Obiettivo 4: garantire a tutti e a tutte una buona istruzione – L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

 

Come è facile immaginare, un buon livello di istruzione è un elemento molto importante per migliorare la qualità della vita di una persona e favorire lo sviluppo di una comunità.

Negli ultimi decenni sono decisamente diminuiti i bambini e le bambine che, nel mondo, non vanno a scuola. Ma, nonostante questo, ce ne sono ancora milioni che per varie ragioni non possono andare alla scuola primaria, oppure che dovranno abbandonarla prima della fine del ciclo di studi. Molto probabilmente, questi bambini e queste bambine diventeranno adulti che non sapranno leggere, scrivere e contare.

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Chi sono? La lista è lunga: bambini di famiglie povere che vivono in zone di campagna lontane dai centri abitati, oppure in quartieri periferici senza servizi, bambini di minoranze etniche, bambini malati o con qualche problema di mobilità, bambini che vivono in zone di guerra o nei campi profughi.

Questi bambini e queste bambine si aggiungono ai quasi 800 milioni di adulti nel mondo (la maggioranza donne) che non hanno le conoscenze minime di lettura e scrittura.

Eppure, i dati raccolti dall’ONU dimostrano, ad esempio, che quanto più una bambina frequenta la scuola tanto più impara a prendersi cura della sua salute e in seguito di quella dei propri figli. E questo, naturalmente, è molto importante per diminuire la mortalità infantile. Alcune indagini internazionali ci dicono che un solo anno in più di scuola, per una futura mamma, può ridurre la probabilità di morte tra il 5% e il 10% dei suoi bambini entro i 5 anni.

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L’Obiettivo 4, perciò, si propone di  fornire a bambini e bambine un’educazione di qualità, cioè di buon livello e uguale per tutti e tutte.  Invita a organizzare delle scuole efficienti per i più piccoli, anche nelle zone più sperdute, cercando di combattere l’abbandono scolastico.

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Questo Obiettivo si occupa anche dei ragazzi e delle ragazze più grandi. E’ molto importante, infatti, che i giovani imparino tutte quelle conoscenze e sviluppino tutte quelle capacità che permetteranno loro di diventare dei cittadini adulti in grado di fare delle scelte: potranno così più facilmente costruire il proprio futuro, scegliendo il lavoro che desiderano e migliorando le proprie condizioni di vita.

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Ma chi deve occuparsi delle azioni da fare? I governi dei Paesi, prima di tutto, con i loro ministeri dell’istruzione e dell’economia, perché gli interventi hanno bisogno di essere finanziati. Ma anche le organizzazioni internazionali (come, per esempio, l’Unesco, che si occupa anche di istruzione), che possono dare sostegno e contributi in denaro ai progetti sull’educazione,  e le associazioni di vario tipo, che si occupano dei bisogni delle persone e delle comunità.

Se volete saperne di più sull’Agenda 2030 leggete questo post.

Questi invece sono post che parlano di

In questo post si parla invece di “Possiamo cambiare il mondo”, Mondadori, un libro che racconta ai bambini e alle bambine, in modo semplice e coinvolgente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Questa invece è una storia legata all’alfabetizzazione, ambientata in Afghanistan, tratta dal libro Questo è un giorno speciale.

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Obiettivo 5: conquistare la parità tra uomini e donne – L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

 

Non so se vi siete mai fermati a pensarci, ma, tra le tante (purtroppo!) disuguaglianze che esistono sul nostro pianeta, una delle più diffuse e presenti in tutti i Paesi del mondo, anche se in modi e gravità differenti, è quella tra uomini e donne.

Esaminando i dati demografici ed economici, infatti, si è visto che nel mondo le donne superano gli uomini soltanto nella durata media della vita.  In tutti gli altri campi della vita sociale la popolazione femminile è svantaggiata.

Anche nei Paesi più avanzati (come quelli del nord Europa), dove molte leggi garantiscono pari diritti a uomini e donne, la popolazione femminile ha un po’ meno opportunità nel lavoro, nelle possibilità di guadagno e nei ruoli direttivi. Inoltre, quando una coppia decide di creare una famiglia, spesso è la donna che si fa carico dei figli, rinunciando anche a possibilità lavorative.

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Ci sono poi Paesi dove la donna è proprio sottomessa all’uomo e non può decidere autonomamente della propria vita e del proprio futuro. In molte parti del mondo anche bambini e bambine hanno differenti prospettive di vita: ci sono società dove sembra inutile far studiare una ragazza e anche in campo sanitario a volte ha diritto a meno cure rispetto a un ragazzo. Anche nei tribunali, dove la legge dovrebbe essere uguale per tutti, a volte la testimonianza di una donna ha meno valore di quella di un uomo.

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E così, leggendo i dati, vediamo che, per esempio:

  • il 70% dei poveri del mondo sono donne,
  • a parità di lavoro le donne guadagnano meno degli uomini,
  • le donne fanno in genere lavori meno qualificati,
  • moltissime donne forniscono servizi e lavoro non retribuiti, cioè pagati, (in famiglia o nelle attività familiari),
  • le donne in parlamento o a capo di un’azienda sono una minoranza.

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I dati ci dicono anche che in molti Paesi:

  • le donne smettono di andare a scuola prima degli uomini,
  • hanno accesso a meno cure mediche,
  • anche se coltivano la terra non possono possederla,
  • non possono decidere del proprio futuro.

L’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, perciò, ha stabilito che nei prossimi anni queste situazioni devono cambiare, non solo per garantire i diritti delle donne, ma perché una reale uguaglianza tra uomini e donne (o ‘di genere’, come si definisce) porta a un miglioramento e a un progresso di tutta la società.

Così, gli Stati che hanno aderito all’Agenda 2030 hanno deciso di:

  • Mettere fine a tutti tipi di violenza contro le donne e le bambine.
  • Dare valore al lavoro delle donne in casa.
  • Incoraggiare le donne e le ragazze a partecipare alla vita politica ed economica.
  • Proteggere la salute delle donne.
  • Promuovere leggi che garantiscano alle donne la parità nelle proprietà, nei servizi finanziari, nelle eredità e nelle risorse naturali.

E voi, ragazze e ragazzi, che cosa pensate di questo argomento?

Se volete saperne di più sull’Agenda 2030 leggete questo post.

In questo post si parla invece di Possiamo cambiare il mondo, Mondadori, un libro che racconta ai bambini e alle bambine, in modo semplice e coinvolgente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Ecco un approfondimento su alcune donne che hanno cambiato il mondo.

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Questi invece sono post che parlano di altri obiettivi:

Ecco una scheda sul Paese che ha la più alta percentuale di donne in Parlamento: è un Paese africano, il Ruanda.

Scheda tratta da Mission 2030, Cetem.

Una flipped classroom sull’Obiettivo 14 – Agenda 2030

La scheda sull’obiettivo 14 dell’Agenda 2030, da presentare direttamente alla classe, rappresenta un ottimo punto di partenza per approfondire l’argomento in modalità “flipped”, cioè di classe capovolta.
In questo periodo l’attività di piccolo gruppo può essere sostituita da attività svolte singolarmente. Abbiamo, però, lasciato indicate entrambe le modalità di lavoro, scrivendo tra parentesi quelle di gruppo, per poter dare a ogni classe la possibilità di organizzarsi come riesce.

L’attività che proponiamo è rivolta a una classe quinta. Prevede alcune fasi di lavoro e richiede circa 5 ore di tempo per essere svolta interamente.

1a fase: leggere e analizzare la scheda (1 ora)

Proprio perché pensata per i ragazzi e le ragazze e scritta con un linguaggio accessibile a tutti, la scheda può essere letta in totale autonomia, a casa o a scuola, in gruppo o da soli, senza il bisogno della mediazione dell’insegnante.

Successivamente, in classe, si propone un confronto tra gli alunni per fissare in uno schema le informazioni più importanti della problematica proposta. Lo schema va  sviluppato insieme alla lavagna, alla LIM o con qualunque altra modalità scelta dal docente in base alle caratteristiche della sua classe e delle risorse che ha a disposizione.

2a fase: il lavoro di gruppo (2 ore)

Ogni alunno riporta lo schema costruito in classe su un cartellone, oppure anche più semplicemente sul proprio quaderno. (Dopo aver suddiviso la classe in gruppi, ogni gruppo riporta su un cartellone lo schema costruito collettivamente).

Si propone quindi a tutta la classe la visione di questo breve video. Alla fine, ogni alunno (ogni gruppo) deve sintetizzare le informazioni fornite dal filmato aggiungendole sul cartellone.

Continua a leggere Una flipped classroom sull’Obiettivo 14 – Agenda 2030

Obiettivo 3: garantire una buona salute – L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

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che cosa riguarda l’Obiettivo 3?

Sappiamo che avere una buona salute è necessario per vivere bene: per studiare, lavorare, occuparsi della casa e della famiglia, anche per divertirsi, insomma per avere una buona qualità della vita. E’ quindi importante prevenire e curare le malattie, nutrirsi bene, non vivere in un ambiente inquinato. L’Obiettivo 3, perciò, ha come scopo garantire il benessere e una vita sana a più persone possibile, di tutte le età (bambini, giovani, adulti, anziani) e in ogni parte del mondo.

Certo, sono stati ottenuti molti importanti risultati in questi ultimi anni.  Se consideriamo i Paesi più ricchi, i Paesi del Nord del mondo,  i loro sistemi sanitari sono molto buoni ed efficienti. Chi vive in questi Paesi vive in genere in ambienti sufficientemente sani e può essere ben curato se si ammala.

Anche nei Paesi meno ricchi, i Paesi del Sud del mondo, molti progressi sono stati fatti in campo sanitario: la mortalità è diminuita e molte più persone vengono vaccinate contro le malattie contagiose. Ma sono ancora lontani dai livelli dei Paesi ricchi, soprattutto nelle zone di campagna.  Capita infatti che chi abita lontano dalle grandi città debba fare molti chilometri, a piedi o su mezzi di fortuna, per essere curato in un ambulatorio o in un ospedale.

Che cosa bisogna ottenere?

Ecco i traguardi che sono stati individuati e che è necessario raggiungere entro il 2030.

  • fare in modo che tutti possano avere un’assistenza medica di qualità, medicine e vaccini a basso costo.
  • mettere fine alle epidemie di gravi malattie.
  • ridurre il numero delle mamme che muoiono di parto.
  • prevenire la mortalità infantile (prima dei 5 anni).
  • ridurre decisamente il numero di morti e di malattie provocati da sostanze chimiche pericolose, dall’inquinamento e dalla contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo.
  • dimezzare il numero di morti e di infortuni causati da incidenti stradali.
  • educare le persone per evitare l’abuso di alcol, tabacco e droghe.

Che cosa devono fare i governi e le organizzazioni internazionali?

Tutti i Paesi devono aumentare il denaro da investire nella sanità, per esempio creando ambulatori e assumendo medici e infermieri anche per le zone più disagiate.  Una parte importante delle somme deve essere destinata all’istruzione del personale sanitario.

L’istruzione e l’educazione sono importanti anche in altri campi: i dati ci dicono infatti che  la mortalità dei bambini è più bassa nelle famiglie dove le mamme sono più istruite e informate. L’informazione deve ampliarsi in molti settori: per esempio, raccontando ai bambini e ai ragazzi quali sono i danni per la salute causati dal fumo e dall’alcol.

Per conoscere qualcosa di più sull’Agenda 2030 vai qui.

Questi invece sono post che parlano di

In questo post si parla invece di Possiamo cambiare il mondo, Mondadori, un libro che racconta ai bambini e alle bambine, in modo semplice e coinvolgente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Foto di copertina di Paolo Sacchi.

Obiettivo 1: eliminare la povertà – L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

Che cosa vuol dire povertà? L’ONU (cioè l’Organizzazione delle Nazioni Unite)  ha stabilito che la soglia minima di povertà è di 1,90 dollari al giorno: cioè, è considerata povera una famiglia dove si vive con meno di 1 dollaro e 90 centesimi (in questo periodo equivalente a 1 euro e 75 centesimi) per persona.

Povertà, però,  non significa solo avere poco denaro. E’ considerata povera, infatti,  una persona che non può soddisfare bene i propri bisogni primari, come disporre di acqua per bere e lavarsi, di cibo sufficiente e di buona qualità, di una casa comoda e sicura, con toilette ed elettricità, di abiti puliti e adatti al clima in cui vive.

Povertà è anche la mancanza totale (o quasi) di servizi che permettono una vita serena alle persone e alle loro famiglie. E’ povero chi non può frequentare in modo adeguato la scuola, chi non può curarsi in un ospedale,  chi non viene assistito se ha problemi di salute o disabilità, chi è costretto a mandare a lavorare i propri bambini.

Non si tratta quindi solo di risolvere un problema economico, ma anche di migliorare tutta la società, in modo che i servizi di base vengano garantiti a tutti. In questo modo anche chi dispone di poco denaro può vivere in modo adeguato.

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Chi sono i più poveri?

Circa un miliardo di persone nel mondo vive in povertà.  Il numero di poveri aumenta quando molte persone vengono colpite da situazioni di emergenza: la guerra, prima di tutto, le catastrofi naturali, come i terremoti, i cambiamenti climatici, che possono causare siccità o inondazioni, le gravi crisi economiche.

I bambini e le bambine sono le prime vittime della povertà e sono quasi 400 milioni nel mondo. Per esempio, un bambino su sette al di sotto dei cinque anni è meno alto di quello che dovrebbe essere alla sua età: questo spesso significa che non mangia adeguatamente.

Ma se un bambino mangia poco e male, non viene curato se si ammala e non va a scuola,  quasi certamente avrà dei problemi fisici e psicologici anche da adulto. Anche per questo, le associazioni che si occupano di bambini, come l’Unicef, raccomandano  ai governi dei vari Paesi di mettere i bambini e le bambine in primo piano nei programmi per la riduzione della povertà e per il miglioramento delle società del futuro.

Quindi, non è un caso se l’Obiettivo di sconfiggere la povertà sul pianeta sia stato indicato come numero 1, quindi il più importante e il primo da raggiungere.

Per conoscere qualcosa di più sull’Agenda 2030 vai qui.

In questi post trovi invece la spiegazione di altri Obiettivi dell’Agenda 2030:

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Per l’insegnante:

A questo link un compito di realtà sull’argomento della povertà di bambini e bambine.

In questo post si parla invece di Possiamo cambiare il mondo, Mondadori, un libro che racconta ai bambini e alle bambine, in modo semplice e coinvolgente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Qui si racconta la storia di un bambino che ha avviato un’importante iniziativa per lottare contro la povertà.

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L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

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che cos’è l’Agenda 2030?

Nel 2015 i Paesi della Terra, riuniti nell’ONU (cioè l’Organizzazione delle Nazioni Unite), hanno dato il via a un piano per realizzare, nell’arco di 15 anni, miglioramenti significativi per la vita del Pianeta Terra e di tutti i suoi abitanti.

Questo piano è stato chiamato Agenda 2030, appunto.

Siamo tanti oggi, sulla Terra, più di 7 miliardi e mezzo di persone. Ma nel 2030 raggiungeremo molto probabilmente i 9 miliardi.

Non tutti gli abitanti del nostro pianeta hanno buone condizioni di vita, anzi sono fortissime le disuguaglianze tra i più ricchi e i più poveri.

Per esempio, più di un miliardo di persone vive in situazione di povertà: poco cibo o di scarsa qualità, abitazioni precarie, servizi insufficienti, una bassa possibilità di prevenire e curare le malattie.

Moltissimi sono ancora i bambini che non possono andare a scuola e vengono invece fatti lavorare per aiutare la famiglia.

Numerose sono anche le donne che subiscono ingiustizie e limitazioni nella loro capacità di lavorare e di decidere la propria vita.

Nella possibilità di trovare un lavoro conta spesso più il luogo del mondo e la famiglia dove una persona è nata piuttosto che le sue reali capacità.

Anche il pianeta subisce continui attacchi all’ambiente (per esempio con l’inquinamento dei continenti e degli oceani o con il riscaldamento del clima) che possono portare a un peggioramento delle condizioni di vita delle prossime generazioni.

I Paesi dell’ONU hanno perciò discusso quali sono le più importanti cose da fare per risolvere molti di questi problemi. Hanno individuato 17 Obiettivi da raggiungere,  che sono stati chiamati Obiettivi Globali per uno Sviluppo Sostenibile, ciascuno suddiviso in traguardi più piccoli e più mirati.

Perché i 17 Obiettivi sono stati definiti Globali?

Il termine globale significa universale, cioè valido in ogni tempo e ogni luogo.

Questo vuol dire che gli Obiettivi proposti dall’ONU sono da raggiungere in ogni parte della Terra. Essi mirano, infatti, a diminuire le sostanziali differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri e, anche all’interno di ogni Paese, tra regioni più economicamente sviluppate e regioni più ‘sfortunate’.

I diritti che gli Obiettivi vogliono raggiungere dovranno perciò essere validi per tutti i bambini, tutte le donne, tutti gli anziani, tutti i disabili. Per tutte le persone, insomma, che hanno o possono incontrare difficoltà nel pieno sviluppo della propria personalità e della propria vita, in qualsiasi zona del mondo essi abitino.

Uno degli slogan dell’Agenda 2030 è appunto

         NESSUNO ESCLUSO!

cioè, nessuno deve essere lasciato indietro lungo questo cammino, perché i progressi devono essere ottenuti per tutti gli individui e per l’intera umanità.

Che cosa significa Sviluppo Sostenibile?

Lo sviluppo sostenibile è il progresso economico che permette di migliorare le condizioni di vita delle persone senza compromettere le risorse per le generazioni future, cioè senza danneggiare l’ambiente.

L’ambiente è l’insieme degli elementi (i paesaggi, le piante, gli animali, le acque, i suoli, l’aria) che sono alla base della vita sulla Terra. Perché si conservino nel tempo e possano servire anche alla vita delle generazioni future è importante rispettarli e proteggerli.

E’ perciò fondamentale tener presente tutto questo quando si avviano nuove attività economiche: alcune di esse, anche se sembrano migliorare oggi la vita della gente, possono rendere il mondo meno vivibile nel futuro.

Per approfondire gli Obiettivi:

Screenshot 2018-03-10 15.41.03 Obiettivo 1: Eliminare la povertà dal mondo.

Screenshot 2018-03-10 16.09.00 Obiettivo 2: Sconfiggere la fame nel mondo.

Screenshot 2018-03-10 15.44.02 Obiettivo 3: Cure e benessere per tutti.

Screenshot 2018-03-10 15.41.45 Obiettivo 4: Una scuola di qualità per tutti.

Screenshot 2018-03-10 15.43.13 Obiettivo 5: Uguali diritti per donne e uomini.

Screenshot 2018-04-05 23.54.29 Obiettivo 6: A tutti acqua per bere e per lavarsi.

Screenshot 2018-03-31 23.19.56 Obiettivo 7: Energia pulita per tutti.

Screenshot 2018-04-03 10.22.47 Obiettivo 8: Sviluppo economico e lavoro per tutti.

Screenshot 2018-04-03 10.22.09 Obiettivo 9: Nuove tecnologie per l’industria.

Screenshot 2018-04-03 10.20.37 Obiettivo 10: Diminuire le differenze tra poveri e ricchi.

Screenshot 2018-04-03 10.21.45 Obiettivo 11: Città vivibili e sicure.

Screenshot 2018-04-05 23.54.52 Obiettivo 12: Consumare prodotti sostenibili.

Screenshot 2018-04-03 10.19.42 Obiettivo 13: Fermare il riscaldamento globale.

Screenshot 2018-03-31 23.10.43 Obiettivo 14: Conservare il mare e le sue risorse.

Screenshot 2018-03-31 23.14.47 Obiettivo 15: Conservare la biodiversità.

Screenshot 2018-04-03 10.20.09 Obiettivo 16: Creare delle società pacifiche e giuste.

Screenshot 2018-04-05 23.55.13 Obiettivo 17: Far collaborare Paesi e organizzazioni.

Un libro per capire l’Agenda 2030

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Possiamo cambiare il mondo. L’educazione civica raccontata ai bambini“, edizioni Mondadori ragazzi, è un libro che spiega in modo semplice e chiaro i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Ogni Obiettivo è presentato nelle sue linee essenziali e vengono presentati traguardi, approfondimenti e buone pratiche che gli stessi bambini e bambine possono mettere in atto per contribuire alla salute del pianeta.

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Ecco una delle storie legata a un progetto reale, esempio positivo di come si può intervenire per migliorare le condizioni della nostra Terra e dei suoi abitanti.

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Per giocare con gli Obiettivi:

Il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC) ha pensato un gioco per aiutare i bambini e le bambine della vostra età a conoscere e capire i 17 Obiettivi.

Ha chiesto quindi di realizzarlo a un artista,  Yacine Ait Kaci (YAK),  che ha creato un bellissimo gioco da tavolo (scaricabile gratuitamente qui).

Si tratta di una specie di gioco dell’oca, con tabellone, pedine e dadi. Vince chi risponde in modo corretto alle domande che riguardano gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Questo gioco vuole coinvolgervi in prima persona e farvi capire che sono anche le vostre scelte e le vostre azioni a fare la differenza e ad aiutare a migliorare il nostro pianeta.

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In questo post potete leggere che cosa sono i Diritti Umani, molti dei quali fanno parte degli Obiettivi dell’Agenda 2030.

Questo post parla invece del libro “Questo è un giorno speciale” che racconta alcune Giornate Mondiali che costituiscono lo spunto per parlare di molti Obiettivi dell’Agenda 2030.