………………..

Le città erano molto diverse dagli antichi villaggi, sia per le dimensioni maggiori, sia per le numerose attività che vi si svolgevano. Nelle botteghe gli artigiani, che conoscevano l’arte della lavorazione dei metalli costruivano armi e strumenti agricoli, ma anche oggetti di uso quotidiano, come vasi, cesti, tappeti, tessuti.  …………………………………..

Dalla campagna i contadini portavano i loro prodotti da vendere, in cambio di utensili e stoffe. I soldati controllavano dalle alte mura della città chi entrava e chi usciva. Il re era a capo di tutta la città.
Nella parte più sicura della città era costruito il tempio, cioè il luogo di adorazione delle divinità. …………………………………..

Qui è possibile scaricare la scheda da stampare.
Qui è possibile scaricare la versione modificabile della scheda per poter adattare i contenuti al lavoro svolto  e agli argomenti presentati dal libro di testo utilizzato in classe.