Schede uguali ma diverse

E’ difficile, direi quasi impossibile, incontrare un gruppo classe omogeneo in cui non siano presenti alunni con BES e/o alunni con scarsi strumenti linguistici sia per la provenienza da Paesi diversi, sia per problemi socio-familiari.

Al di là dei piani personalizzati da formulare quando richiesti in seguito a una certificazione precisa, è quindi sempre più opportuno che gli insegnanti trovino strategie di insegnamento che coprano tutto, o almeno in gran parte, l’arco degli stili cognitivi. Devono quindi essere predisposti materiali e modalità finalizzati al coinvolgimento degli alunni e anche alla verifica dell’apprendimento dei contenuti.

In questo post vogliamo porre l’accento su un aspetto delle schede di verifica che potrebbe sembrare marginale, ma che invece non è.

Quando si presentano le schede agli alunni con BES è importante conciliare due elementi: il primo è che effettivamente siano utili per valutare il grado di apprendimento, il secondo è che l’alunno o l’alunna con BES non si senta discriminato/a rispetto al resto della classe. A volte anche il percepire la presentazione di una scheda eccessivamente facilitata può portare a sensazioni di non coinvolgimento e di non completa integrazione all’interno del gruppo classe.

Per rispondere a questa doppia esigenza si consiglia la proposta  di due schede quasi uguali, il più simili possibile dal punto di vista grafico e di ingombro del testo e delle immagini.

La scheda Facile deve contenere attività operative semplificate: avviate, oppure con domande a doppia scelta o vero/falso. La consegna deve essere altamente comprensibile, con termini estremamente colloquiali e caratteri facilitati.

Qui potete vedere due schede sui fiumi italiani, tratte dalla Guida per l’insegnante del sussidiario Pista! A ruota libra tra le discipline della Cetem.

Qui invece, potete vedere due schede sui Fenici, tratte dalla Guida per insegnanti dello stesso sussidiario.