Le miniere nelle montagne del Sinai
Gli archeologi hanno trovato numerose tracce di ricerca ed estrazione dei minerali di rame nelle montagne del Sinai, nella zona meridionale della penisola; poco lontano dalle miniere sono stati ritrovati cumuli di scorie.
Dopo aver esaminato tutti i reperti e la documentazione di scavo, gli archeologi hanno formulato alcune teorie per capire come lavoravano gli antichi minatori.
Verificare le teorie
Dalle tracce lasciate all’interno delle miniere, gli archeologi hanno capito che i minatori scaldavano la parete rocciosa col fuoco per staccare i minerali.
Per verificare questa ipotesi gli archeologi hanno utilizzato gli stessi materiali trovati durante lo scavo e sperimentato l’antica tecnica. L’esperimento ha avuto successo perché il risultato ottenuto, simile a quello documentato, ha dimostrato che l’ipotesi ricostruttiva era giusta.
I cumuli di scorie trovati poco lontano dalle miniere hanno fatto capire agli archeologi che il metallo veniva lavorato direttamente sul posto.
Rifletti
Secondo te gli archeologi come sono giunti a questa ipotesi?
- Hanno eseguito un esperimento.
- Sanno che le scorie sono gli scarti del lavoro di estrazione del rame dai minerali.
- Hanno trovato un’iscrizione antica.
Perché, secondo te, il metallo veniva lavorato vicino alle miniere? Puoi mettere più di una X.
- Perché il trasporto dei minerali era faticoso.
- Perché preferivano lavorare lontano da occhi indiscreti.
- Perché la lavorazione nei centri abitati poteva essere pericolosa.
- Perché volevano completare il lavoro di estrazione del rame dai minerali
Il lavoro degli operai e degli artigiani
I minatori scendevano nelle gallerie scavate nella montagna per seguire il filone metallifero, cioè lo strato di minerali che riempie la fenditura di una roccia, poi riscaldavano la roccia, finché la superficie diventava rovente e si formavano delle
crepe. Poi i blocchi di pietra venivano staccati con colpi di mazza. I minatori sceglievano i pezzi di minerale e li portavano in superficie. Vicino alle miniere gli operai frantumavano i minerali di rame su lastre di pietra utilizzando dei pestelli e macinavano i frantumi fino a ottenere una sabbia sottile, poi lavavano la sabbia con
acqua per separare il minerale dal materiale inutilizzabile, infine fondevano i minerali di rame nei forni per estrarre il metallo. Il rame fuso veniva versato negli stampi e, quando si solidificava, era pronto per essere scambiato o utilizzato dagli artigiani metallurghi.
Riordina i passaggi che i minatori dovevano fare per ottenere il rame fuso.
Usa i numeri.
Storia e Tecnologia: il rame
Il rame è stato il primo metallo a essere estratto dai minerali. All’inizio veniva usato da solo per la fabbricazione di armi e oggetti d’ornamento. In seguito, fondendo il rame con lo stagno, arrivarono a formare una lega chiamata bronzo, con cui vennero realizzati oggetti più resistenti. Grazie alla conoscenza delle tecniche per lavorare il rame ha avuto inizio la metallurgia e la cosiddetta Età dei Metalli. Il rame è prezioso ancora oggi per le sue proprietà; da solo è un ottimo conduttore elettrico e termico ed è facilmente lavorabile; con altri metalli forma numerose leghe metalliche e, inoltre, può essere riciclato. Lo puoi trovare in molti oggetti che vedi ogni giorno: i motori elettrici, i rubinetti (in ottone, lega di rame e zinco) e nelle campane (in bronzo, lega di rame e stagno).
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Qui è possibile scaricare la versione modificabile della scheda progetto per poter adattare i contenuti al lavoro svolto e agli argomenti presentati dal libro di testo utilizzato in classe.
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Qui il link alla scheda di presentazione del progetto.