8 aprile: Giornata Internazionale dei Rom

Ogni anno, in tutto il mondo, l’8 aprile si celebra il Romano Dives, e cioè la Giornata Internazionale dei Rom istituita per celebrare la cultura di questo popolo e per far conoscere a sempre più persone i problemi che incontra nei vari Paesi. La data dell’8 aprile è stata scelta per ricordare il primo congresso mondiale del popolo rom, che si tenne a Londra nel 1971.

In realtà i popoli nomadi sono tanti: un gruppo numeroso è quello dei Sinti (chiamati Manouches in Francia); poi ci sono i Camminanti, i Kalè, i Lautari e molti altri. I nomi cambiano a seconda dell’etnia (cioè del popolo) ma anche del Paese dove vivono.

Per celebrare la giornata internazionale hanno però scelto di raccogliersi tutti sotto il termine Rom, che significa ‘uomo’ nella lingua romanì (la lingua dei Rom, appunto).

La bandiera del popolo Rom è una ruota rossa in campo azzurro (che rappresenta il cielo) e verde (che rappresenta la terra). La ruota invece vuol significare il continuo migrare dei nomadi.

Una lunga storia

Quello dei Rom è un popolo molto antico. Fino all’anno Mille i loro antenati vivevano nel nord dell’India. Erano nomadi e si procuravano da vivere facendo i musicisti, i giocolieri, gli ammaestratori di animali oppure lavorando i metalli. In seguito, si spostarono verso l’Europa, dove si dispersero nei vari Paesi.

carta tratta da Focus

Nei primi secoli del Medioevo furono ben accolti, ma diventarono presto il capro espiatorio di ogni evento negativo: a loro si dava la colpa se arrivava un’epidemia, se c’era mancanza di pioggia per un lungo periodo, se arrivavano degli invasori, ecc. Così iniziarono le persecuzioni: i rom furono cacciati da molte città e villaggi e spesso i loro campi venivano bruciati.

Il popolo rom ha percorso il suo cammino nella storia senza lasciare tracce visibili di sé, se non per quanto raccontano di loro le cronache dei Paesi che hanno attraversato. La loro è quindi una storia ricostruita dai gagé, la parola in lingua romanì che definisce chi non è Rom.

Una carovana vicino ad Arles, nel sud della Francia, nel dipinto del pittore olandese Vincent Van Gogh

L’episodio più terribile della loro storia avvenne durante la seconda guerra mondiale, quando i rom che abitavano nei Paesi invasi dalla Germania furono internati nei campi di concentramento, dove 500 000 di loro, uomini, donne e bambini, furono uccisi. Il loro sterminio è chiamato Porrajmos, che in lingua romanì significa ‘devastazione’.

Nonostante questi tragici eventi, la comunità rom è riuscita a conservare la propria unità e la propria cultura attraverso il tempo e i confini geografici.

Il musicista Jovica Jovic con i suoi nipoti.

Oggi il popolo Rom è una delle tante minoranze del nostro continente, protetta da regole dell’Unione europea, ma a volte ancora vittima di episodi di intolleranza.

Qualche domanda per te

  • Che cosa conosci della cultura rom? Discutine con i tuoi compagni e le tue compagne.
  • Che cosa significa ‘persecuzione’?
  • Che cosa significa ‘capro espiatorio’?
  • Conosci altre storie di popoli (nel presente o nel passato) a cui sono stati negati i diritti umani?

Se non sai rispondere a qualche domanda parlane in classe e con i tuoi insegnanti.

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Per gli insegnanti:

Qui potete leggere un calendario delle Giornate speciali.

Le foto di Jovica Jovic sono di Paolo Sacchi.

10 dicembre: la Giornata Mondiale dei Diritti Umani spiegata ai bambini e alle bambine

Che cosa sono i Diritti Umani?

Sono i diritti fondamentali che ciascuna persona (donna, uomo, bambina o bambino) possiede già dalla nascita, soltanto perché è un essere umano. Sono definiti diritti inalienabili: questo significa che nessuno al mondo può togliere questi diritti a un’altra persona. Sono molti: per fare qualche esempio, il diritto alla vita, il diritto all’istruzione, oppure quello di poter esprimere il proprio pensiero.

Perché sono stati decisi questi Diritti?

Anche se l’idea dei diritti umani è stata presente in diverse epoche storiche, soltanto nel secolo scorso, dopo la Seconda Guerra Mondiale,  si è arrivati a definire i Diritti Umani come li conosciamo oggi.

La guerra infatti, aveva portato distruzione in molti Paesi e la morte di oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo. Ma soprattutto aveva visto il regime nazista discriminare gli esseri umani: da un lato quelli considerati superiori, che avevano tutti i diritti, dall’altro le persone considerate inferiori, che non avevano nessun diritto di decidere della propria vita. Partendo da questo terribile concetto erano stati progettati i campi di concentramento, dove erano state recluse e uccise milioni di persone (ebrei, rom, disabili, ecc.).

Si pensò quindi che fosse necessario creare uno strumento per proteggere i diritti fondamentali di ciascun individuo, in ogni parte del mondo e senza distinzione di nessun tipo (etnia, sesso, lingua, religione, opinioni politiche, ecc.).

La Dichiarazione Universale

Così, il 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (cioè dell’ONU) approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: avete perciò capito perché la Giornata Internazionale dei Diritti Umani si festeggia proprio il 10 dicembre di ogni anno.

Nella Dichiarazione i vari punti (definiti ‘articoli’) sono suddivisi secondo alcuni grandi argomenti:

  • la libertà e l’uguaglianza tra tutte le persone
  • i diritti degli individui rispetto alla comunità (come quello di essere trattati in modo uguale davanti alla legge)
  • le libertà fondamentali (di pensiero, di religione, di parola, di associazione)
  • i diritti economici (per es. il diritto al lavoro), sociali (per es. il diritto all’assistenza) e culturali (per es. il diritto all’educazione)

I Diritti di solidarietà

Successivamente l’ONU ha aggiunto altri diritti all’elenco: sono i diritti necessari per uno sviluppo positivo delle comunità, definiti Diritti di solidarietà sociale. Questi importanti diritti riguardano soprattutto quelle parti della società che hanno bisogno di essere più difese e protette: ad esempio le donne, i bambini, i disabili, le persone omosessuali, le popolazioni indigene, i rifugiati.

Inoltre, parlano di diritto alla pace, allo sviluppo economico, all’aiuto umanitario in caso di emergenze come guerre o calamità naturali. Importantissima è anche la dichiarazione del diritto alla protezione dell’ambiente, che riguarda tutti gli esseri umani e tutto il pianeta.

Per sostenere questi diritti aggiuntivi, l’ONU ha creato negli anni varie Convenzioni che riguardano i singoli argomenti. Una di queste è la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che è stata approvata nel 1989. E’ formata da 54 articoli, che riguardano tutte le possibili situazioni in cui un bambino o un ragazzo minore di diciotto anni deve essere protetto, come nel suo diritto a frequentare la scuola, a crescere sano e sicuro o anche nel suo diritto a essere ascoltato in famiglia, a scuola e anche in tribunale.

In copertina Eleanor Roosevelt, attivista per i diritti civili e moglie di Franklin Delano Roosevelt, che era allora presidente degli Stati Uniti, mostra la Dichiarazione in una famosa fotografia.

Qui potete trovare altri argomenti di Educazione Civica raccontati nel blog, come l’Agenda 2030 oppure la Giornata Mondiale della Terra.

Qui invece un calendario sulle Giornate Mondiali e ricorrenze nazionali che potete utilizzare per un lavoro in classe.