Lo stendardo di Ur

titolo1

La straordinaria scoperta di sir Leonard Woolley

archeologo01Ur fu una città più antiche della Mesopotamia, situata alla foce originale dei fiumi Tigri ed Eufrate, nel territorio che oggi corrisponde all’Iraq.
Tra il 1927 e il 1928 l’archeologo inglese sir Leonard Woolley scoprì, negli scavi di Ur, una necropoli reale ricca di tesori eccezionali (oggetti, gioielli, armi, strumenti musicali). Tra questi tesori, uno dei più importanti era il cosiddetto stendardo di Ur, formato da due tavole rettangolari chiuse ai lati.
Sir Woolley, in un primo momento, pensò che questo oggetto servisse per essere portato in processione, infilato su dei pali proprio come uno stendardo. Da allora è conosciuto come “stendardo” anche se più tardi si è accertato che questa, in realtà, non fosse la sua funzione.
È formato da due tavole rettangolari chiuse ai lati.
Questo reperto trovato in perfette condizioni è una straordinaria fonte di informazioni sulla civiltà dei Sumeri. Sullo stendardo di Ur sono infatti raffigurate alcune scene di vita di questo popolo:
• Sul “lato della pace” è rappresentato un banchetto di nobili alla presenza del re con i sudditi che portano diversi doni.
• Sul “lato della guerra” ci sono soldati armati e carri trainati da animali.
Sullo stendardo c’è anche la prima rappresentazione della ruota giunta fino a noi.

Lo stendardo di Ur si trova oggi al British Museum, il più importante museo di Londra.

Adesso mettiti al lavoro come un vero archeologo. Osserva, rifletti, rispondi.

Osserva con attenzione i due lati dello stendardo e indica nei cartellini:
• qual è il lato della pace e quelle della guerra
• chi è il personaggio più grande che compare in entrambi i lati e perché è disegnato così.
• Chi sono gli altri personaggi raffigurati.

stendardo

Cosa contengono secondo te i sacchi portati sulle spalle dai personaggi che trovi sul lato della pace…………………………………………………………………………………………………………….

ruota

Sullo stendardo di Ur si trova per la prima volta la rappresentazione della ruota.
Secondo te questo indizio è sufficiente a farci dire che i Sumeri hanno inventato la ruota?
Che cosa faresti per cercare di confermare questa ipotesi? Indica il metodo che ti sembra più corretto.

  • Provi a ricordare se hai sentito parlare della ruota studiando la storia più antica.
  • Cerchi altre fonti sulla civiltà dei Sumeri in cui viene rappresentata la ruota.
  • Ti fidi solo di questa fonte perché la ruota è presente sia nel lato della guerra sia nel lato della pace.
  • Ti fidi del tuo istinto.Alla fine del lavoro rileggi le tue risposte: che cosa hai capito sulla vita dei Sumeri? Racconta.
    …………………………………………………………………………………………………………………………………..
    ……………………………………………………………………………………………………………………………………
    ……………………………………………………………………………………………………………………………………
    …………………………………………………………………………………………………………………………………..

Qui è possibile scaricare la scheda da stampare.
Qui è possibile scaricare la versione modificabile della scheda per poter adattare i contenuti al lavoro svolto  e agli argomenti presentati dal libro di testo utilizzato in classe.

Qui il link alla scheda di presentazione del progetto.
Qui il link alla scheda di sviluppo del progetto.
Qui il link alla scheda n. 1: le fonti di informazione del passato.
Qui il link alla scheda n. 2: la storia come ricerca.

Le fonti di informazione del passato

Screenshot 2018-04-02 12.31.54

come già sapete, tutte le tracce che il passato ci ha lasciato sono chiamate fonti. Gli studiosi le ricercano, le leggono e le interpretano.
Le fonti sono di vario tipo:

Fonti orali
Sono i racconti, le testimonianze, le leggende, i canti popolari e tutto ciò che una o più persone trasmettono a voce.

Fonti scritte
Sono i libri, i documenti, le lettere e gli scritti di ogni genere su pietra, metallo, carta o altro materiale.

Le fonti materiali:
Sono gli oggetti prodotti e usati dall’uomo, come edifici, armi, sculture, monete, vasi…; sono fonti materiali anche i resti di animali, di vegetali e di esseri umani.

Le fonti visive:
Sono tutti i tipi di immagine che vengono dal passato: disegni, pitture, mosaici, affreschi, fotografie, filmati… chiamate anche fonti iconografiche (da icona, una parola di origine greca che significa immagine).

Da una domanda… all’altra

Una volta raccolte, come si interpretano le fonti? Come si fa a farle “parlare”? Per capire questa parte del suo lavoro, devi immaginare lo storico come un investigatore che interroga i testimoni per arrivare alla soluzione di un mistero.

Mettiti alla prova. Immagina di essere un archeologo, che nome ti daresti? ……………………
Prova a disegnarti.

quadrato

 

 

 

 

 

 

 

Hai ritrovato questo vaso dipinto.
polpo

 

Per conoscere la sua storia potresti chiederti
– di che materiale è fatto?
– a che cosa poteva servire?

Le riposte ti danno già alcune notizie sull’oggetto e su chi lo utilizzava. Questo è un
materiale su cui cominciare a lavorare, un punto di partenza per altre conoscenze..
Per esempio, se il vaso è fatto di ceramica, puoi cercare di immaginare come è stato realizzato e a cosa serviva.
Secondo te, gli artigiani che lo hanno modellato

  • Conoscevano i metodi di cottura della ceramica
  • Facevano essiccare al sole l’argilla

Lo hanno dipinto utilizzando

  • colori estratti da bacche, piante, foglie, minerali
  • le tempere

Serviva

  • per trasportare l’acqua e per conservare i cibi
  • come salvadanaio

Il disegno del polpo indica

  • l’importanza del mare e della navigazione
  • la paura di questo animale

Dalle domande alla storia
L’archeologo, quindi, interrogando i documenti ricava delle vere e proprie storie, cioè dei racconti sulle epoche passate.
Se rileggiamo le nostre risposte, e le intrecciamo con quello che abbiamo immaginato, possiamo scrivere questo racconto.

Completa le frasi. La storia del vaso con il polpo
Nel periodo in cui venivano usati i vasi di ceramica, gli uomini conoscevano i metodi per la lavorazione di questo materiale.
Sapevano colorarla utilizzando…………………………………………………………………….
I vasi venivano usati nella vita di tutti i giorni per…………………………………………..
Il disegno indica…………………………………………………………………………………………

Al lavoro!

Cerca le tue….. fonti
Sicuramente nella tua stanza conservi tante cose: ricordi di qualche anno fa, libri e quaderni degli anni scorsi, fotografie di gite, poster e tante altre cose magari segrete. Forse di qualche oggetto non ti ricordi più la provenienza. Chiedi a un adulto della casa di aiutarti a ricordare
Raccogli tutte le informazioni che ti possono dare i “ tuoi documenti” e registrali in una tabella come questa

tabella

Puoi utilizzare questa scheda per analizzare altri documenti. Scatta alcune foto dei tuoi documenti e tienile insieme alle schede. Potresti ricavarne un libro?

Qui è possibile scaricare la scheda da stampare.
Qui è possibile scaricare la versione modificabile della scheda per poter adattare i contenuti al lavoro svolto  e agli argomenti presentati dal libro di testo utilizzato in classe.

Qui il link alla scheda di presentazione del progetto.
Qui il link alla scheda di sviluppo del progetto.
Qui il link alla scheda n. 2: la storia come ricerca.
Qui il link alla scheda n. 3: lo stendardo di Ur

 

Tipi di solidi

Questa scheda di Scienze aiuta a comprendere e a organizzare le informazioni.
Il linguaggio semplice, gli esempi e le immagini che si riferiscono alla vita di tutti giorni, rendono la scheda adatta a tutta la classe.

Leggi il testo.
Molti solidi sono duri: la loro caratteristica è quella di non essere deformabili con le mani. Sono duri il legno, un sasso, un pezzo di ferro.
I solidi però non sono tutti duri: ci sono anche i solidi deformabili con le mani, come la plastilina o una graffetta di metallo.
Oltre a questi c’è una categoria di solidi che dopo essere stati deformati ritornano alla forma originale: sono i solidi elastici, come la gomma.

Osserva le immagini e sistema in tabella gli oggetti a seconda della caratteristica. Usa una X come nell’esempio.

materiali

solidi

I materiali che compongono gli oggetti che hai osservato sono diversi. Quali riesci a riconoscere?
……………………………………………………………………………………………………………………………

Qui è possibile scaricare la scheda da stampare.
Qui è possibile scaricare la versione modificabile della scheda per poter adattare i contenuti al lavoro svolto  e agli argomenti presentati dal libro di testo utilizzato in classe.

Dal villaggio alla città

 

Ecco una scheda di Storia per mettere a fuoco gli elementi fondamentali che hanno determinato il passaggio dal villaggio alla città.

È una scheda di comprensione del testo, utile per focalizzare l’argomento e, allo stesso tempo, individuare la relazione causa-effetto. Può essere proposta sia come attività di introduzione all’argomento, sia per il ripasso finale.


Dal villaggio alla città

Leggi il testo e accanto a ogni paragrafo scrivi a quale argomento si riferisce. Scegli tra le seguenti parole:
organizzazione sociale – luogo – conoscenze – tempo.

Intorno al 4000 a.C. i villaggi iniziarono a trasformarsi in città.   …………………………………..

Questo avvenne vicino ai grandi fiumi, poiché le acque rendevano fertili i campi, facilitavano gli spostamenti e il trasporto delle merci.  …………………………………..

Le città erano molto diverse dagli antichi villaggi, sia per le dimensioni maggiori, sia per le numerose attività che vi si svolgevano. Nelle botteghe gli artigiani, che conoscevano l’arte della lavorazione dei metalli costruivano armi e strumenti agricoli, ma anche oggetti di uso quotidiano, come vasi, cesti, tappeti, tessuti.  …………………………………..

Dalla campagna i contadini portavano i loro prodotti da vendere, in cambio di utensili e stoffe. I soldati controllavano dalle alte mura della città chi entrava e chi usciva. Il re era a capo di tutta la città.
Nella parte più sicura della città era costruito il tempio, cioè il luogo di adorazione delle divinità. …………………………………..

Qui è possibile scaricare la scheda da stampare.
Qui è possibile scaricare la versione modificabile della scheda per poter adattare i contenuti al lavoro svolto  e agli argomenti presentati dal libro di testo utilizzato in classe.

Schede uguali ma diverse

E’ difficile, direi quasi impossibile, incontrare un gruppo classe omogeneo in cui non siano presenti alunni con BES e/o alunni con scarsi strumenti linguistici sia per la provenienza da Paesi diversi, sia per problemi socio-familiari.

Al di là dei piani personalizzati da formulare quando richiesti in seguito a una certificazione precisa, è quindi sempre più opportuno che gli insegnanti trovino strategie di insegnamento che coprano tutto, o almeno in gran parte, l’arco degli stili cognitivi. Devono quindi essere predisposti materiali e modalità finalizzati al coinvolgimento degli alunni e anche alla verifica dell’apprendimento dei contenuti.

In questo post vogliamo porre l’accento su un aspetto delle schede di verifica che potrebbe sembrare marginale, ma che invece non è.

Quando si presentano le schede agli alunni con BES è importante conciliare due elementi: il primo è che effettivamente siano utili per valutare il grado di apprendimento, il secondo è che l’alunno o l’alunna con BES non si senta discriminato/a rispetto al resto della classe. A volte anche il percepire la presentazione di una scheda eccessivamente facilitata può portare a sensazioni di non coinvolgimento e di non completa integrazione all’interno del gruppo classe.

Per rispondere a questa doppia esigenza si consiglia la proposta  di due schede quasi uguali, il più simili possibile dal punto di vista grafico e di ingombro del testo e delle immagini.

La scheda Facile deve contenere attività operative semplificate: avviate, oppure con domande a doppia scelta o vero/falso. La consegna deve essere altamente comprensibile, con termini estremamente colloquiali e caratteri facilitati.

Qui potete vedere due schede sui fiumi italiani, tratte dalla Guida per l’insegnante del sussidiario Pista! A ruota libra tra le discipline della Cetem.

Qui invece, potete vedere due schede sui Fenici, tratte dalla Guida per insegnanti dello stesso sussidiario.