Un secolo dalla nascita di Gianni Rodari: i 100 anni di uno scrittore vivissimo

In principio la Terra era tutta sbagliata,
renderla più abitabile fu una bella faticata.
Per passare i fiumi non c’erano ponti,
non c’erano sentieri per salire sui monti.
Ti volevi sedere? Neanche l’ombra di un panchetto.
Cascavi da sonno? Non esisteva il letto.
Per non pungersi i piedi, né scarpe, né stivali.
Se ci vedevi poco, non trovavi gli occhiali.
Per fare una partita, non c’erano palloni;
mancavan la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni,
anzi, a guardar bene, mancava anche la pasta.
Non c’era niente di niente: zero più zero e basta.
C’erano solo gli uomini con due braccia per lavorare,
e agli errori più grossi si potè rimediare.
Da correggere, però, ne restano ancora tanti:
rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti!

E’ una delle tante filastrocche di quel genio di Gianni Rodari, In principio la Terra. Come tutti i suoi lavori, è divertente e insieme profonda, fa ridere ma anche pensare. Parla di  storia, di geografia, di come sia necessario il contributo di tutti per salvare il nostro pianeta. Fa giocare con parole facili, del quotidiano, ma con quelle compone una musica per un minuscolo affresco interdisciplinare.

Inizia in questi giorni l’anno rodariano, un anno per conoscere meglio questo grande scrittore, poeta, insegnante, educatore. Perché nell’ottobre 2020 saranno 100 anni dalla sua nascita (a Omegna, sul lago d’Orta).

Per un anno ci saranno eventi in tutta Italia, nelle biblioteche, nei teatri, nei centri culturali. E naturalmente in ognuna delle scuole dove le/gli insegnanti lavorano, da tanti  anni, con i suoi materiali. Saranno eventi organizzati dalla casa editrice che pubblica i suoi libri, edizioni EL, ma anche da associazioni e comuni, circoli didattici, istituti comprensivi e singole classi.

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Per restare al corrente di tutto si può visitare il sito 100giannirodari.com. Questo sito ha anche organizzato un bell’evento ricorrente, una specie di calendario dell’avvento. Da domani, 23 ottobre 2019, fino al 23 ottobre 2020, ogni tre giorni verrà pubblicato un nuovo contenuto, con immagini, giochi, storie, notizie, idee.

Il primo è Nove modi per insegnare ai bambini a odiare la lettura, una tavola illustrata da un altro grande maestro,  Bruno Munari. “Il verbo leggere non sopporta l’imperativo” diceva Rodari. Date uno sguardo ai nove punti e provate a dire che non siete d’accordo.

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A proposito di Rodari e Munari consiglio il bell’articolo di Artribune sulla collaborazione tra i due maestri della fantasia, innovatori del mondo scolastico ed educativo.

Di Munari è la copertina del Libro degli errori.

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La filastrocca dell’inizio è invece tratta da Favole al telefono.

Anche su Facebook potete trovare una piacevole pagina di divulgazione delle opere di Rodari.

In questo bell’articolo del Sole24ore un approfondimento sulla personalità e la vita di Rodari.

 

Hypatia of Alexandria

Screenshot 2018-03-14 19.09.07here is the story of Hypatia, a great scientist and philosopher who lived in ancient Alexandria. You can find this story on the book Goodnight stories for rebel girls, by Elena Favilli and Francesca Cavallo.

Once upon a time, in the Ancient Egyptian city of Alexandria, there was a huge library. The largest library in the whole world at that point, this was a library with no books, and no paper. People wrote on papyrus (which was made from a plant), which they rolled into scrolls instead of having flat books like we have today. In this ancient library, there were thousands of scrolls, each handwritten by a scribe and carefully kept on a shelf.

In the library at Alexandria, a father and a daughter sat side by side studying scrolls together. Philosophy, math, and science were their favorite subjects.

Their names were Theon and Hypatia.

Hypatia solved equations and put forward new theories about geometry and arithmetic. She liked studying so much that soon she started to write her own books (oops! scrolls!). She even built an instrument, called an astrolabe, for calculating the position of the Sun, the Moon , and the stars at any given time.

Hypatia taught astronomy and her classes were always popular; students and other scholars crowded in to here her to speak. She refused to wear traditional women’s clothes, and gave her lectures dressed in scholars’ robes like the other teachers. Sadly, all her works were destroyed when the library burned down. But luckily, her students wrote to each other about Hypatia and her brilliant ideas, so we could also learn about this genius of Alexandria.