La Cina spiegata ai bambini e alle bambine

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cominciamo a conoscere insieme un grande Paese, il più popoloso del mondo: la Cina.

Il territorio

La Cina si estende in Asia orientale, su un immenso territorio, il ter­zo del mondo dopo quelli di Russia e Canada. A est si affaccia sull’Oceano Pacifico, che vicino alle coste si divide in diversi mari: il Mar Giallo, il Mar Cinese Orientale e il Mar Cinese Meridionale.

Ecco dove si trova la Cina all’interno del planisfero:

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Il suo territorio può essere diviso in due grandi parti.

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Nella vasta regione a ovest ci sono altopiani circondati da alte catene montuose, con le cime più elevate della Terra. Queste catene sono l’Himalaya (con il Monte Everest) e il Karakoram (con il K2).

La regione a est è invece formata da pianure attraversate da lunghissimi fiumi: il Fiume Giallo (chiamato in cinese Huang He) e il Fiume Azzurro (Chang Jiang), il più lungo dell’Asia.

Per la grandezza del territorio i climi della Cina sono tanti e diversi. Sulle coste l’umidità del mare provoca un clima umido, più caldo nelle regioni del sud. Nell’interno invece il clima è più secco, con inverni molto freddi ed estati calde: ci sono deserti e steppe aride. Sulle montagne il clima e la vegetazione sono simili a quelli delle Alpi.

La storia

La Cina ha una storia antichissima che risale al terzo millennio avanti Cristo. Una dopo l’altra, hanno governato diverse dinastie, cioè famiglie di regnanti.

Tra gli antichi imperatori il più famoso è Qin Shi Huangdi: visse nel III secolo avanti Cristo e unificò i vari regni in cui era divisa allora la Cina. La sua fama è però legata a due grandi opere che sono arrivate fino a noi.

La Grande Muraglia è un bastione gigantesco, lungo 8 800 km, che l’imperatore fece costruire per difendere la Cina dalle invasioni dei popoli che la minacciavano da nord. E’ percorsa in tutta la sua lunghezza da un camminamento con parapetti da cui i soldati potevano controllare il territorio circostante. Ci sono poi diverse torrette che i soldati usavano per mandarsi segnali in caso di arrivo dei nemici.

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L’imperatore Qin fece costruire anche un incredibile esercito di terracotta, formato da migliaia di bellissime statue a grandezza naturale, accompagnate da carri e cavalli. Questo esercito doveva essere una specie di monumento funerario: l’imperatore voleva infatti essere sepolto insieme alle statue dei soldati, in modo che potessero servirlo dopo la sua morte.

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Molte sono le invenzioni cinesi che hanno cambiato non solo la storia della Cina, ma quella di tutta l’umanità. Quella più famosa è senza dubbio la carta, che fu inventata nel II secolo a.C. Ma sono invenzioni cinesi anche la polvere da sparo (e di conseguenza anche i fuochi artificiali), i caratteri da stampa (400 anni prima di Gutemberg), la bussola (III secolo a.C.), la porcellana.

La fine dell’impero cinese avvenne nel 1912, quando nacque la Repubblica di Cina. Nel 1949, dopo due guerre civili, il capo del Partito Comunista Mao Zedong  fondò la Repubblica Po­polare Cinese. Il governo della Repubblica di Cina dovette ritirarsi sull’isola di Taiwan, la più grande isola cinese, che ancora oggi è uno Stato autonomo.

Per molti anni la Cina Popolare restò isolata dal resto del mondo. Ma negli Settanta del secolo scorso cominciò una nuova politica di commercio con l’estero che fu l’inizio di un rapidissimo sviluppo economico. Dal punto di vista economico, quindi, la Cina si è avvicinata sempre di più ai Paesi occidentali, ma nella sua società non sono ancora pienamente rispettati i diritti umani e molti cittadini richiedono maggiore libertà.

La popolazione

La Cina è il Paese più popoloso del mondo: i cinesi sono quasi 1 miliardo e mezzo. Oltre il 90% dei cinesi appartiene all’etnia han. Gli Han vivono soprattutto nelle ricche pianure orientali, dove si trovano le principali metropoli. Circa 55 minoranze etniche vivono invece nelle zone più interne, montuose o di frontiera con altri Paesi.

Moltissimi sono anche i cinesi all’estero: l’emigrazione cominciò già nel XIX secolo e continua ancora oggi. In tante città del mondo (in Asia, in America, in Europa) ci sono interi quartieri, chiamati spesso Chinatown, abitati da cittadini di origine cinese.

Chinatown

La lingua ufficiale è il cinese mandarino, ma si parlano anche otto dialetti principali, molto diversi fra loro, tutti però scritti in caratteri ideografici.

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Molti cinesi seguono il Confucianesimo: non è una religione, ma un insieme di insegnamenti per comportarsi bene in famiglia e nella società. Questi insegnamenti vennero dati da Confucio,  un filosofo, cioè un pensatore, nato nel V secolo avanti Cristo.

La cultura cinese è antica e ricchissima. Molte sono anche le tradizioni che vengono tenute vive sia nel Paese sia dagli emigrati all’estero. La festa popolare più famosa è la  Festa di Primavera, conosciuta soprattutto come Capodanno cinese, è la ricorrenza più importante e celebra l’inizio del nuovo anno. Secondo il calendario cinese, ogni anno corrisponde a un animale: per esempio, il 2020 è l’anno del topo, il 2021 quello del bue, il 2022 quello della tigre, il 2023 quello del coniglio…

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Per questa festa le famiglie si riuniscono, si scambiano buste rosse contenenti piccoli doni e ricordano gli antenati. In ogni città e quartiere ci sono parate, spettacoli e mercati, con addobbi rossi dappertutto, considerati di buon augurio. Il Capodanno cinese dura quindici giorni e si conclude di solito con una grande festa con fuochi d’artificio, danze popolari e l’accensione delle tradizionali lanterne.

Fanno parte della cultura cinese anche le arti marziali, un vero simbolo del Paese.
Tra questi una delle più diffuse è il Kung Fu, uno stile di combattimento acrobatico, famoso in tutto il mondo anche perché è stato rappresentato in una lunga serie di film.
Le arti marziali sono nate molti secoli fa per autodifesa, ma oggi sono sempre più apprezzate per gli aspetti legati alla salute e al benessere: alla mattina presto, nei giardini delle città cinesi si possono vedere gruppi di persone che praticano il Tai Chi, uno stile lento ed elegante, che mette insieme le indicazioni della medicina tradizionale cinese con l’esercizio fisico e mentale.
Un altro famoso stile di combattimento è lo Shaolin, che si basa su diverse pratiche di meditazione. E’ talmente importante che è stato iscritto nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

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Le città

La maggioranza degli abitanti vive lungo i grandi fiumi e nelle zone costiere; le zone montuose o molto aride sono invece quasi disabitate.

Le metropoli stanno diventando sempre più grandi e popolose. Ogni anno, infatti, milioni di cinesi si spostano dalle campagne alle città, ma le loro condizioni di vita sono spesso difficili: la maggior parte non riesce a ottenere il permesso di residenza e quindi a garantirsi i ser­vizi pubblici come scuole e ospedali.  Oggi in Cina si trovano alcune delle più popolose città del mondo; sono ormai molte quelle che hanno più di 10 milioni di abitanti.

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La più popolosa area metropolitana si sviluppa intorno alla città di Chongqin, proprio al centro del Paese. Supera ormai i 36 milioni di abitanti ed è perciò l’agglomerato urbano più grande del mondo. Ma sempre nuova gente continua ad arrivare, perché questa zona ha un velocissimo sviluppo economico.

Chongking

Tra le città storiche, Shanghai è la più popolosa. Sorge vicino all’estuario del Fiume Azzurro ed è il principale porto del mondo, oltre che uno dei più gran­di centri industriali del Paese.

Shanghai

La capitale Pechino (Beijing in cinese, che significa ‘capitale del nord’) è il principale centro politico e cul­turale cinese. Insieme al porto di Tianjin forma un grande megalopoli chiamata Jing-Jin-Ji. Cuore della città è Piazza Tien’anmen (piazza della Pace Celeste), la piazza più vasta del mondo, che separa l’antica città imperiale dal centro moderno.  Il luogo più visitato di Beijing da turisti cinesi e stranieri è la Città Proibita, un insieme di palazzi separati da giardini, cortili e laghi artificiali, che è stato per secoli residenza degli imperatori e perciò proibita al popolo.

Beijing Città Proibita

Hong Kong è stata per molto tempo una colonia della Gran Bretagna, ma dal 1997 è un territorio autonomo dello stato cinese. E’ un importantissimo centro economico e molta parte della popolazione non accetta le rigide leggi cinesi su diversi aspetti della vita civile: questo ha portato a proteste e manifestazioni.

Hong Kong

Le città sono collegate dalla rete dei trasporti. Negli ultimi anni sono stati creati nuovi canali naviga­bili, che collegano i grandi fiumi, e linee ferroviarie ad alta velocità: per collegare Beijing a Shanghai è stato già realizzato un treno superveloce a levitazione magnetica (si percorrono 1300 km. in 5 ore). Data la vastità del territorio è molto importante anche il trasporto aereo.

L’economia

Per secoli l’economia della Cina si è basata sull’agricoltura e sulle risorse minerarie, di cui il sottosuolo è ricchissimo. Le coltivazioni più importanti sono: cereali (riso, soprattutto, poi frumen­to e mais), soia, patate, frutta, ortaggi, tè, canna da zucchero, arachidi, cotone. La Cina, inoltre, è al primo posto nel mondo nell’allevamento e nella pesca.

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Ma da qualche decennio ha avuto un rapido sviluppo il settore industriale e ora il Paese è la seconda potenza economica mondiale dopo gli Stati Uniti. Oggi la Cina è considerata la “fabbrica del mondo” e la più grande esportatrice di merci in tutti i continenti. Molto ilportanti sono il settore tessile e dei mezzi di trasporto (biciclette, automobili, navi, treni). Negli ultimi tempi ha avuto una grandissima crescita la produzione di oggetti ad alta tecnologia dei settori elettronico e informatico. Anche la ricerca scientifica cinese è tra le più avanzate del mondo.

Nel 2013 la Cina ha lanciato il progetto delle Nuove Vie della Seta, degli itinerari terrestri e marittimi che vogliono collegare Asia ed Europa. Tappe importanti sono i porti dell’ Africa, grande produttrice di materie prime agricole e minerarie.

 

Obiettivo 9: nuove tecnologie per l’industria – L’Agenda 2030 spiegata ai bambini e alle bambine

Sapete che cosa sono le infrastrutture? Sono le reti che forniscono quei servizi indispensabili per ogni tipo di produzione. Una fabbrica infatti, non può lavorare e produrre se non dispone di energia elettrica, se non può accedere a Internet per informarsi e comunicare, se non ha dei trasporti ben organizzati che portano le sue merci nei punti vendita.

Quindi se un Paese vuole raggiungere un buon livello di sviluppo per tutti i suoi abitanti, deve investire, cioè deve spendere, per creare le infrastrutture più moderne ed efficienti in ogni campo.

Purtroppo in molte parti del mondo questo è ancora solo un sogno. Per esempio, circa 2 miliardi e mezzo di persone sul pianeta non dispongono di energia elettrica in modo continuativo, e 1 miliardo e mezzo non ce l’hanno per niente. Questo è un grave problema per la vita della popolazione, ma anche la produzione industriale ne risente moltissimo.

bambini e bambine con le bottiglie di luce, un metodo che utilizza l’energia del sole per creare delle lampade dalle bottiglie di plastica

L’Obiettivo 9 dell’Agenda 2030 si occupa proprio di questo. Per raggiungere uno sviluppo sostenibile bisogna infatti fare in modo che le nuove scoperte della tecnologia siano diffuse il più possibile.

Quali sono i traguardi dell’Obiettivo 9?

  • Anche le piccole imprese devono poter ottenere dei finanziamenti per rinnovare i propri macchinari e i propri strumenti.
  • Tutti devono avere accesso a Internet e alle nuove tecnologie, e soprattutto coloro che vivono nei Paesi più poveri.
  • La ricerca deve avere abbastanza risorse per creare nuovi prodotti tecnologici per rispondere ai bisogni di ogni Paese: i suoi risultati, infatti, non devono essere riservati ai Paesi più ricchi.
  • Devono essere aiutati i Paesi poveri a creare nuove infrastrutture (strade, ferrovie, reti di comunicazione, ecc.) per favorire la produzione industriale.
  • Infine, le aziende devono prendersi cura dell’ambiente, creando prodotti che non danneggino né le persone né il pianeta.

Obiettivo 9, tratto da Mission 2030, allegato al sussidiario Cambiamondo, Cetem

Obiettivo 9, tratto da Mission 2030, allegato al sussidiario Cambiamondo, Cetem

 

Se vuoi saperne di più sull’Agenda 2030 vai a questo post. Se vuoi saperne di più sugli altri Obiettivi leggi questi post:

In questo post si parla invece di Possiamo cambiare il mondo, Mondadori, un libro che racconta ai bambini e alle bambine i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Da questo libro ecco una pagina di approfondimento che presenta alcune grandi invenzioni tecnologiche.

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L’economia spiegata ai bambini – Capitolo 3: l’industria e il commercio

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oggi parliamo dell’industria e del commercio.

L’industria

Seconda attività è la trasformazione. Si trasforma il grano in pane, il legno in  case, il minerale di ferro in macchine, navi, aerei e purtroppo anche armi.

Si comincia con i coltelli per andare a caccia e poi si fabbricano oggetti sempre più complessi: i veicoli con le ruote, le macchine come la macina del mulino per macinare il grano, l’argano per sollevare i pesi, la pompa per cavare acqua dal sottosuolo.

Per far funzionare i veicoli e le macchine si usa dapprima l’energia degli animali, poi si scopre l’energia tratta dalla forza dell’acqua che scorre nei fiumi, poi si inventano i motori che ricavano energia bruciando il carbone o il petrolio. Poi si organizza il lavoro di molte persone in un unico luogo: la fabbrica. Questa è l’industria.

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Anche l’industria, come l’agricoltura,  dà risultati meravigliosi: l’uomo ha cominciato a contare allineando i sassolini e ora ha i computer che sanno calcolare in un attimo la rotta di un razzo interplaneario. Ma anche l’industria risolve un problema e ne crea un altro: per esempio le fabbriche e le automobili emettono gas inquinanti e guastano l’atmosfera. Anche qui dobbiamo applicare l’intelligenza per risolvere i problemi che noi stessi creiamo.

Il commercio

La terza attività nasce dallo scambio che, come sappiamo, ha dato un aiuto fomidabile allo sviluppo. Si comincia con lo scambio entro il villaggio, tra contadini e artigiani, e poi si formano carovane per attraversare i continenti e si naviga sui mari per portare merci da una parte all’altra del pianeta. Molte persone lavorano solo per trasportare e scambiare: questo è il commercio.

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Anche il commercio  aiuta l’umanità a progredire, e anche il commercio crea problemi. Per esempio, nel commercio si può imbrogliare, fornendo merci di cattiva qualità o chiedendo un pagamento esagerato.  Per evitare gli imbrogli e difendere gli onesti da disonesti occorre un elemento chiamato Stato.


Per l’insegnante.

ecco gli altri capitoli sull’argomento, tratti da Pippo Franci, L’economia e i ragazzi, Francesco Brioschi editore: