sedetevi comodi e ascoltate questa storia.
C’era una volta un re. Abitava in un grande castello ed era innamorato delle carte geografiche.
Altri re volevano che i loro regni venissero ricordati nei libri; egli invece desiderava che tutto il suo paese fosse rappresentato su una carta.
Chiamò allora i suoi più abili cartografi che prepararono una carta bellissima, dove erano disegnati i mari e i confini, le montagne e le vallate, i fiumi e le città. La carta era così grande che occupava tutta una sala del palazzo reale.
Il re non era però soddisfatto: voleva un carta più grande, per farci stare proprio ogni cosa che incontrava quando girava per il regno a cavallo. Chiamò allora i cartografi più famosi dei paesi vicini.
Questi, tutti insieme, disegnarono torrenti e sentieri, casolari sperduti e piccoli stagni costieri, i boschetti e le radure. La carta risultò bella come un dipinto e tanto grande che dovettero stenderla sui prati di un’intera collina.
Ma il re non era ancora soddisfatto. “E i fiori?”, chiedeva, “Gli uccelli che mi svegliano al mattino? Gli scogli dove vado a fare il bagno? Le spighe dei miei campi di grano? Le ciliegie mature che mi piacciono tanto?”
Il re mandò allora a chiamare un vecchio cartografo di cui tutti parlavano: era certamente il più bravo, ma abitava dall’altra parte del mondo, in Cina.
Dopo alcuni mesi di viaggio, il cartografo arrivò e chiese al re di raccontargli quali erano i suoi desideri. Ascoltata la spiegazione, il cartografo, che era anche un vecchio saggio, disse: “Maestà, risparmia il tuo denaro: mi pagheresti per un lavoro inutile. Una carta grande come il regno non servirebbe proprio a niente.”
Secondo te, aveva ragione il vecchio cartografo?
Perché?