C’è bisogno di una giornata mondiale per ricordarsi di essere gentili? Forse no, ma può essere un’occasione utile per riflettere sui comportamenti tra le persone. Bisogna però essere gentili solo verso le persone? Proprio no, i comportamenti gentili devono essere messi in atto anche nei confronti degli animali e di tutta la natura.
Questa insolita ricorrenza è stata istituita nel 1998 dal World Kindness Movement (Movimento Mondiale della Gentilezza), un’organizzazione che si propone appunto di promuovere gentilezza e gesti di generosità.
La sua storia ha origine nel marzo 1963 dal discorso di addio fatto da Seiji Kaya, preside di un’università giapponese, agli studenti il giorno della laurea.

“Voglio che tutti voi siate coraggiosi nel praticare la ‘piccola gentilezza’, creando così un’ondata di gentilezza che un giorno investirà tutta la società giapponese”.
Che cosa significano queste parole? Significano che se ognuno di noi mettesse in atto ogni giorno anche un solo piccolo gesto gentile il mondo sarebbe decisamente migliore.
Il Decalogo della gentilezza
Ecco un decalogo (dieci regole) scritto dal Movimento della Gentilezza.
- Vivi bene insieme agli altri.
- Sii aperto/a verso tutti: saluta, ringrazia e sorridi.
- Lascia scivolare le sgarberie e abbandona l’aggressività.
- Rispetta e valorizza le diversità, grande fonte di ricchezza.
- Non essere geloso/a di ciò che sai: comunica, trasmetti e condividi.
- Il pianeta è uno solo: non inquinare e non sporcare.
- Riduci gli sprechi: ricicla, riutilizza e ripara.
- Segui le stagionalità e scegli i prodotti locali.
- Proteggi gli animali: non sfruttarli, non maltrattarli, non abbandonarli.
- Alleva gli animali in modo etico, non infliggere loro sofferenze inutili.
Ho capito il testo
Rileggendo le parole del preside dell’università giapponese, saresti d’accordo nell’affermare che una gentilezza può provocare un effetto a catena?
- Sì
- No
Prova a spiegare con le tue parole perché.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Il decalogo della gentilezza ti sembra completo?
Che cosa aggiungeresti?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
La gentilezza in rete
Hanno taggato Biancaneve
“La stanza era rischiarata dalla luce tremolante di dodici candele, che spuntavano dritte e delicate da un enorme candelabro di cristallo, appoggiato su un piccolo tavolo di legno. Con le gambe incrociate, adagiata su un grande cuscino verde che occupava tutta la sedia, Biancaneve stava chattando con la sua amica Cindy. Ogni volta che schiacciava il tasto invio, il candelabro tremava un poco.
Snowy97: Cioè, hai capito che sbattimento? Non ne posso più di quella strega!
Cindy: Eddai, Bianca è pur sempre tua madre!
Snowy97: No, non lo è! La mia vera madre è … è …non c’è più e mio padre, cavolo, proprio di questa strega doveva innamorarsi? (…)
Cindy: Ehi Bianca, ho un’idea grandiosa! Perché settimana prossima non vieni a stare un po’ da me? Dai, i miei stanno per organizzare una festa per il compleanno di mia madre, sarà divertente!
Snowy97: Ma ci saranno un sacco di vecchi!
Cindy: Sì, ma i vecchi portano i loro figli e sono sicura che fra loro ci sarà qualcuno di simpatico!
Snowy97: Non è una cattiva idea. Tanto il mio tutore ha finito di rompermi le scatole con il francese, l’insegnante di musica è malato e quell’assurda donna che sta tentando di insegnarmi a ricamare è partita e chissà quando tornerà. Spero se la mangi un drago. Insomma direi no prob.”
tratto da Monica Marelli, Hanno taggato Biancaneve, Giunti Editore
Questa chat tra Biancaneve e Cindy ci ha fatto capire che è facile parlare male degli altri quando non partecipano alla conversazione.
È quindi importante che esistano regole della gentilezza anche quando si chiacchiera sul Web e suoi social: infatti esiste anche un regolamento della buona educazione online. E’ la netiquette, una parola nuova formata da net (cioè rete, in inglese) ed étiquette (cioè regole delle buone maniere, in francese). Consiste in una serie di regole che le persone devono conoscere quando navigano e comunicano con altri in rete. Per esempio, lo sapevi che per la netiquette il maiuscolo può risultare offensivo, come se una persona si rivolgesse a te urlando?
Quando le persone scrivono “nascoste” da un computer o da uno smartphone devono fare attenzione perché può risultare più semplice rivolgerci agli altri con parole offensive che possono ferire e può sembrare più facile raccontare delle bugie. Sono comportamenti molto pericolosi perché possono causare negli altri e dare un’idea sbagliata di chi scrive.
Il Progetto Parole Ostili, è nato per far riflettere sull’uso delle parole, poiché esse hanno un enorme potere: possono arrivare al cuore e riempirlo di gioia, oppure riempirlo di tristezza.
Un documento molto importante è il Manifesto della comunicazione non ostile, le cui regole invitano ad assumere comportamenti educati e rispettosi anche in rete.
Le parole della gentilezza
Collega la parola “grazie” scritta nelle varie lingue alla bandiera corretta.

Trova nello schema le parole della gentilezza. Sono otto!

Adesso prova tu: che cosa significa per te essere gentile? Segui l’esempio.

__________________________________________________________________________________________
Per gli insegnanti
Qui un altro spunto per lavorare in classe sulla Giornata della Gentilezza.
Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.
Scarica qui la scheda in formato PDF, pronta per la stampa.
I disegni del post sono tratti da Calendario per l’Educazione Civica, Cetem, allegato al sussidiario Mondo 2030, e da Questo è un giorno speciale, Mondadori.