27 gennaio: Giorno della Memoria. Come lavorare in classe.

Il ricordo ci porta alla mente qualcosa che è stato. Ma quando parliamo di memoria vogliamo far tornare alla mente un evento che rappresenta un messaggio: la memoria è la base su cui si costruisce il futuro.

Leggi il post sul Giorno della Memoria, poi insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne rifletti sull’importanza dell’argomento attraverso varie attività.

  1. Parole e significati importanti

Secondo te, perché questa giornata è stata chiamata “Giorno della Memoria?” Scegli le risposte giuste (può essere più di una):

  • Per imparare parole nuove
  • Per non ripetere gli stessi errori fatti in passato
  • Per non dimenticare dei fatti storici che sono successi
  • Per esercitare la memoria
  • Per ricordare qualche cosa di bello

    2. Le parole della libertà

a. Spiega con le tue parole il significato delle seguenti espressioni:

Libertà di parola……………………………………..

Libertà di stampa ……………………………………

Libertà di pensiero …………………………………

b. Collega ogni parola al suo contrario.

3. Sciogli il filo del rispetto

Risolvi gli anagrammi delle parole della tolleranza e del rispetto degli altri.
Se vuoi divertirti prepara un filo di spago con tanti nodi quanti sono gli anagrammi.
Ogni volta che ne risolvi uno sciogli il nodo e al suo posto attacca un cartellino con la parola trovata. Ripeti l’operazione per ogni nodo e alla fine avrai sciolto e composto il “filo del rispetto”.

4. Ricordare per vivere insieme

Colora di rosso solo gli spazi in cui trovi le parole del vivere insieme senza pregiudizi e prevaricazioni,

Che cosa hai ottenuto?………………………..

5. Che cosa possiamo fare noi?

E’ sempre molto importante riflettere sui nostri comportamenti quotidiani.
Ad esempio: che cosa fai se un tuo compagno o una tua compagna viene allontanato/a dal gruppo?
E se qualcuno si comporta da prepotente con qualcun altro?

Insieme alla tua classe scrivi le risposte su un foglietto in forma anonima. Raccoglietele in un contenitore con quelle dei tuoi compagni e delle tue compagne, poi tutti insieme leggetele e confrontatevi tra di voi. Infine, prova a scrivere la tua definizione della parola “inclusione”.


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Per l’insegnante:

L’Educazione Civica, come tutte le altre discipline, necessita di “allenamento”.
Un ottimo esercizio è rappresentato dal lavoro di gruppo e dal confronto di idee. Le attività proposte in questo post possono essere svolte individualmente, ma l’ideale sarebbe suddividere la classe in piccoli gruppi, in modo da ottenere molte più riflessioni su cui i bambini e le bambine potranno confrontarsi prima nel proprio gruppo, e quindi aprire un dibattito tutti insieme.

  • Scarica qui la scheda in formato Word, per modificare in base alle esigenze della classe.
  • Scarica qui la scheda in formato .PDF pronta per la stampa.

Queste operative sono tratte da “Un calendario per l’Educazione civica“, volumi allegati al sussidiario delle discipline Mondo 2030, della Cetem.

In questo post si parla del libro “Questo è un giorno speciale”, che racconta 20 giornate importanti da ricordare, tra le quali la Giornata Mondiale della Memoria.

27 gennaio: il Giorno della Memoria spiegato ai bambini e alle bambine

Nel calendario dell’anno ci sono delle giornate speciali, decise dal nostro Stato o dalle organizzazioni internazionali. Sono giornate che ci invitano a festeggiare un avvenimento del nostro passato oppure qualche importante tappa della storia dell’umanità. Ci sono giornate che ci ricordano l’importanza di proteggere gli ambienti del pianeta, con gli animali e le piante che li popolano. Altre vogliono far conoscere delle conquiste della scienza o dei problemi che tutti noi dobbiamo ancora risolvere. Oppure ci fanno riflettere sull’importanza dei nostri affetti e delle relazioni con le altre persone.

Ci sono però anche giornate che ci invitano a ricordare degli eventi che invece piacerebbe a tutti dimenticare o, meglio, si vorrebbe che, nella Storia, non fossero mai successi. E’ questo il caso del Giorno della Memoria, che da alcuni anni viene celebrato in tutto il mondo il 27 gennaio.

Questa data è stata scelta perché proprio il 27 gennaio del 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia. Da quel giorno tutto il mondo seppe davvero quali terribili azioni aveva fatto in molti Paesi d’Europa il governo nazista, guidato da Adolf Hitler.

La Shoah

Oggi, questa ricorrenza aiuta tutti a ricordare i molti milioni di persone che vennero rinchiuse e uccise nei campi di concentramento nazisti.  

Sei milioni di queste vittime innocenti erano ebrei: il loro sterminio viene chiamato Shoah (cioè ‘distruzione’ in ebraico). Gli ebrei vivevano come normali cittadini in tutti i Paesi che furono conquistati dall’esercito nazista: oltre che in Germania, in Austria, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Italia e altri Stati europei. Via via, nel corso della seconda guerra mondiale (1939-1945) vennero catturati (uomini, donne e anche bambini), derubati della loro casa e di ogni loro avere e portati nei campi di concentramento. Moltissimi morirono per le terribili condizioni di vita nei campi, ma la maggior parte venne uccisa; alcuni riuscirono a sopravvivere e tornarono a casa dopo la fine della guerra.

Le leggi razziali

In Italia moltissimi ebrei vennero catturati a Roma, in una sola giornata dell’ottobre del 1943. Ma la persecuzione degli ebrei nel nostro Paese cominciò già nel 1938, quando il governo fascista emanò le leggi razziali. Secondo queste leggi gli ebrei vennero discriminati e separati dal resto della popolazione: per esempio, i bambini ebrei non poterono più frequentare la scuola pubblica e molti adulti furono costretti a lasciare il loro lavoro.

Le altre vittime

Oltre agli ebrei, vennero rinchiusi nei campi di concentramento molti gruppi sociali che venivano considerati inferiori: i rom (il loro sterminio è definito Porrajmos, cioè ‘devastazione’), gli omosessuali, gli oppositori politici (che non accettavano e combattevano il nazismo), le persone con disabilità, i Testimoni di Geova, molte popolazioni dell’Europa dell’est.

Perché è importante ricordare?

Vi verrà da pensare: ma se cose tanto brutte sono successe in un passato ormai lontano, se tanto tempo fa alcune persone hanno fatto cattiverie così terribili ad altre persone, perché dobbiamo continuare a ricordare?

La risposta è: ricordare è importante perché aiuta a non ripetere gli errori del passato.

Voi dite giustamente: ma noi non siamo così cattivi… Questo è certamente vero, ma il Giorno della Memoria ci ricorda anche un’altra cosa. Ci ricorda che la responsabilità di quanto è avvenuto durante il nazismo non è soltanto di chi ha ucciso o fatto azioni violente contro altre persone.

E’ da considerare responsabile dell’Olocausto anche

  • chi ha visto delle ingiustizie, ma ha preferito guardare da un’altra parte.
  • chi ha fatto la spia, magari indicando dove abitava una famiglia ebrea.
  • chi è stato contento di guadagnare dalle disgrazie degli altri.

Quindi, in certe situazioni, anche persone che si considerano ‘normalmente buone’ possono agire in modo sbagliato, o razzista, o non solidale o anche soltanto molto egoista.

Il Giorno della Memoria ci invita a riflettere su tutto questo.

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Per l’insegnante:

Per affrontare questo delicato argomento molti siti suggeriscono bibliografie e filmografie, che sono quindi facili da trovare. E’ però importante che ogni insegnante, che conosce bene la propria classe, valuti attentamente quali materiali possono essere adeguatamente presentati. Parlando sia di libri sia di film, a volte può essere consigliabile proporne solo alcuni brani, meno ‘forti’ di altri. In ogni caso i bambini e le bambine non devono essere lasciati da soli nella lettura o nella visione, che consigliamo vengano proposte esclusivamente in classe.

Per fare qualche esempio, in questo sito alcuni suggerimenti di libri per bambini sull’argomento. Anche qui la recensione del libro di Liliana Segre diretto ai ragazzi (forse un po’ più grandi).

Il Giorno della Memoria e la storia di Liliana Segre sono raccontati nel libro “Questo è un giorno speciale”. Tratto da questo libro un approfondimento sulle leggi razziali emanate in Italia nel 1938.

In questo post sono proposte varie attività per lavorare in classe.

L’immagine di copertina è tratta dal film di Steven Spielberg ‘Schindler’s List’.