Primo Maggio. Come lavorare in classe.

Leggi il post sulla Festa dei Lavoratori. Poi, insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne, approfondisci la tua conoscenza sull’argomento attraverso varie attività.

  1. Debate
    Secondo voi, è giusta la proposta delle otto ore, oppure cambiereste qualcosa?  Provate ad aprire un dibattito sull’argomento.
    Dividetevi in due gruppi: il primo pensa che  potrebbe essere giusto lavorare di meno e avere più tempo libero, anche guadagnando un po’ di meno. Il secondo, invece, crede sia giusto  lavorare di più per avere degli stipendi più alti e potersi permettere più esperienze.
    Avete individuato quale gruppo ha ragione?

2. Lavorare in sicurezza
Come avrete capito leggendo il post, in passato non si faceva molta attenzione alla sicurezza del lavoratore.
Trovate una relazione tra le condizioni dei lavoratori del passato con le possibili conseguenze sulla loro salute.

Oggi la situazione è diversa, soprattutto nei Paesi più avanzati: in ogni ambiente di lavoro devono essere rispettate delle precise norme di sicurezza.
a. Osservate con attenzione i dispositivi di sicurezza sul lavoro: sapete spiegare a che cosa serve ognuno di loro?

b. Purtroppo però, ancora oggi, sono molti i casi in cui le norme non vengono seguite. Trovate in rete degli esempi di incidenti sul lavoro avvenuti nell’ultimo periodo e parlatene in classe.

3. I mestieri del passato

Osserva questa illustrazione e indica quali mestieri conoscevi già, quali hai potuto osservare di persona e di quali invece hai scoperto solo adesso l’esistenza.

4. Lavorare in rete
Quando sarete grandi, è possibile che per svolgere il vostro lavoro  non abbiate bisogno di muoverti da casa perché ci sono nuovi modi di lavorare. Avete sentito parlare di smart working, telelavoro, lavoro da remoto?
Sicuramente sì, perché è probabile che qualcuno che conoscete (per esempio in famiglia) abbia lavorato in questo modo a causa della pandemia da Covid 19. In queste forme di lavoro, infatti, si può lavorare a distanza grazie a computer o tablet e ai loro accessori, come stampante, mouse o webcam.
Anche se utilizzano strumenti simili, però, tra i tre modi di lavorare ci sono delle differenze. Osservate la tabella:

5. Tanti mestieri
Conoscete chi fa questi mestieri? Mettetevi alla prova risolvendo il cruciverba.

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Per le/gli insegnanti:

Scarica qui la scheda in formato Word, con i testi da modificare in base alle esigenze della classe.

Scarica qui la scheda in formato PDF, pronta per la stampa.

I disegni del post sono tratti da Calendario per l’Educazione Civica, Cetem, allegato al sussidiario Mondo 2030, e da Questo è un giorno speciale, Mondadori, che parla anche della giornata del 1° Maggio.

Il Primo Maggio spiegato ai bambini e alle bambine

La giornata del Primo Maggio è festeggiata in moltissimi Paesi del pianeta come la Festa del Lavoro. E’ nata infatti come momento di lotta dei lavoratori di tutto il mondo per affermare i propri diritti e per migliorare la propria situazione economica e sociale.

Nel XIX secolo le condizioni di vita della maggior parte dei lavoratori erano infatti molto difficili.

  • Si lavorava dall’alba al tramonto, per sfruttare tutte le ore di luce.
  • Non c’erano ferie, né periodi di sosta, se non le domeniche e le feste religiose.
  • Non c’erano protezioni per i lavori pericolosi.
  • Nessuno aveva diritto a un salario in caso di malattia, ma quasi sempre, se malati,  si veniva licenziati.
  • Non esisteva la pensione e si continuava a lavorare anche da anziani, finché si poteva.
  • Lavoravano anche i bambini.

Nel 1855, in Australia, si cominciò a proclamare:

Otto ore per lavorare, otto ore per vivere, otto ore per dormire.

Questa parola d’ordine girò tra tutti  lavoratori australiani, ma arrivò presto anche negli altri continenti. Voleva dire che, nella giornata di 24 ore, ogni persona aveva sì il dovere di lavorare, ma anche il diritto al riposo e al tempo per stare con la sua famiglia, per leggere, per studiare e anche per divertirsi.

Nel 1866, a Ginevra (Svizzera), nel congresso dell’Associazione internazionale dei lavoratori, chiamato Prima Internazionale, nacque una proposta:  tutti i governi avrebbero dovuto stabilire le otto ore come massimo per la giornata lavorativa.

Il primo che accolse questa proposta fu l’Illinois, uno dei 50 Stati degli  Stati Uniti d’America. La sua capitale, Chicago, era allora una delle più importanti città industriali del mondo. Lo Stato dell’Illinois creò così una legge su questo argomento. Il Primo Maggio del 1867 migliaia e migliaia di lavoratori scesero in strada a Chicago per imporre ai padroni delle fabbriche di applicare questa legge. Ma ci furono degli scontri, e nei giorni successivi alcune persone furono uccise.

Così, un po’ di anni dopo, nel 1889 a Parigi (Francia), quando i lavoratori si riunirono nella Seconda Internazionale decisero che proprio il Primo Maggio di ogni anno, in tutto il mondo, nessuno avrebbe lavorato. Ogni operaio, contadino e impiegato, donna o uomo, vecchio o giovane, tutti insomma, avrebbero invece manifestato per i propri diritti e la propria autonomia e indipendenza.

Da allora, il Primo Maggio è stato sempre considerata la Festa del Lavoro in tutti i Paesi, senza confini geografici e senza differenze tra vari tipi di occupazione. Si manifesta ancora per i propri diritti, insieme ai sindacati, ma si passa anche una bella giornata di primavera con la famiglia e con gli amici.

Rifletti

1. Secondo te perchè è importante la Festa del lavoro? Scegli la risposta corretta.

  • Perchè è un giorno di vacanza
  • Perchè ricorda che è importante che tutti abbiano un lavoro alle giuste condizioni

2. Tra qualche anno anche tu entrerai nel mondo del lavoro. Qual è il lavoro dei tuoi sogni? ……………………………………………………………………………………………..

3. Secondo te, potrà anche essere un lavoro che oggi non esiste? ………………. Perchè? …………………………………………………………………………………………………………

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L’immagine di copertina è il Quarto Stato, un famoso quadro del pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo, dipinto nel 1901. E’ un’opera di grandissime dimensioni  (misura quasi tre mesi in altezza per quasi sei in larghezza) ed è conservato al Museo del Novecento, a Milano.  Quarto stato è una definizione storica che rappresenta l’insieme dei lavoratori.

In questo post una scheda per il lavoro in classe sul Primo Maggio.

In questo post potete leggere un post sul 2 giugno, Festa della Repubblica.

Questo post invece vi parla dell’Obiettivo 8 dell’Agenda 2030: garantire un lavoro dignitoso e sostenibile.

Obiettivo 10: ridurre le disuguaglianze – L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

In tutti i Paesi del mondo ci sono persone ricche e persone povere. Ma negli Stati meglio governati le differenze tra i modi di vivere di queste due gruppi di persone non sono molto grandi, grazie al sistema delle tasse e alla presenza di servizi sociali e sanitari disponibili per tutti.

Invece, in alcuni Paesi le differenze sono davvero enormi. Pochi ricchi possiedono immense fortune e moltissime famiglie povere fanno fatica a sopravvivere e non sono garantite nemmeno dai servizi di base.

Si è calcolato che l’1% della popolazione mondiale possiede circa la metà della ricchezza totale del pianeta, mentre 3 miliardi e ottocentomila persone (quasi metà della popolazione attuale) ne possiedono solo lo 0,4%.

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Photo by James Frid on Pexels.com

Quali sono le differenze geografiche?

A volte ci sono grandi disuguaglianze anche tra le diverse zone di uno stesso Paese, dove ci sono regioni più ricche e con una buona rete di servizi sociali, e regioni più povere, quasi abbandonate dal governo centrale.

Differenze ci sono spesso anche tra città e campagna. In alcuni Paesi infatti, le zone rurali, cioè di campagna, hanno difficoltà a comunicare con la città più vicina, perché mancano le strade oppure sono impraticabili per alcuni periodi dell’anno. Quindi sono più rari i commerci, scuole e ospedali sono difficili da raggiungere e anche gli aiuti arrivano con difficoltà.

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Purtroppo, i dati raccolti dalle organizzazioni internazionali mostrano che queste disuguaglianze, invece di diminuire, in molte parti del mondo stanno aumentando.

Uno dei simboli materiali più efficaci sono i muri che vengono costruiti per difendere le aree più ricche dall’immigrazione. Ci sono anche muri che dividono zone di una stessa città. Se un bambino nasce dalla parte ricca del muro avrà la possibilità di crescere con una buona alimentazione, ogni cura medica, giocattoli, libri e tecnologia, seguirà buone scuole, farà vacanze al mare o in montagna. Se invece nascerà dalla parte povera del muro giocherà in strade non asfaltate, seguirà i pochi anni di scuola che gli serviranno per imparare a leggere e scrivere, non potrà avere cure e cibo di qualità, né altre comodità. Pur abitando nello stesso Paese, nella stessa città, in quartieri confinanti, questi due bambini avranno vite molto differenti, come se vivessero in parti del mondo lontanissime tra loro.

Perché è importante diminuire le disuguaglianze?

 Ridurre le disuguaglianze non è importante solo per creare società più giuste. Molti studi dimostrano che è una necessità: troppo grandi differenze sociali tra i cittadini sono un ostacolo per l’economia. Per esempio, i Paesi del nord Europa hanno governi che combattono le disuguaglianze e anche per questo sono diventati tra i Paesi più ricchi del mondo.

Per creare sviluppo, infatti, è necessario che la produzione riguardi ogni tipo di bene, e non solo quelli di lusso che si possono permettere in pochi. Inoltre, in una società ingiusta chi nasce povero non avrà la possibilità di migliorare la sua vita e probabilmente resterà povero per sempre.

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Quali sono i traguardi dell’Obiettivo 10?

  • ottenere che in ogni Paese il reddito dei più poveri cresca più velocemente di quello medio.
  • fare in modo che tutti partecipino alla vita del Paese, senza distinzione di reddito, età, sesso, religione, origine geografica.
  • abolire tutte le leggi che mantengono differenze tra i cittadini.
  • assicurare che tutti abbiano le stesse possibilità di studio e di lavoro.
  • creare norme fiscali che facciano pagare le tasse soprattutto ai più ricchi.

Se vuoi saperne di più sull’Agenda 2030 vai a questo post. Se vuoi saperne di più sugli altri Obiettivi leggi questi post:

In questo post si parla invece di Possiamo cambiare il mondo, Mondadori, un libro che racconta ai bambini e alle bambine i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Da questo libro una storia che parla di disuguaglianze.

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Obiettivo 8: sviluppo economico e lavoro per tutti – L’Agenda 2030 spiegata ai bambini

 

Uno dei problemi che non permette alle persone di uscire dalla povertà è la disoccupazione, cioè la mancanza di un lavoro. Disoccupati, cioè persone che sono in condizioni di lavorare e vorrebbero farlo, ma non trovano un impiego, ci sono in tutti i Paesi, anche in quelli più ricchi. Nel mondo i disoccupati sono più di  200 milioni e molti sono i giovani.

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In molti posti del pianeta non basta però avere un lavoro per liberare la propria famiglia dalla povertà. Infatti molti lavoratori sono pagati troppo poco e, come si dice, sono sfruttati. Oppure lavorano solo una volta ogni tanto (si dice che hanno un lavoro precario) e questo non garantisce una paga sufficiente per poter sopravvivere.

Se poi chi mantiene la famiglia è una donna, di solito ha ancora più difficoltà, perché sia nei Paesi ricchi, sia nei Paesi poveri le donne hanno retribuzioni, cioè paghe e stipendi, più basse, anche quando svolgono lo stesso lavoro di un uomo. In tutto il mondo, solo l’Islanda ha fatto da poco tempo una legge che vieta di pagare diversamente il lavoro di un uomo e di una donna. Sulla parità tra uomini e donne leggi anche il post sull’Obiettivo 5.

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In alcuni Paesi, poi, è ammesso anche il lavoro dei bambini, che in questo modo non hanno un’infanzia serena, non possono andare a scuola e hanno spesso danni alla salute e problemi nella crescita. Inoltre, per il loro lavoro i bambini vengono pagati pochissimo.

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 L’Obiettivo 8  si propone proprio di aumentare i posti di lavoro e si è valutato che ne servirebbero più di 450 milioni entro il 2030: in questo modo troverebbero occupazione sia i disoccupati di oggi, sia i moltissimi ragazzi e ragazze che oggi vanno a scuola, ma che raggiungeranno nei prossimi anni l’età per lavorare. Si dice che entreranno nel mercato del lavoro.

Un lavoro dignitoso e sostenibile

Come abbiamo visto, non basta però avere un lavoro. Bisogna che rispetti alcune importanti condizioni.

  • Deve essere un lavoro dignitoso, cioè che rispetti le persone e la loro libertà.
  • Deve essere un lavoro pagato giustamente, in relazione del costo della vita del Paese dove si svolge.

colloquio di lavoro

  • Non deve danneggiare l’ambiente, né la salute dei lavoratori; deve cioè rispettare una produzione e un consumo sostenibili.
  • Deve lasciare spazio alla creatività, l’innovazione e la piccola imprenditoria, cioè deve essere incoraggiato e aiutato chi ha l’intenzione di crearsi un lavoro per conto proprio.
  • Si devono creare posti di lavoro per tutti, con particolare attenzione a donne, giovani e disabili, e tutti devono essere pagati in modo uguale per un lavoro di uguale valore.
  • Si deve favorire il turismo sostenibile, che crea lavoro e promuove la cultura e i prodotti locali.

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Se vuoi saperne di più sull’Agenda 2030 vai a questo post. Se vuoi saperne di più sugli altri Obiettivi leggi questi post:

Per l’insegnante:

Qui potete trovare una scheda sul Primo Maggio, e in quest’altro link un rimando a come poter lavorare in classe sul tema del lavoro.

A questo link un compito di realtà che ha come tematica centrale il lavoro minorile.

In questo post si parla invece di Possiamo cambiare il mondo, Mondadori, un libro che racconta ai bambini e alle bambine, in modo semplice e coinvolgente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

 

libro Possiamo cambiare il mondo

E a questo link una scheda sul libro Questo è un giorno speciale, dove è raccontato anche il Primo Maggio.